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C’N’C
Sotto la nuova location posta nel Castello Sforzesco, ha sfilato la donna immaginata da Ennio Capasa per C’N’C per il prossimo inverno. La sfilata inizia con le note degli Starcontrol, che con il loro ritmo rock creano un perfetto accompagnamento per gli abiti in passerella.
I colori sono scuri: nero, blu navy, grigio pietra e bordeaux illuminati dai toni lucidi, gli effetti iridescenti, superfici a specchio riflettenti in vernice, mixati con tessuti opachi. Come sempre presente la geometria, nei tagli asimmetrici, nelle linee precise tracciate da spacchi, inserti, zip a vista che diventano decorative. Le forme sono severe, il corpo non è mai scoperto, casomai velato da jersey leggerissimi e tessuti trasparenti usati come inserti per i top. Shorts, gonne al ginocchio o mini, pantaloni super skinny. Ma sono i capispalla ad essere il fulcro della creatività dello stilista: parka e giacce biker tagliati diagonalmente, con zip metaliche, ampi cappucci, esagerati che contrastano col una silhouette asciutta. Giochi di superfici lucide e opache in vernice ed eco pelliccia, con intarsi e contrasti in maglia. Minicoprispalle in maglia.Le spalle sono ben definite e le forme mai attillate, ma dritte, architettoniche e a volte fluide.
Gli accessori sono pochette in vitello spazzolato portate dentro pochette pvc antipioggia trasparenti o fumè colorati. Stivali al ginocchio con maxi tacco, zip metallica centrale e allacciatura nascosta dietro, rivisitazione minimale dell’anfibio.Ennio Capasa è coerente con il suo stile, con i suoi codici: una donna moderna, che vive in una metropoli futuristica, ovviamente digitale, forte, sicura di se, che porta abiti che riflettono la sua personalità e il gusto stesso dello stilista. Una donna un po’ eroina di Matrix, un po’ Lisbeth Salander, ingentilita nelle forme e nella preziosità dei tessuti, ma pur sempre austera. Siamo sicuri che la donna del futuro sarà così? Vivremo pur sempre in un periodo di austerità, ma forse a maggior ragione non avremmo bisogno di più femminilità, di una figura rassicurante piuttosto che corazzata?
Fonte: Noisymag
Ennio Capasa per Costume National, primavera estate 2012
Una donna dal carattere forte e deciso, che ama il comfort, la praticità ma vuole un guardaroba ricercato, una donna che sa essere anche sensuale, lasciando intravedere il corpo sotto tessuti trasparenti e impalpabili. Questa è la donna che veste Ennio Capasa per Costume National per la prossima stagione estiva, quella che abbiamo visto sulla passerella della tensostruttura proprio di fianco al Duomo ieri pomeriggio.
Uno stile contaminato dalla radice cool, la grafica e direi anche una buona dose di rock, elementi che contraddistinguono da sempre C’N’C Costume National, che per la sua linea giovane decide di lavorare sul concetto dello sportswear sensuale. Subito colpiscono i colori forti e brillanti miscelati però con i neutri: verde smeraldo brillante – nero – bianco, giallo – nero, avorio – bianco e rosa per finire con un ultimo gruppo di outfit con i toni del nero – grigio. Lo stilista gioca con i tessuti abbinando stoffe rigide ad altre più fluide e trasparenti, non possono mancare i tessuti tecnici che incontrano materiali più ricercati come l’organza e la seta lavata, ma anche la pelle ultraleggera abbinata allo shantung o al lattice. In questo mix di accostamenti, sia di pesantezze diverse che di superfici lucide e opache ciò che da coerenza al tutto è sicuramente il colore, spesso tono su tono o a contrasto, ma mai di più di due tinte insieme, tranne che per le stampe Madras o le righe. L’effetto ottico è un mix di geometrie a volte sfuocate (per i tessuti trasparenti che lasciano intravedere le forme del corpo) a volte molto nette proprio per effetto dei colori a contrasto, quasi come pennellate di colore su una tela, ma molto precise e definite.
La silhouette è morbida, talvolta a matita, crea volumi cascanti sul corpo per una vestibilità oversize. Pantaloni baggy o jogging ispirati al mondo maschile (così come le canotte ampie e scavate) riproporzionati però sul corpo femminile. Abiti corti con scollature più o meno ampie sempre arrotondate, morbide camiciette in organza o seta portate dentro ai pantaloni. Canotte e spolverini in tessuto tecnico trasparente con cappucci removibili e zip metalliche a contrasto. La praticità unita ad uno stile deciso e vivace si ritrova anche negli accessori: borse pensate per essere portate sia a mano che a tracolla, con cinghie staccabili, in camoscio e vitello con dettagli metallici in rame rosato; scarpe oxfort allacciate in morbido vitello lucido oppure zeppe con lacci intrecciati sulla caviglia nere o in colori neutri con tocchi di colori brillanti.
Dallo sport lo stilista estrapola e rielabora la disinvoltura (nelle forme morbide, nella vestibilità), la vivacità (nei colori e negli abbinamenti) e l’ energia per una donna che non ha bisogno di orpelli ma a cui piace la linearità, la pulizia, la chiarezza ma a cui di certo non piacciono abiti noiosi.
Fonte: Noisymag



















