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Intervista a Cinzia Rocca, stilista dell’omonima linea di abbigliamento
Il 2012 è stato un anno complesso e pesante per molte persone e aziende. Superstizione a parte – l’anno appena trascorso era bisestile -, in molti confidano in una piccola ripresa nel 2013. Rodel, azienda tessile a cui fa capo il marchio Cinzia Rocca, compie quest’anno i suoi primi 60 anni di vita. Un traguardo prestigioso. L’azienda fondata da Giacomo Rocca nel 1953 si è sempre caratterizzata per la grande qualità riposta nei capi prodotti. La lunga esperienza, tramandata alla figlia Cinzia, è confluita negli anni 80 nella linea Cinzia Rocca; grazie alla sua passione che l’ha contraddistinta negli anni per la creazione di capi di alta qualità sartoriale completamente made in Italy, Cinzia Rocca ha affrontato come primo mercato quello americano, molto sensibile al fascino del made in Italy. Nel giro di soli 5 anni il brand ha conquistato il gusto del pubblico americano, diventando un marchio apprezzatissimo da celebrities del calibro di Cindy Crawford, Halle Barry e Uma Thruman. La formula vincente del brand si può riassumere nell’unione tra tradizione e innovazione.
V.M.: In che direzione sta andando, dal suo punto di vista, la moda?
C.R.: Io credo che sia necessario continuare a investire, come del resto facciamo noi, nel Made in Italy, Se oggi in Italia produciamo a basso prezzo, siamo destinati alla debacle. Bisogna investire sul marchio, bisogna osare soprattutto in questi momenti di difficoltà. E’ necessario investire sul prodotto perché dà certezza e solidità. Uno dei motivi per cui io continuo a vendere i nostri capi è perché sono rigorosamente Made in Italy. E infatti, una delle cose che più mi dispiace è che il made in Italy non sia tutelato da leggi forti.
V.M.: A quanto avete chiuso il 2011 e che previsioni si sente di fare per il 2013?
C.R.: Lo scorso anno abbiamo fatturato 30 milioni di euro e le previsioni sono in creswcita. Inoltre abbiamo inaugurato dei nuovi punti vendita all’estero e siamo ancora in fase di forte espansione, del resto solo il 10% del nostro fatturato proviene dal mercato italiano, il resto è frutto di vendite negli States, in Cina, Nord Europa, Canada e Russia. Nel 2013 dovremmo aprire un nuovo punto vendita a Berlino.
V.M.: Quale sarà il trend per l’inverno 2013?
C.R.: Solitamente durante i periodi di crisi, le consumatrici puntano al nero. La tendenza innovativa, invece, è che c’è grande voglia di colore per la prossima stagione a/i i cappotti saranno ipercolorati, arricchiti di dettagli in pelliccia e molto allegri e vivaci. Una vera e propria esplosione di colore. Non solo: avremo una novità molto prestigiosa e importante. Per la prima volta realizzeremo un cappotto interamente in seta. Sembra strano, ma la maggior parte della gente pensa che la seta sia un tessuto che tiene fresco, in realtà il capo a cui abbiamo lavorato sarà estremamente caldo e morbido al tatto. Molto sensuale.
V.M.: I vostri cappotti vengono realizzati con lane e materiali prodotti in Italia. Chi sono i vostri fornitori di fiducia?
C.R.: Il biellese rimane la nostra zona di riferimento: Piacenza, Colombo, Loro Piana. Questi sono i nostri fornitori di riferimento. La nostra caratteristica è anche di non usare lane miste, sole “mescole” pregiate. Tra l’altro, alcuni dei tessuti che utilizziamo li sviluppiamo in esclusiva con i nostri partner.
(Intervista di Viviana Musumeci)
Fonte: VM-Mag




















