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Benetton, campagna choc con bacio contro la cultura dell’odio

November 17, 2011 Leave a comment

Una nuova campagna pubblicitaria mondiale shock di United Colors of Benetton, attravrso cui si invitano i vari leader e gli abitanti del mondo a combattere la “cultura dell’odio” annunciando la costituzione della Fondazione UNHATE. Nasce subito la polemica sui manifesti, soprattutto quello del bacio sulla bocca tra il Papa e l’Imam del Cairo, comparso in mattinata a Roma a pochi passi dal Vaticano.

Afferma Luca Borgomeo, presidente dell’ associazione di telespettatori cattolici Aiart: “Sia immediatamente ritirata la pubblicita’ di Benetton con il Papa. E’ un’ offesa al cattolicesimo, ma anche un’offesa a tutti quei pubblicitari che ricercano messaggi innovativi”. Alessandro Benetton, vicepresidente esecutivo di Benetton Group, replica illustrando il lancio della campagna a Parigi: “Se l’amore globale rimane una sia pur condivisibile utopia, l’invito a ‘non odiare’, a combattere la ‘cultura dell’odio’, rappresenta un obiettivo ambizioso ma realistico. Con questa campagna abbiamo deciso di dare visibilita’ mondiale a un’idea alta di tolleranza, per invitare i cittadini di tutti i Paesi, in un momento storico di grandi turbamenti e non meno grandi speranze, a riflettere su come l’odio nasca soprattutto dalla ‘paura dell’altro’ e di cio’ che non si conosce”. Il progetto di comunicazione UNHATE, comprende una serie coordinata di iniziative ed eventi, che iniziano dal 16 novembre sulle principali testate quotidiane, periodiche e web del mondo.

Il tema centrale della controversia é il bacio, evidente simbolo dell’amore, tra i leader politici e religiosi del mondio: Barack Obama e il leader cinese Hu Jintao; papa Benedetto XVI e Ahmed Mohamed el-Tayeb, Imam della moschea di Al-Azhar al Cairo (il piu’ importante e moderato centro di studi islamico sunnita al mondo); il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Inoltre Alessandro Benetton sottolinea che “si tratta di immagini simboliche di riconciliazione per sollecitare una riflessione su come la politica, la fede, le idee, anche se diverse e contrapposte, debbano comunque portare al dialogo e alla mediazione”.

Marius Creati

Lo stile Barocco di Benetton

Non so a quanti di voi possa interessare questa news, ma è da qualche mese che ho ricominciato ad acquistare Benetton. Per anni non l’ho fatto per scelta. Ho sempre pensato che si trattasse di un marchio made in Italy di cui andare orgogliosi, tra gli anni 80 e 90. Poi il black out. La qualità è diventata più scadente e le campange non hanno contribuito a posizionare il marchio al livello che meritava. Mi è capitato di acquistare maglioni Benetton in passato e di averli buttati dopo un semplice lavaggio – a mano in acqua fredda – perché la qualità della lana, evidentemente, non era buona. Poi – la concorrenza fa miracoli – negli anni più recenti, con l’avvento delle cheap chains internazionali, è plausibile pensare che il marchio abbia risentito dell’arrivo di nuovi marchi stranieri. H&M, Zara, Mango hanno creato e risvegliato un mercato che sembrava assopito. Per questo, l’azienda deve essersi rimboccata la maniche e ha capito che per restare a galla doveva tornare alla qualità. Come dicevo, è da qualche mese che ho ricominciato ad acquistare Benetton e mi trovo nuovamente bene. Ho acquistato maglioni che non si sono infeltriti con il lavaggio. Ho preso persino un cappottino semplice ma chic, berretti e sciarpa. Per questa ragione sono rimasta colpita dalla nuova collezione – vedete la foto della campagna fotografata qui sopra – perché adoro lo stile barocco e la versione fresca di Benetton è particolarmente invitante.

Fonte: Vivianamusumeciblog’s

 

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