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Motion Scan, evoluzione del Motion Capture

Recentemente, i videogiocatori italiani hanno accolto con gioia l’arrivo di un nuovo e fantastico videogioco, sto parlando di L.A. Noire, sviluppato dall’australiana Team Bondi e prodotto dalla leggendaria Rockstar Games. In questo thriller poliziesco vestiremo i panni del detective Cole Phelps, alle prese con la dura vita da vigilante nella Los Angeles degli anni 40′.

Ma cos’ha di speciale questo gioco? Qualcosa che altri titoli degni di nota non hanno e che lo rendono unico: il Motion Scan, una tecnologia destinata a emergere nel mondo dei videogames e non solo, scopriamola insieme in questo articolo.

Da Motion Capture a MotionScan

Oramai la tecnica del Motion Capture viene adottata in molti campi, ma in particolare in quello cinematografico e videoludico e abbiamo avuto modo di scoprirlo guardando l’ultimo capolavoro di James Cameron, Avatar, e con il gioco Heavy Rain, altro thriller interattivo il cui finale dipenderà dalle nostre scelte prese durante il corso degli eventi.

Con il Motion Capture, i movimenti degli attori vengono “catturati” e trasportati sullo schermo, per essere successivamente elaborati al computer e inseriti nella composizione attraverso la fase di retargeting. Invece, per catturare le espressioni facciali degli attori, il volto di questi veniva ricoperto da marcatori, che vengono adottati come punti di riferimento per la più attenta analisi dei movimenti facciali.

Oggi però la tecnologia ha fatto passi da gigante e il Motion Scan ne è la prova più evidente. Grazie a questa tecnica, apparentemente complessa e artificiosa, registrare le più piccole espressioni del volto sarà più semplice e il risultato è eccezionale, addirittura migliore di quanto visto in precedenza!

Cos’è il MotionScan


La tecnica del Motion Scan è stata adottata per la prima volta in L.A. Noire, grazie a Depth Analysis, compagnia sorella di Team Bondi. Grazie all’uso di 32 telecamere particolari ad alta definizione, ogni singola espressione del video dell’attore viene registrata e, successivamente, digitalizzata.

Uno dei più grandi vantaggi dell’adozione di questa tecnica è la perfetta sincronizzazione del movimento labbiale con la voce dell’attore, naturalmente il videogioco in questione dev’essere necessariamente in lingua originale, con l’aggiunta di sottotitoli per la pubblicazione all’estero. Il risultato finale sarà molto realistico, mai visto prima d’ora in un videogioco.

L’uso del Motion Scan in L.A. Noire

Ma il Motion Scan non è stato utilizzato da Team Bondi solamente per fini estetici, ma soprattutto per rendere il suo titolo il migliore nel suo genere, in assoluto. Essendo un poliziesco, dove gli interrogatori giocano un ruolo di primo piano all’interno della storia, il nostro caro detective deve interpretare il comportamento degli indagati e scoprire se questi stanno mentendo o dicendo la verità.

Avete mai visto la serie Lie To Me? Il protagonista riesce a risolvere casi irrisolti grazie alle sue grandi abilità nel riconoscere le verità e le menzogne nel volto delle persone. L.A. Noire agisce allo stesso modo: dovremo prestare particolare attenzione al comportamento degli interrogati, la nostra più piccola distrazione ci farà solo cadere in errore.

Cosa ne pensano gli altri produttori di videogiochi

Prima di L.A. Noire, pochissimi videogiochi potevano offrire una buona resa delle interpretazioni facciali degli attori che hanno prestato il proprio volto ai personaggi del gioco stesso. I migliori sono stati Heavy Rain e Alan Wake, i cui ideatori sono stati anche i primi a dire la loro sul Motion Scan.

Ecco cosa ne pensa David Cage, produttore esecutivo di Heavy Rain.

“Penso si tratti di un’interessante soluzione per il momento. Ma è anche un vicolo cieco. E’ quello che sento. La loro tecnica è estremamente costosa e non saranno mai in grado di scansionare il corpo e la faccia allo stesso tempo. Penso che L.A. Noire si presenti bene, ma credo che non andranno più in là di dove sono.”

Queste sono le parole di Cage, che risalgono però a diversi mesi fa, chissà se oggi, dopo aver provato L.A. Noire, sia ancora convinto del fatto che Team Bondi non sarebbe riuscita nel suo intento. Altro commento arriva dagli studi Remedy, produttori del thriller psicologico Alan Wake.

Stando alle dichiarazioni di alcuni membri interni allo staff, Alan Wake 2 vanterà di una tecnologia simile al Motion Scan, ma più avanzata e, quindi, superiore. L’interpretazione facciale dell’attore viene catturata con 64 telecamere in alta definizione che lo circondano, ottenendo una perfetta riproduzione con un margine di errore di circa mezzo mm.

Secondo quanto riportato da EDGE, noto portale di videogames, che ha potuto assistere di persona ad una dimostrazione di tale tecnologia, il risultato ottenuto è strabiliante. Si parla addirittura di una simulazione del flusso sanguigno sottocutaneo, ma questa tecnologia non è ancora pronta a fare il suo debutto, non ci resta che attendere l’E3 2011 e sperare in una presentazione del sequel di Alan Wake.

Pareri personali, Pro e Contro


Sto giocando solo da poche ore ad L.A. Noire su PlayStation3, ma posso già affermare che il Motion Scan è qualcosa di incredibile e che ha permesso agli sviluppatori di portare il gioco a livelli di realismo mai raggiunti prima d’ora. Il risultato sembra addirittura pareggiare, se non superare, quello di film come Avatar, dove i volti dei Na’Vi sono molto espressivi grazie alle tecnologie adottate.

Uno dei vantaggi del Motion Scan che più mi ha affascinato è l’ottima sincronizzazione con le voci dei personaggi nel videogioco. Mi sono sempre lamentato della latenza di sincronizzazione con il labbiale in molti videogiochi doppiati in italiano, per questo motivo ho sempre preferito i giochi in lingua originale.

Ma dopo questo Pro bisogna segnalare anche un piccolo Contro: nei giochi in lingua originale vengono inseriti i sottotitoli, di conseguenza dovremo leggere e contemporaneamente vedere le animazioni in-game. Nelle scene di interrogatorio, dovremo fare attenzione alle espressioni facciali dell’indagato, ma allo stesso tempo ci toccherà leggere i sottotitoli per capire cosa dice. Questo risulta leggermente fastidioso, a meno che non si abbia un’ottima conoscenza dell’inglese evitando così la lettura dei sottotitoli.

Ma al di là del Motion Scan e il suo utilizzo in questo gioco, L.A. Noire si presenta come un ottimo videogame, capace di coinvolgerci come pochi grazie alla trama profonda e matura e alle interpretazioni degli attori che hanno prestato il proprio volto e la propria voce al titolo. Un’altra perla di Rockstar, un titolo che merita di essere giocato almeno una volta.

E chissà come verrà utilizzato il Motion Scan in futuro… Sicuramente sarà ancora migliore, come ci ha assicurato Remedy, e potrà emergere anche ad Hollywood un giorno!

Fonte: Skimbu