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Plagi e omaggi architettonici
Difficilmente nell’ambito dell’architettura sentiamo parlare di plagi, quando due progetti si assomigliano in maniera “sospetta” uno dei due si identifica come un omaggio ad un altro architetto, oppure s’inserisce l’opera all’interno di un movimento con determinata caratteristiche stilistiche. Oggi mentre navigavo tra alcuni siti di architettura ho trovato le immagini di sopra che riguardano un grattacielo a Melbourne progettato dallo studio ARM architects con sede in Australia, il disegno della facciata mi ha subito interessato ma mi dava una strana sensazione di deja vu.
Pensandoci meglio mi sono reso conto dove avevo già visto quell’edificio e andando sul sito dello studio danese BIG ne ho avuto conferma, ecco qui sotto infatti il progetto per l’Airport Hotel di Stoccolma elaborato nel 2007 e poi mai realizzato.
BIG in questi ultimi tempi è uno degli architetti che reputo maggiormente innovativi e che seguo con grande interesse; quindi guardando queste immagini ho subito pensato “guarda questo studio australiano come saccheggia le idee di un progetto non poi realizzato”. A quel punto sono andato sul sito di ARM Architects per vedere altri loro lavori ed ecco l’ennesima sorpresa; nella pagina del progetto del grattacielo a Melbuorne c’è il link ad un loro precedente progetto (Dupain Building) datato 2004 che potete vedere qui sotto. Così tutti i miei ragionamenti vengono meno perchè, per come appare dai dati che ho a disposizione, sarebbe stato BIG a saccheggiare dallo studio australiano e non viceversa.
L’unico dubbio che mi rimane in questa complicata vicenda è legato al copyright sulle immagini, premetto che non sono un esperto in materia, ma i render del progetto del grattacielo di Melbuorne hanno il copyright datato 2010, mentre quelli del Dupain Building non hanno nessun marchio.La questione è davvero complicata e sicuramente non costruttiva per la nostra categoria professionale, forse parlare di plagio è eccessivo? Sicuramente non si può parlare di omaggio. Lascio a voi ulteriori riflessioni.
Fonte: Linea Di Sezione
Centro Culturale di Tirana, progetto realizzato dallo studio BIG
Ennesimo concorso vinto da BIG (insieme a Martha Schwartz Landscape, Buro Happold, Speirs & Major, Lutzenberger & Lutzenberger e Global Cultural Asset Management) questa volta per il nuovo centro culturale di Tirana.
Il centro avrà una superficie di 27000 metri quadri e conterrà al proprio interno diverse funzioni legate principalmente alla religione, infatti presenta una moschea, un centro Islamico e un museo sulla religione.
Tirana è attualmente al centro di una grande riqualificazione urbana che coinvolge gran parte della città. Il rapporto con la religione nel paese è molto importante, infatti l’Albania ha grandi comunità cattoliche, ortodosse e mussulmane e dopo la realizzazione di due chiese negli scorsi anni, la necessità di una nuova moschea si faceva sentire.
BIG era uno dei cinque finalisti che comprendevano anche, Andreas Perea Ortega, Architecture Studio, SeARCH e Zaha Hadid.
Fonte: Linea Di Sezione






















