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Hydronet, natanti robotici anti-inquinamento per il naufragio del Costa Concordia

I robot anti-inquinamento progettati dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sono pronti per essere utilizzati in condizioni di necessità, a cominciare dall’emergenza del naufragio della nave Concordia nell’Isola del Giglio.
Dopo 3 anni di sperimentazione condotta da un consorzio europeo, il robot Hydronet è pronto a prendere il mare con i suoi natanti robotici e un sistema di boe collegato in grado di captare i livelli di inquinamento.
”Siamo disponibili a operare anche subito, naturalmente dopo avere effettuato le necessarie verifiche tecniche da condurre insieme alle autorità preposte, e tenendo presente che le condizioni del mare durante le misure non devono essere avverse, nella zona adiacente la Costa Concordia”, spiega Paolo Dario, direttore dell’Istituto di Biorobotica della Scuola. ”L’utilità del sistema – ha aggiunto – sarebbe evidente: le barche robotiche e le boe potrebbero operare in continuazione e per mesi a costo contenuto e monitorare ogni tipo di sversamento o di altra forma di inquinamento”.
Il sistema operativo è composto da piccoli natanti robotici e da boe fisse che ospitano a bordo una serie di sensori molto raffinati e sensibili. ”La piattaforma tecnologica – prosegue Dario – opera con un elevato livello di autonomia e viene supervisionata da un sistema remoto. La sperimentazione è stata condotta soprattutto a Livorno, nello specchio d’acqua antistante il Laboratorio dello Scoglio della Regina, ma ora è pronta a misurarsi con la realtà”.
Secondo l’esperto è facile immaginare quanto sarebbe utile contare su Hydronet in una situazione come quella del naufragio della Concordia per conoscere lo stato di eventuale contaminazione delle acque con l’evolversi della situazione. ”Il sistema – aggiunge – può essere programmato in maniera dinamica da una stazione di controllo per analizzare le acque e la loro qualità, sulla base di prelievi fatti fino a una profondità di 50 metri”. Le analisi vengono eseguitein loco e i risultati sono trasmessi alla stazione di controllo in tempo reale attraverso un ponte radio. Il sistema controlla le caratteristiche fisiche (salinita’, Ph, temperatura) e chimiche (metalli pesanti e idrocarburi in superficie o disciolti) rilevate da sensori miniaturizzati installati sui robot. Dai sensori arrivano quindi le informazioni immediate, che costituiscono la base per definire modelli previsionali e di dispersione delle possibili sostanze inquinanti”.
Fonte: Ansa



















