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Archive for February, 2024

“Michaela Stark’s Panty Show” in Fondazione Sozzani, recensione di Marius Creati

February 22, 2024 Leave a comment

Vivere la contemporaneità nella quale la donna perde la sua dimensione ritrovando le forme di una fertilità ideale ormai desueta…

Nell’esaminare l’espressione artistica della performance dal sapore Burlesque colorito nei ricordi di uno stile di vita di una madame Pompadour alla corte di Luigi XV, ottimizzando l’espressione goliardica delle baccanti in parrucca settecentesca priva di qualunque stile coreutico nella falsariga del buon gusto, diventa chiara espressione collerica della “mise en femme”, dove in tal caso la donna non si veste ma si spoglia ironicamente nel pieno sarcasmo delle forme ridondanti ormai desuete della contemporaneità. Ma in tutto questo bel vedere non si scorge la pura bellezza estetica esorcizzata dalla profanazione di una femminilità che diventa diffusione grottesca della sensualità nella quale l’espressione femminile perde la sua naturalezza e si trasforma nella violenza delle idee. L’emancipazione femminile portata all’eccesso esprime la demarcazione eccessiva del pedissequo stato comportamentale dei centimetri di troppo e la donna oggetto, la Femme Fatale, diventa baronessa di forme arrotondate. La performance nel suo scarso splendore scenico è una piena rivoluzione culturale laddove la donna baffuta sceglie di non recidere i suoi baffi mentre la donna macaron rivendica le proprie tondezze nel pieno turbillon di guêpières, culottes, rouches e lunghe rubans de satin de soie!

Marius Creati

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Angelica Bianco, rafforzo capitale quotato in borsa per le Pmi

February 8, 2024 Leave a comment

Angelica Bianco: “Le Pmi rafforzino il loro capitale quotandosi in Borsa”

“Positivo il Disegno di legge sulla competitività dei capitali approvato dalla Camera”

Di Ernesto Vergani

“Il sistema industriale italiano è storicamente dipendente dalle banche e la proprietà teme di condividere le decisioni” 

A.B.: Per gestire le turbolenze del 2024, anno che, tra guerre, costo del denaro su livelli alti, recessione lì lì per esplodere, le Pmi italiane, apprezzate in tutto il mondo per le loro eccellenze produttive e tecnologiche, rischiano di uscire sconfitte dall’agone internazionale per mancanza di capitali. Che cosa fare? Una delle soluzioni è la capitalizzazione in Borsa. Ne parliamo in questa intervista con Angela Bianco, già vicedirettore de “La Discussione”, editorialista de “Le Banche d’Italia”, direttore editoriale della casa editrice Magi. Tiene anche seminari di marketing e comunicazione presso il Politecnico di Torino. È ceo della “Bianco Consulting”, con sede in Milano e presidente di Confassociazioni Marche.

E.V.: Angelica Bianco, perché le Pmi temono la quotazione in Borsa?

A.B.: Secondo uno studio della Livolsi & Partners, condotto su un campione rappresentativo di una quarantina di azienda con fatturato dai dieci ai 900 mln/anno, le Pmi sono a frenate a quotarsi in Borsa. La ragione: per il 35%  la trasparenza, la paura cioè di rendere pubblici i propri report, per il 30% la scarsa predisposizione a condividere obbiettivi e risultati, ossia di avere periodici confronti con gli investitori (il mercato) e rappresentanti terzi nei CdA, per il 25% la mancanza di struttura manageriale esterna poiché la presenza nei ruoli apicali è solamente parentale e per il restante 10% le spese di quotazione, che mediamente assorbono tra il 5% e il 15% del controvalore dell’offerta. Il sistema produttivo italiano è storicamente dipendente dalle banche, dall’altro la proprietà teme di condividere le decisioni.

E.V.: Cosa comporta tutto ciò?

A.B.: Le nostre aziende non possono investire in crescita, innovazione e in manager capaci. Le nostre eccellenze produttive mondiali rischiano di essere acquisite da aziende estere.

E.V.: È anche un tema di mancanza di conoscenza?

A.B.: Le nostre aziende sanno prendersi le proprie responsabilità e sempre più conoscono le opportunità e i vantaggi della cosiddetta finanza alternativa: dal private equity e venture capital alle forme di finanziamento in debito (minibond, crowdfunding, invoice trading, direct lending) o, appunto, alla quotazione in borsa su listini specifici per le Pmi, come Euronext Growth Milano. È però fondamentale che il Governo assecondi tale tendenza favorendo una maggiore diffusione di queste pratiche con nuovi strumenti normativi, informativi e agevolazioni fiscali.

E.V.: Qual è la sua opinione sul Ddl Capitali, approvato dalla Camera ieri e che ora passerà in terza lettura al Senato?

A.B.: Positivo. Il provvedimento, anche se qualche osservatore ha espresso dubbi sul fatto che le nuove regole sui posti in Cda rischiano di creare squilibri, stimolerà la crescita finanziaria attraverso norme di semplificazione e agevolazioni per le società che si apprestano al collocamento in Borsa o all’emissione di obbligazioni. Tutto ciò dovrebbe contribuire ad attrarre risorse a Piazza Affari e facilitare le Pmi a rafforzare il proprio capitale.

E.V.: Anche i privati dovrebbero investire nel capitale delle imprese?

A.B.: Bisogna spingere le imprese ad apportare più capitale con conseguenti minor imposte sul reddito. Dall’altro lato bisognerebbe incentivare i privati a investire nel capitale delle imprese, delle Pmi e più in generale delle non quotate. Esistono già strumenti in questo senso, come i Pir (Piani individuali di risparmio), che si rivolgono soprattutto a società quotate.

E.V.: Come cambia la percezione del mercato di una società quotata?

A.B.: La quotazione in borsa può anche fornire alle Pmi un meccanismo per valutare il loro valore in modo obiettivo. Il prezzo delle azioni di una società quotata in Borsa è determinato dal mercato stesso, il che può essere un’indicazione significativa della percezione del valore della società da parte degli investitori. La quotazione in Borsa può fornire alle Pmi uno strumento per incentivare e trattenere il personale chiave attraverso l’offerta di opzioni su azioni o altri strumenti di partecipazione agli utili.

E.V.: Che dire della Governance?

A.B.: La quotazione in Borsa può contribuire a migliorare la governance aziendale e la gestione della società. Le società quotate sono soggette a regolamentazioni più rigorose e standard di trasparenza che possono aiutare a rafforzare le pratiche di corporate governance e a promuovere una gestione aziendale più responsabile e orientata al valore per gli azionisti.

Fonte: Affari Italiani

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Logistica Fashion, Bracchi investe 2 milioni negli hub del nord est

February 8, 2024 Leave a comment

Periodo di boom invernale nei trasporti fashion di Bracchi, con servizi sartoriali, consegne nelle boutique di alta montagna e negli chalet per le scuole di sci. Bracchi movimenta (e stira) milioni di capi di abbigliamento delle grandi griffe. Il ceo, Umberto Ferretti: “Settore in crescita, curiamo sartorialmente le esigenze dei clienti”. La strategia dei nuovi investimenti: hub veneti dedicati alla cosmetica e alle bollicine, con servizi ad hoc

Due milioni di euro investiti nel fashion nell’ultimo anno, un piano triennale di investimenti che supera i cinque milioni e un modello di sviluppo ben chiaro: il Veneto diventa il polo dedicato alla moda e al lifestyle di Bracchi. Questa è la strategia decisa dal management e che sarà sviluppata nel corso dei prossimi anni. L’azienda, che nel dicembre 2023 è stata acquisita dal fondo Argos Climate Action che ha posto alla presidenza del consiglio di amministrazione Paolo Scaroni, ha deciso di specializzarsi in Veneto per tutte le attività legate al mondo del lifestyle, ad esempio la cosmetica e la distribuzione delle bollicine di Prosecco. Nel corso dell’anno sono stati investiti appunto due milioni di euro in vari progetti; nuovi mezzi di trasporto, anche quelli dell’ultimo miglio, scaffali per ottimizzare i flussi di lavoro, software e processi informatici di gestione dei magazzini.  

Oggi il dipartimento Fashion di Bracchi lavora con le più note eccellenze Italiane, collezioni che devono essere tutelate dalla sicurezza alla qualità, fino alla segretezza e alla tutela della creatività. Allo stesso tempo, il modello di logistica in outsourcing che Bracchi propone garantisce indipendenza e fornisce un servizio sartoriale, capace di seguire la stagione della moda e le sue esigenze dalla fase iniziale di stiro e ricondizionamento fino alla consegna nei singoli retail a livello europeo. 

Quattro sono i poli fashion di Bracchi, i due spazi completamente dedicati al mondo fashion sono quelli di Tombolo, nel Padovano, e di Oppeano, nel Veronese. Ma ci sono anche gli hub di Castrezzato, nel Bresciano, e Bassano del Grappa, nel Vicentino, che hanno nel settore fashion e lifestyle una parte consistente delle proprie attività. 

“Le grandi griffe della moda cercano personale specializzato in attività di ricondizionamento capi e ormai la domanda è superiore all’offerta”, spiega Matteo Vaccari, Courier Business Unit Director di Bracchi. “Si avvicina la stagione invernale dove consegneremo pacchi e capi appesi direttamente sulle piste da sci. Crescente è la richiesta di consegne di capi appesi, soprattutto all’estero dove ci sono tasse per smaltimento rifiuti (in particolare il packaging connesso ai cartoni e agli imballaggi) molto alte. Il tutto viene realizzato con logiche green, dunque. Interessante in particolare l’attività svolta per gestire le consegne specializzate per i big player del settore ecommerce, in tutto sono 1.200.000 le spedizioni gestite nel corso dell’anno”.

In particolare, sono importanti le consegne nei centri storici con precisa slot oraria oltre alle consegne con sponda idraulica e facchinaggio. Particolarmente in questo periodo dell’anno, vanno citate le consegne nelle boutique di alta montagna e negli chalet per scuole sci (citiamo, tra le altre, nelle spettacolari boutique invernali di montagna Megève, Chamonix, La Vallè, Val D’Isere, Courchevel), a volte si arriva direttamente nel mezzo delle piste da sci, dove sono aperte anche delle boutique di abiti di lusso. Per quanto riguarda le location esclusive, interessanti le attività negli outlet, come a Noventa di Piave o al Mcarthurglen Douains in Francia (per quest’ultimo ad esempio, è richiesto transpallet con le “ruote bianche”, le ruote che non lasciano traccia per portare dentro le boutique e i negozi), ma ce ne sono altri: in Germania (Neumünster, metzinger, wertheim. Ingolstadt), Austria (Pandorf), Olanda (Roermond) e Svizzera (Mendrisio). Ma enorme è anche la sfida di muoversi negli aeroporti. Ad esempio, in Francia, al Charles De Gaulle servono patentino ed assicurazione idonea all’attraversamento della pista per dei carichi nei duty free. 

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