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Luca Cordero di Montezemolo

February 6, 2012 Leave a comment

Luca Cordero di Montezemolo (Bologna, 31 agosto 1947) è un dirigente d’azienda italiano.
Presidente della Ferrari S.p.A. (dal 1991) di cui è stato anche Amministratore Delegato (fino a settembre 2006), presidente della FIAT S.p.A. (dal 2004 al 2010), della Fiera Internazionale di Bologna, ex presidente della Luiss (dal 2003 al 2010) e di NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori); Consigliere di Amministrazione del quotidiano La Stampa, del Gruppo francese PPR SA (Pinault/Printemps Redoute), Tod’s, Indesit Company, Campari, ex presidente della Maserati (dal 1997 al 2005). Fa parte del Consiglio Direttivo e della Giunta dell’Assonime. È membro dell’International Advisory Board di Citi Inc.. Ha fondato Charme, fondo finanziario imprenditoriale, con cui nel 2003 ha acquisito Poltrona Frau SpA, azienda di arredamento di cui è anche consigliere di amministrazione, e, nel 2004, Ballantyne, marchio internazionale di cashmere, cui si sono poi aggiunti i marchi Cappellini, Thonet e Gufram.
Ha ricoperto in passato gli incarichi di presidente della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) e degli Industriali della Provincia di Modena, consigliere di amministrazione di Unicredit Banca d’Impresa, TF1, amministratore delegato della RCS Video, della Cinzano International e della Itedi.
È stato presidente di Confindustria dal 25 maggio 2004 al 13 marzo del 2008.
È presidente di Telethon dal 20 giugno 2009, anche se la nomina del Consiglio di Amministrazione è del 7 luglio successivo.
Nel luglio del 2009 è cofondatore dell’associazione Italia Futura di cui è l’attuale presidente.
Biografia
Primogenito dei tre figli di Massimo Cordero dei marchesi di Montezemolo (Rosignano Marittimo 23 dicembre 1920 – Roma 14 maggio 2009) e di Clotilde Neri (nata a Bologna il 26 agosto 1922) Luca di Montezemolo appartiene ad un’antica famiglia piemontese per generazioni al servizio di Casa Savoia, della quale sono rappresentanti il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo e il colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, vittima alle Fosse Ardeatine.
Gli studi e le attività sportive
In età adolescenziale entra al Collegio Navale Francesco Morosini di Venezia, senza però terminare il triennio, concludendo invece gli studi al liceo Istituto Massimiliano Massimo di Roma. Si laurea in Giurisprudenza all’Università degli studi di Roma “La Sapienza” nel 1971 e successivamente frequenta alcuni corsi di Diritto Internazionale alla Columbia University di New York. Stando all’ufficio del Registrar della Columbia University, e contrariamente a quanto erroneamente diffuso sul web, non fu mai iscritto a detta università, né, di conseguenza, ha conseguito un Master presso la Columbia University Law School. Inizia la sua carriera lavorando presso lo studio legale Chiomenti di Roma e lo studio Bergreen & Bergreen di New York.
In coppia con l’amico Cristiano Rattazzi, corre diverse gare sui circuiti italiani a bordo di una Fiat 500 Giannini. Inoltre viene registrata una sua partecipazione alla Marathon de la Route al Nürburgring nell’agosto del 1969, a bordo di una FIAT 125 S di serie. L’avventura nei rally internazionali lo vede a fianco di Pino Ceccato, oltre che del già citato Cristiano Rattazzi, alla guida di FIAT 124 S e 125 S; viene chiamato da Cesare Fiorio per correre con la Lancia ufficiale, in coppia con Daniele Audetto. Il primo rally corso dai due è il Rally d’Italia a Sanremo, a bordo di una Fulvia 1600 HF; seguono quello dell’isola d’Elba, quello dei 999 minuti ed il Rally del Medio Adriatico.
La prima esperienza in Ferrari
Il rapporto con Enzo Ferrari inizia allorché il giovane Montezemolo, ospite in una trasmissione radiofonica, difende il “Drake” da un duro attacco, rivoltogli da un radioascoltatore, sui rischi, a dire di costui inutili, di uno sport quale l’automobilismo.
Nel 1973 entra in Ferrari come assistente di Enzo Ferrari e responsabile della Squadra Corse. Sotto la sua gestione la Ferrari vince il Campionato Mondiale Costruttori di Formula 1 per tre anni di seguito, dal 1975 al 1977, e due campionati mondiali piloti con Niki Lauda nel 1975 e 1977.
Le esperienze internazionali
Lascia la Ferrari nel 1977 e diventa responsabile delle relazioni esterne alla FIAT. Ricoprirà questo incarico fino al 1981. In seguito, viene nominato Amministratore Delegato della Itedi, holding che controlla il quotidiano La Stampa e le altre attività del Gruppo FIAT nel settore editoriale.
Tra il 1984 e il 1986 è Amministratore Delegato della Cinzano International, società dell’Istituto Finanziario Industriale (IFI), ed è il responsabile dell’organizzazione della partecipazione all’America’s Cup di vela con l’imbarcazione Azzurra Challenge.
Italia ’90
Dal 1986 al 1990 Montezemolo assume l’incarico di Direttore Generale del comitato organizzatore della Coppa del Mondo di Calcio Italia ’90. Al termine dei Mondiali, assume la carica di vicepresidente esecutivo della Juventus. Dal 1990 al 1992 ricopre il ruolo di amministratore delegato della RCS Video. Sotto la sua gestione la RCS acquisisce quote della Carolco Pictures. In seguito Montezemolo diventerà membro del Consiglio di Amministrazione di TF1, canale televisivo francese.
Il ritorno alla Ferrari
Torna alla Ferrari nel 1991 in qualità di Presidente, ruolo che ricopre tuttora, e di Amministratore Delegato (incarico che ricoprirà fino al 2006). Ingaggia Jean Todt e, sotto la guida del francese, la Ferrari, dopo 21 anni, nel 2000 torna a vincere il Campionato di Formula 1 con Michael Schumacher. Il successo si ripete anche negli anni successivi: dal2001 al 2004 la Ferrari conquista il titolo Piloti e Costruttori in Formula 1. . Nel 2007 la Scuderia Ferrari conquista nel 2007, per la quindicesima volta, il Titolo Mondiale Piloti e quello Costruttori di Formula 1, nel 2008 vince per la sedicesima volta il Titolo Costruttori.
Altre esperienze imprenditoriali
Dal 1993 al 2005 è vice presidente onorario del Bologna calcio. Tra il 1997 e il 2005 Luca Cordero di Montezemolo assume anche il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato di Maserati S.p.A; per sei anni, fino al giugno 2002, è Presidente degli Industriali della Provincia di Modena e a maggio del 2004 viene nominato Presidente del Gruppo Fiat. Con Diego della Valle dà vita al fondo finanziario imprenditoriale Charme, con il quale acquisisce Poltrona Frau e Cassina nel 2003 e Ballantyne nel 2004. Entra nel consiglio d’amministrazione di Tod’s e fino a luglio 2004 è Presidente della FIEG, la Federazione Italiana Editori Giornali. Il 21 febbraio 2011 ha rifiutato la presidenza del comitato per Roma olimpica.
Nel maggio del 2004 l’Assemblea di Confindustria lo nomina Presidente. Guida per quattro anni, fino al 2008, l’associazione degli industriali.
Altre note biografiche
Da anni si discute di un suo possibile ingresso in politica, tuttavia nel 2003 la sua elezione a presidente di Confindustria smentisce una possibile discesa in campo; al termine del mandato presidenziale, si fanno sempre più insistenti le voci di un suo possibile ingresso in politica.
Dopo essere stato marito di Sandra Monteleoni (matrimonio annullato), dalla quale ha avuto il figlio Matteo nato il 7 aprile 1977, è stato il compagno di Barbara Parodi Bombrini Delfino, dalla quale ha avuto la figlia Clementina nata il 5 marzo 1981, e poi dell’attrice Edwige Fenech; è sposato dal 7 luglio 2000 con Ludovica Andreoni, dalla quale ha avuto tre figli, Guia nata il 23 aprile 2001, Maria nata il 30 gennaio 2003 e Lupo nato a Roma il 29 luglio 2010.
Secondo il sito finanza.it.msn.com, nell’anno 2009 è stato il quarto manager italiano per stipendio.

Fonte: Wikipedia

Harvey Bernard Milk

February 6, 2012 Leave a comment

Harvey Bernard Milk (Woodmere, 22 maggio 1930 – San Francisco, 27 novembre 1978) è stato un politico statunitense, militante del movimento di liberazione omosessuale. Fu il primo componente delle istituzioni statunitensi apertamente gay.
Fu assassinato insieme al sindaco di San Francisco George Moscone nel 1978 dall’ex consigliere comunale Dan White. Nel 2009 il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama ha conferito alla memoria Milk la massima decorazione degli Stati Uniti, la Presidential Medal of Freedom, per il suo contributo al movimento per i diritti dei gay.
Biografia
Harvey Bernard Milk nacque a Woodmere, Long Island, New York in una famiglia ebraica di origini lituane. Si laureò in matematica all’Albany State College nel 1951 e si arruolò nella marina statunitense; fu congedato con onore, sebbene in seguito egli avesse rivelato agli elettori di essere stato vittima di una delle molte “purghe” di omosessuali nelle forze armate.
Come molte altre persone omosessuali di quel periodo, Milk si trasferì a San Francisco nel 1972, dove si stabilì con il suo compagno Scott Smith e aprì un negozio di fotografia nel quartiere gay di Castro, che divenne un luogo di ritrovo del gruppo che lo avrebbe poi sostenuto nelle elezioni.
Emerse ben presto come un leader della comunità gay, fondando la “Castro Valley Association” dei commercianti locali, e fungendo da rappresentante per gli interessi del quartiere nelle relazioni con il governo cittadino.
A dispetto di un clima ostile a livello nazionale agli omosessuali, si candidò tre volte (senza successo) a cariche elettive. Emerse così come portavoce della vasta comunità gay di San Francisco, venendo per questo soprannominato “sindaco di Castro Street”.
Fu eletto supervisor (cioè consigliere comunale) nel 1977, risultando così il primo rappresentante eletto di una delle maggiori città degli Stati Uniti ad essere apertamente gay.
In undici mesi da supervisor, si batté in difesa di una legge per i diritti dei gay per la Città. Fu decisivo nel rigetto della Proposition 6, supportata dal senatore dello stato Briggs, che avrebbe permesso il licenziamento degli insegnanti dichiaratamente gay in base alla loro identità sessuale. Milk dibatté pubblicamente con Briggs sull’argomento, rivelando arguzia e personalità di fronte alla nazione. Nel novembre 1978 la Proposition 6 fu fermamente rigettata dai californiani.
L’assassinio
Scritta commemorativa nella Harvey Milk Plaza di San Francisco, che recita: se un proiettile dovesse entrarmi nel cervello, allora possa anche distruggere tutte le porte (dell’omofobia) dietro le quali ci si nasconde.
Harvey Milk venne assassinato il 27 novembre 1978 all’interno del Municipio, assieme al sindaco George Moscone, dall’ex consigliere comunale Dan White. White aveva rassegnato le dimissioni pochi giorni prima, a seguito dell’entrata in vigore di una proposta di legge sui diritti dei gay, cui si era opposto.
White sperava di essere riconfermato dal sindaco Moscone, che inizialmente aveva considerato l’idea. Le pressioni della componente più liberale della città spinsero il sindaco a non riconfermare White. White entrò in municipio attraverso una finestra aperta del seminterrato, per evitare di essere scoperto con la pistola e con i 10 caricatori che aveva in tasca. Dopo essersi fatto strada fino all’ufficio del Sindaco, incontrò Moscone e cercò di convincerlo a riconfermarlo. Non riuscendoci gli sparò ripetutamente. White ricaricò l’arma e si aprì la strada fino alla parte opposta dell’edificio, dove incontrò Milk e gli sparò al petto. Milk collassò a terra privo di sensi.White negò la premeditazione.
Un corteo spontaneo a lume di candela per la memoria di Milk e Moscone attirò migliaia di persone, decorato con bandiere arcobaleno.
Milk, consapevole del rischio che correva, aveva registrato numerose audiocassette da ascoltare in tale evenienza.
La sentenza
White fu riconosciuto colpevole di omicidio volontario (imputazione meno grave dell’omicidio premeditato di cui era stato accusato), con l’attenuante della seminfermità mentale, e condannato a sette anni e otto mesi di prigione: una sentenza da più parti ritenuta troppo lieve e motivata dall’omofobia.
Gli avvocati difensori avevano infatti impedito a chiunque fosse favorevole ai diritti dei gay di far parte della giuria. Avevano inoltre chiamato uno psicologo per dimostrare la depressione di White. Lo psicologo a questo scopo argomentò che il consumo di “cibo spazzatura” (quello dei fast-food) da parte dell’imputato era insolito per una persona molto attenta alla forma fisica, ed era quindi un sintomo della sua condizione di abbattimento.
Ciò portò al diffondersi della voce, errata, secondo cui White sarebbe stato giudicato non completamente capace di intendere e di volere come conseguenza del consumo di “cibo spazzatura” in quanto tale. (Al seguito del diffondersi di tale voce, la tattica di sostenere la diminuita responsabilità dell’imputato a causa dell’ingerimento delle sostanze più varie, dalle vitamine al caffè, ha preso, proprio da questo caso, il nome di Twinkie defense).
Dopo la sentenza, la comunità gay si scatenò, inferocita, nelle sommosse notturne contro White dette White Night Riots, in cui più di 160 persone finirono in ospedale.
Dopo la scarcerazione nel 1984, White scontò un anno di libertà vigilata, i primi mesi del quale furono trascorsi nascondendosi a Los Angeles. Ritornò poi a San Francisco, contro l’auspicio pubblico del sindaco Dianne Feinstein, e in questa città si suicidò nel 1985 nel garage della casa di sua moglie, asfissiandosi con i gas di scarico.

Fonte: Wikipedia

Hammond Gregory Olsen, un uomo innamorato dello spazio

Hammond Gregory “Greg” Olsen, nato il 20 aprile 1945, è un imprenditore e scienziato americano che, nell’ottobre 2005, è diventato il terzo privato cittadino a intraprendere un viaggio auto-finanziato nello spazio con Space Adventures.

Olsen è stato il co-fondatore e presidente della Sensors Unlimited Inc., una società in via di sviluppo per dispositivi optoelettronici, specializzata in telecamere sensibili vicino all’infrarosso (NIR) e a onde corte infrarosso (SWIR). Uno dei principali clienti della Sensors Unlimited è la Nasa. Attualmente è il Presidente della Olsen GHO Ventures, LLC, a Princeton, New Jersey, dove gestisce i suoi investimenti angelo, industria vinicola sud africana, ranch del Montana e numerosi impegni per incoraggiare i bambini – in particolare delle minoranze e le bambine – a prendere in considerazione la carriera scientifica o ingegneristica. Egli è anche professore alla Rider University dove insegna un corso di fisica.

Infanzia ed educazione

Olsen, nato a Brooklyn di New York, era figlio di elettricista della IBEW Local 3. Diplomato presso il Ridgefield Park High School, Ridgefield Park nel New Jersey, nel 1962, dopo essere stato espulso per errore da parte degli insegnanti a causa dei voti bassi al liceo, Olsen era sul punto di arruolarsi con l’Esercito degli Stati Uniti quando fu consigliato di frequentare il college per alcuni mesi. Attraverso una borsa di studio della IBEW Local 3, Olsen frequentò il college, mantenendo voti elevati, laureandosi infine magna cum laude con livelli multipli al Fairleigh Dickinson University.  In seguito si è laureato con un dottorato di ricerca presso l’University of Virginia.

Olsen inizia una lieve formazione aziendale e ritiene che per le imprese che effettuano meno di $100 milioni, da lui definite le piccole società, il successo si basa più sull’intuizione, l’istinto e il duro lavoro. Il suo successo é dedito alla formazione come laureato in scienze.

Dettagli Spaceflight

Giunto presso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) con la navicella Soyuz TMA-7, lanciata il 1 ottobre 2005, ormeggiata il 3 ottobre c.m. e di ritorno il successivo 10 ottobre c.m. atterrato con la Soyuz TMA-6, Hammond Gregory Olsen è il terzo turista spaziale auto-finanziato a visitare la summenzionata stazione spaziale, a seguito di Dennis Tito nel 2001 e Mark Shuttleworth nel 2002, tutti viaggi organizzati immancabilmente attraverso Space Adventures Ltd. Nei giorni in cui rimase a bordo della veicolo orbitante condusse numerosi esperimenti in rilevazioni remote e astronomia. Egli però non ha mai accettato di buon auspicio la designazione di turista dello spazio.

Inoltre il dottor Olsen possiede una licenza di radioamatore come operatore radio e intraprese una conversazione con i suoi studenti via radio dallo spazio attraverso il progetto ARISS. In una presentazione informale in una scuola del New Jersey, il dottor Olsen stimò il prezzo della sua escursione nello spazio a US $20 milioni.

a cura di Marius Creati

Fonte: Wikipedia.org

 

Alvin Malnik, l’uomo, l’imprenditore, lo stratega

“Chi è Alvin Malnik?”. Un istante dopo aver udito questo nome all’interno della conturbata storia della grande popstar Michael Jackson, mi sono domandato quale fosse il ruolo di quest’uomo così controverso, per quel che concerne la sua persona, e così vicino ad una grande star internazionale. Forse un amico o un produttore esecutivo, forse un filantropo che voleva stimolarlo a superare le sue avversità economiche e personali, forse un uomo talmente ricco da volersi circondare di personaggi famosi. “Chi è quest’uomo? E quale ruolo assumeva in quella strana storia chiamata Moonwalker Jackson”.

Ho cercato di documentarmi a fondo trovando materiale informativo interessante da poter condividere con piacere, in quanto ero personalmente interessato a conoscere la realtà di questa figura: il presunto mafioso con il fiuto degli affari, il buon samaritano dal cuore mansueto, l’avvocato stratega esperto di legalità, l’imprenditore ristoratore inventa serate, l’amico affettuoso disinteressato.

 

– Introduzione –

Alvin Malnik nasce a cavallo degli anni trenta, figlio di immigrati ebrei russi, in un quartiere della classe operaia di St. Louis, una zona molto difficile dove crescere, specie quando, ormai adolescente, è costretto ad imbattersi in piccole bande organizzate, lui effettivamente membro di una di esse, che avrebbero potuto aiutarlo a soccombere o a sopravvivere o a perdersi completamente.

Ma crescendo rapidamente in fretta viene baciato dalla fortuna sin da subito e a trent’anni circa diventa multimilionario, nonché avvocato di gran successo collegato con il mondo delle celebrità, per i quali cura interessi e affari, spesso legati al mondo dello spettacolo. L’evoluzione del tempo non ha limiti, né tregua e il giovane Malnik continua il suo ambìto percorso aumentando radicalmente il suo prestigio nel mondo degli affari, ma il destino e le aspettative della vita lo portano ad imbattersi in una nuova avventura lungo le spiagge di South Beach, con l’auspicio di enormi patrimoni fondiari da investire, dove fonda il migliore impianto di Miami Beach, The Forge, successivamente gestito dal figlio Shareef nel momento in cui ebbe l’opportunità di collaborare con la Famiglia Reale dell’Arabia Saudita durante gli anni 80′.

La sua fama di avvocato accresce a vista d’occhio mentre si circonda di personaggi potenti e famose icone dello show business e di cui spesso si prodiga consigliere, continuamente circondato di bellissime donne e dai suoi undici figli, fino all’incontro definitivo con l’amata moglie Nancy, con la quale vede crescere la sua famiglia nella sua lussuosa dimora di Palm Beach.

 

– St. Louis –

La vita a St. Louis era molto difficile, vissuta interamente a cavallo tra la nuda indigenza depravante e l’amore genuino per la famiglia. Il suo era ovviamente un quartiere povero, frequentato da gente povera, dove viveva la sua infanzia, come per tutti i bambini, giocando allegramente e andando d’accordo con gli altri suoi coetanei. Il gioco preferito di quel periodo era palla di sughero o cork ball, usata per giocare tra i viottoli nelle strade. Non era pericoloso viverci perché il crimine era scarso, c’erano pochi furti nelle abitazioni e le porte delle case erano sempre aperte.

La sua era una famiglia musicale proveniente dalla Russia e le lingue solitamente parlate erano quelle all’interno di ciascun quartiere, nel suo caso era il russo e l’yiddish. L’inglese era scarsamente usato. Ma questo lo divertiva molto.

La sua adolescenza non fu proprio esemplare, dato che apparteneva ad una mini-gang, tipica delle zone del basso ceto, prodiga nel fare scherzi di cattivo gusto e dispetti, ma nulla di paragonabile con quelle attuali che includono crimini maggiori. Una volta uscito dal quartiere la sua vita iniziò a cambiare positivamente, ma rimase quasi totalmente invariata per quelli che rimasero lì, molti dei quali furono arrestati per reati minori.

La sua giovinezza fu abbastanza difficile e l’unico rimedio per uscire da quel tunnel era nella professione, quindi lui e il fratello furono costretti a studiare duramente promettendo di riuscire senza  fallimenti. Il momento del cambiamento arrivò durante la frequenza delle High School, scuole superiori, attraverso un miglioramento del tenore di vita che aiutò la famiglia  a cambiare casa e abitudini.

Quindi nuovi amici, nuove persone, situazioni economiche migliori, ma nell’intraprendente Malnik iniziò a sorgere il desiderio di voler possedere quel tipo di vita che avevano le famiglie benestanti. I suoi genitori, però, non assimilarono mai del tutto il concetto di vita americano rimanendo sempre un po’ indietro rispetto agli altri. I due fratelli capirono che diventare medici o dottori era l’unico modo per raggiungere quella vita tanto agognata. Così iniziò a studiare legge, ma durante gli studi universitari fu costretto ad accettare un programma ROTC, che lo indusse a svolgere il servizio militare come ufficiale dell’esercito per due anni a El Paso in Texas, esperienza che se da un lato  rallentò i suoi studi, dall’altro lo indusse a costruire un solido carattere, che poi lo avrebbe aiutato molto nel futuro.

 

– Miami –

Nel 1956 decise di spostarsi da St. Louis definitivamente e non sapendo cosa scegliere tra la Florida e la California, tirò la sorte con una monetina giocando testa o croce la dubbiosa destinazione da prendere. Uscì la Florida. Qui ebbe molte agevolazioni per gli studi di legge e di diritto che gli permisero di acconsentire infine all’avvocatura. Già era padre di due figli quando ricevette il diploma di laurea presso l”università di Coral Gables. Considerando i tempi molto duri dopo la laurea, nonostante premi e competizioni vinte sempre in cima alla lista dei partecipanti, decise di intraprendere le pratiche legali in modo autonomo lungo le spiagge di South Beach, punto di riferimento Lincoln Road 605 lungo la strada costiera di Miami Beach.

E’ questo il periodo in cui iniziarono le relazioni con Jake Ehrlich, il più celebre avvocato criminale degli Stati Uniti, rapporto duraturo che lo aiutò a diffondere il suo nome nell’albo, inserendolo tra i giovani avvocati più importanti del paese. Partendo da cause di minore rilievo iniziò ad acquisire reputazione e quindi casi più sostanziali, che lo videro affiancare sempre più le gesta del suo benefattore Ehrlich, dal quale infine ottenne la nomina di socio junior della sua compagnia. La sua carriera era avviata al successo.

 

– South Beach –

Questi sono stati anni molto fortunati per il trentunenne avvocato Alvin, dedito alla conquista di elevati  patrimoni finanziari di svariati milioni di dollari. Siamo intorno agli anni 60′  e, come in un buon film d’essai, la storia del successo conclamato inizia con una gradevole foto d’ingresso raffigurante il giovane brillante avvocato con il suo carismatico mentore Jake Ehrlich e il primo grande affare della sua vita: lo Scopitone.

Codesto è un macchinario che consentiva di vedere su uno schermo un video associato ad una canzone, in pratica l’antenato dei moderni videoclip. I video erano distribuiti su pellicola a colori da 16 mm ed accompagnati da una colonna sonora magnetica. Malnik ne acquistò i diritti negli Stati Uniti aprendo successivamente una società di produzione cinematografica per la realizzazione di films, avvalendosi di ottimi collaboratori molto rinomati a Holliwood, fino a quando nel 1963 realizzò una fusione della medesima compagnia con un’altra grande società del settore ricevendo un altissimo onorario di $2 milioni. Il suo lavoro nel mondo degli affari, le sue continue relazioni correlate alla sua impeccabile reputazione, contribuì enormemente al consolidamento di amicizie durevoli consentendo l’evoluzione di nuovi commerci sempre più proficui. Attraverso l’affare Scopitone riuscì ad approdare alla rappresentazione degli hotels di Las Vegas, evento di  straordinaria importanza, e ad avvicinare i membri del Rat Pack, come Dean Martin e Sammy Davis Jr. I suoi affari negli investimenti aziendali andavano sempre meglio, mentre la carriera legale si stava rallentando di conseguenza. Ma la sua vita era invidiabile, vissuta serenamente con la sua famiglia composta di quattro figli.

In quel periodo la zona di South Beach stava cambiando in peggio. Miami Beach era diventato un covo di pensionati nullatenenti e di persone che vivevano negli androni dei palazzi o nelle strade. Anche la strada di Lincoln, dove acquisì il suo primo ufficio, da zona prettamente alla moda e ben frequentata, si era trasformata, in maniera disastrosa, in un quartiere dormitorio. Furono costruiti centri commerciali a buon mercato, fu costruita l’isola di Bal Harbour mentre l’intera spiaggia soffriva il disadattamento ambientale, le strade non erano più sicure ed inoltre percorse con scarsa luminosità. Era pericoloso aggirarsi per i viali di Collins o Ocean Drive, dove dimoravano agglomerati di persone straniere pressoché indigenti che rubavano e davano molto fastidio.

Nel 1968, insieme al suo caro amico Jay Weiss, inaugurò l’apertura del locale The Forge, una nuova grande istituzione per la città di Miami. Dopo aver diligentemente rilevato il vecchio stabile Old Forge sulla 41a strada, farlo abbattere completamente e ricostruire l’intera struttura destinata ad accogliere il suo prezioso ristorante, si lasciò guidare interamente dal suo senso del gusto affinché lo stile potesse risaltarne il lusso, ma il successo non fu immediato, considerando i vari inconvenienti iniziali e i piccoli accorgimenti da compiere per adeguarsi ad un ambiente elitario plasmato in modo assoluto dalle celebrità americane: la cucina da rielaborare, il bar da decodificare per gli interessi notturni delle star e così via… Successivamente aprì un nuovo locale chiamato The Penthouse sulla 79a strada di Causeway Street aperto fino alle 5 del mattino, ed in seguito il Club 41 in prossimità del The Forge, un ristorante accessibile solo a persone riservate e il The Cricket Club, un meraviglioso club ubicato in North Miami e egualmente riservato ad una clientela privata. Miami Beach, attraverso l’operato di Malnik, sembrava acquisire nel tempo maggiore rilevanza e notorietà, ma lui  progettava in sordina una nuova sfida.

 

– Mondo –

Dopo aver realizzato progetti e investimenti lungo le coste di Miami Beach, Alvin Malnik iniziò una nuova memorabile avventura al di fuori degli Stati Uniti, approdando in Arabia Saudita dove fu accolto subito con grande onore dalla famiglia reale, nonostante le sue origini ebraiche, con la quale trascorse insieme molto anni. I suoi affari negli USA nel frattempo erano gestiti dal figlio Shareef, che ne modificò, poco alla volta, l’impronta essenziale secondo i continui cambiamenti di stile necessari nel corso degli anni per re-impostarne l’immagine, soggetta sempre a cambiamenti repentini. Al suo ritorno continuò indisturbato ad ingigantire il suo enorme patrimonio finanziario con svariati investimenti di natura commerciale e immobiliare. Ma durante l’evolversi delle sue attività imprenditoriali si imbatti casualmente in una nuova esilarante avventura: l’amore. Mentre Alvin seguiva gli interessi del regista Brett Ratner, da lui definito l’undicesimo figlio, incontrò la bellissima Nancy, della quale si innamorò perdutamente. Con l’aiuto del figlio Shareef, della sua famiglia e del suo amico regista Brett, cercò di impressionarla al fine di rapirne il cuore, organizzando la realizzazione di un film, The Good Life, interamente girato a Boca Raton, un ranch precedentemente da lui acquistato, dove avrebbe potuto conoscerla e frequentarla. Ma i suoi piani fallirono perché la giovane donna portò con se la madre e le due sorelle per tutta la durata delle riprese. Il loro amore fiorì nel 1995 e fu consolidato nel loro matrimonio.

Con il figlio Brett, da lui definito un ragazzo talentoso dalle doti straordinarie, lavora alle produzioni di films. Con il figlio Shareef, conosciuto quando aveva tredici anni ammirandone le qualità formidabili di gestione delle ristorazioni, lavora al miglioramento delle imprese di ristorazione.

Il The Forge, nel suo ideale di intrattenimento per i clienti,  offre un trattamento ineguagliabile nella degustazione dei piatti, dei vini e del servizio impeccabile, circondati da lusso, eleganza e raffinatezza dove l’organizzazione garantisce ampi spettacoli musicali, serate di moda in passerella, e serate a tema dedicate a celebrità dello spettacolo e personaggi famosi. E questa splendida realtà così sfavillante, sontuosa e opulenta vorrebbe trovare spazio altrove anche a New York City, Las Vegas, Londra e Pechino.

Un nuova sfida realizzata con l’aiuto dei vari benefattori è la fondazione Make-A-Wish, progetto al quale Alvin lavora assieme alla moglie Nancy dedicandosi attivamente alla cura e all’aiuto di bambini soli e indigenti o affetti da malattie, egualmente desiderosi di avere una vita per lo più normale. Scopo principale della fondazione è quella di soddisfare il desiderio di un bambino bisognoso cercando di portarlo ad una vita nuova. Ad essa si affiancano il centro di medicina, dedicato al suo amico Jay Weiss, presso l’università di Miami e l’impianto sportivo della famiglia Malnik presso la scuola St. Andrew di Boca Raton. Tutto questo per far capire al mondo il suo desiderio di condividere lezioni di vita attraverso un sano lavoro con i bambini. Un uomo speciale, un cuore gentile e una mente acuta, questi gli ingredienti essenziali che hanno contribuito a far elevare una singola persona tra gli uomini di maggiore successo nel mondo.

a cura di Marius Creati

fonte: http://www.hauteliving.com