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Fred Roos
Fred Roos (Usa, produttore)
Sin dai primi anni ‘70 il californiano Fred Ross ha lavorato con molti dei più importanti registi e attori di Hollywood, producendo alcuni tra i più significativi film del nostro tempo. Dopo un decennio di attività come produttore televisivo per alcune serie tv (come Gomer Pyle U.S.M.C., I Spy, Good Morning, World, e The Andy Griffith Show, con un giovanissimo Ron Howard), Roos è casting director per Petulia di Richard Lester (1968) e per una serie di film leggendari che hanno scritto la storia del cinema come Il Padrino (1972), American Graffiti di George Lucas (1973), Cinque pezzi facili (Five Easy Pieces, 1970) e Il re dei giardini di Marvin (The King of Marvin Gardens, 1972) di Bob Rafelson, Città amara di John Huston (Fat City, 1972), e Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni (1970), oltre ad essere stato casting consultant per Star Wars (1977) George Lucas. A coronare questa straordinaria serie di lavori, nel 1988 la Casting Society of America gli tributa un premio alla carriera. Sul fronte della produzione cinematografica, la sua lunga e fortunata collaborazione con Francis Ford Coppola va dagli esordi del regista di origini italiane sin ai suoi lavori più recenti, come Un’altra giovinezza (Youth Without Youth, 2007) e Tetro (2009), dei quali è produttore esecutivo, ma include anche il sei volte premio Oscar Il Padrino, parte II (The Godfather, Part III, 1974), Il Padrino, parte III (The Godfather, Part II, 1990) – candidato a sette statuette dell’Academy – e La Conversazione (The Conversation, 1974), che nel 1974 si aggiudica la Palma d’Oro a Cannes. Altre pellicole, frutto di questa felice collaborazione sono Un sogno lungo un giorno (One From the Heart, 1982), I ragazzi della 56a strada (The Outsiders, 1983), Rusty il selvaggio (Rumble Fish , 1983), Cotton Club (The Cotton Club, 1984), Giardini di pietra (Gardens of Stone, 1987) e Tucker, un uomo e il suo sogno (New York Stories, Tucker: The Man and His Dream, 1988). Nella sua lunga carriera Roos ha prodotto anche numerosi altri film, fra questi ci sono anche Hammett: indagine a Chinatown (Hammett, 1982) di Wim Wenders, Yellow 33 (Drive, He Said, 1971) di Jack Nicholson, Barfly, Moscone da bar (Barfly, 1987) di Barbet Schroeder, Black Stallion (The Black Stallion, 1979) di Carroll Ballard, Young Black Stallion (The Young Black Stallion, 2003) di Simon Wincer, Amori in città…e tradimenti in campagna (Town and Country, 2001) di Peter Chelsom, Il giardino segreto (The Secret Garden, 1993) di Agnieszka Holland, e il documentario vincitore del Cable Ace Award Hearts of Darkness: A Filmmaker’s Apocalypse (1991) diretto da Fax Bahr, George Hickenlooper ed Eleanor Coppola. A fine anni ’90 inizia un’altra fruttuosa collaborazione, con Sofia Coppola di cui co-produce il lungometraggio d’esordio Il giardino delle vergini suicide (The Virgin Suicides, 1999), diventando poi produttore esecutivo di tutti i lavori successivi: Lost in Translation (2003), Maria Antonietta (Marie-Antoinette, 2006) e Somewhere (2010), Leone d’Oro a Venezia lo scorso anno.
Fonte: Biennale di Venezia




















