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MERRY CHRISTMAS & HAPPY NEW YEAR 2025
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Lago di Garda, estate sul lago con EALA My Lakeside Dream

Estate sul Lago di Garda: tra gusto e natura con le esclusive esperienze proposte da EALA My Lakeside Dream.
A Limone sul Garda, il 5 stelle Lusso EALA accoglie la bella stagione con attività e novità all’insegna del relax, del gusto e della “bella vita” immersi nel paesaggio gardesano. Dal mese di giugno è infatti possibile pranzare e rilassarsi presso l’esclusiva terrazza EALA Beach Grill con la cucina di Alfio Ghezzi, godere di un pranzo fuori dagli schemi con un picnic in barca e provare la nuova carta cocktail del bar manager Eduardo Bortolotti. Esperienze che omaggiano la tradizione italiana portando in tavola, e non solo, sapori e gusti territoriali sempre nel rispetto della materia prima.
Limone sul Garda (BS), 13 giugno 2024 – L’estate è senza dubbio la stagione migliore per vivere il Lago di Garda in tutte le sue sfumature, quando il verde intenso della vegetazione e delle montagne circostanti abbraccia le acque limpide del Benaco. EALA MY Lakeside Dream, il 5 stelle lusso di Limone sul Garda, apre le porte alla bella stagione e propone ai suoi ospiti alcune novità e occasioni per vivere una vacanza che combina il lusso del paesaggio circostante e quello di servizi e comfort esclusivi, tra natura e gusto. In programma, dal mese di giugno e per tutta l’estate, l’apertura dell’EALA Beach Grill, la terrazza dove gustare la raffinata cucina dello chef Alfio Ghezzi in un clima informale, all’interno della spiaggia privata della struttura; l’escursione in barca con picnic gourmet, per godere di una romantica uscita al lago; la nuova carta cocktail con le proposte estive dal bar manager che si ispirano alle Leggende del lago. Esperienze che celebrano il legame con il territorio, filo conduttore di ogni soggiorno a EALA.
EALA BEACH GRILL
Il desiderio di EALA di permettere agli ospiti della struttura di mantenere il contatto con la natura e il legame con il paesaggio trova nell’apertura dell’EALA Beach Grill la realizzazione di questo concept. All’interno della spiaggia privata, la terrazza con vista dell’EALA Beach Grill, circondata dal verde e baciata dal sole, accoglie i suoi ospiti in un ambiente disteso e pensato per apprezzare le calde giornate estive di Limone sul Garda. Godendo della dolce brezza del lago, questa location è il luogo ideale per gustare un pranzo fresco e leggero, ma anche grigliate di carne, pesce e verdure, cucinate con l’innovativa AG Grill, ideata da Alfio Ghezzi, per preservare ed esaltare le caratteristiche organolettiche delle pietanze. Infine, per concludere il pranzo si può scegliere tra macedonia, gelato e tiramisù. Aperta da metà giugno a fine settembre, la terrazza permette di essere sfruttata a pieno durante l’intera stagione estiva.
PICNIC GOURMET IN BARCA
Perfetto come piccola fuga romantica in stile dolce vita, oppure da condividere con un gruppo di amici, il boat service di EALA è un’esperienza esclusiva per vivere il lago da una prospettiva speciale. Direttamente dal molo privato di EALA è possibile salire a bordo e iniziare la navigazione che porterà verso sud in direzione della località di Limone sul Garda e della suggestiva Cascata della Forra a Tignale, per proseguire poi fino a Gargnano. Da qui la rotta attraversa il lago dirigendosi fino alla Val di Sogno, una baia incantata con panorami unici del Lago di Garda. Dopo aver raggiunto la vicina Malcesine, si fa ritorno all’hotel. L’escursione in barca permette di godersi il picnic gourmet a cura della cucina di EALA che include stuzzichini e portate per un pranzo perfetto sulle acque del lago, oltre a una selezione di vini e bevande, tra bollicine, vini bianchi e bibite senza alcool. Il menu dà la possibilità di scegliere tra antipasti, primi e secondi di terra e di mare, per finire in dolcezza con la piccola pasticceria.
NUOVA CARTA COCKTAIL – LE LEGGENDE DEL GARDA
La visuale che si può ammirare dal Panorama Lounge Bar è semplicemente un paesaggio unico, dal Monte Baldo al borgo medievale di Malcesine, sullo sfondo le Prealpi e i colli morenici, fino a Limone sul Garda e in alto Punta Larici. Questo è lo scenario che ha ispirato il bar manager Eduardo Bortolottinella creazione di cocktail particolari con il desiderio di riprodurre un perfetto equilibrio tra natura e territorio con i sapori locali. Leggende del Garda è il nome della nuova cocktail list, nata a seguito di un’attenta ricerca da parte dal bar manager dove sono emerse le più misteriose e antiche leggende del Garda. Miti e “favole” antiche hanno ispirato la creazione di cocktail realizzati con ingredienti provenienti dal territorio, come miele, amari e spiriti con l’intento di trasportare l’ospite indietro nel tempo, quando la magia era parte integrante della vita. I sette cocktail sono: Nebbia (a base di avena e radici), Lumi(funghi e tabacco), La campana degli innamorati (agrumi e cacao), Bennie(limone e cappero), Le Sirene (orzo e fragola), Il Gigante del Lago (uva e tè verde) e Diamante del Garda (pera e rosmarino). Una particolare proposta estiva del Panorama Lounge Bar che si può assaporare anche attraverso l’esperienza di degustazione nominata Scrigno delle leggende: uno scenografico cofanetto ghiacciato che racchiude 3 cocktail ispirati a queste leggende; l’ospite individuerà il drink quasi a scatola chiusa, scegliendo la storia quasi prima degli ingredienti.
“Michaela Stark’s Panty Show” in Fondazione Sozzani, recensione di Marius Creati

Vivere la contemporaneità nella quale la donna perde la sua dimensione ritrovando le forme di una fertilità ideale ormai desueta…
Nell’esaminare l’espressione artistica della performance dal sapore Burlesque colorito nei ricordi di uno stile di vita di una madame Pompadour alla corte di Luigi XV, ottimizzando l’espressione goliardica delle baccanti in parrucca settecentesca priva di qualunque stile coreutico nella falsariga del buon gusto, diventa chiara espressione collerica della “mise en femme”, dove in tal caso la donna non si veste ma si spoglia ironicamente nel pieno sarcasmo delle forme ridondanti ormai desuete della contemporaneità. Ma in tutto questo bel vedere non si scorge la pura bellezza estetica esorcizzata dalla profanazione di una femminilità che diventa diffusione grottesca della sensualità nella quale l’espressione femminile perde la sua naturalezza e si trasforma nella violenza delle idee. L’emancipazione femminile portata all’eccesso esprime la demarcazione eccessiva del pedissequo stato comportamentale dei centimetri di troppo e la donna oggetto, la Femme Fatale, diventa baronessa di forme arrotondate. La performance nel suo scarso splendore scenico è una piena rivoluzione culturale laddove la donna baffuta sceglie di non recidere i suoi baffi mentre la donna macaron rivendica le proprie tondezze nel pieno turbillon di guêpières, culottes, rouches e lunghe rubans de satin de soie!
Marius Creati
MERRY CHRISTMAS & HAPPY NEW YEAR 2024

MERRY CHRISTMAS & HAPPY NEW YEAR 2024
ALESSI I00-00I, esposizione in occasione della Milano Design Week

In occasione della Milano Design Week, ti invitiamo a scoprire ALESSI I00-00I, un’esposizione che celebra i cento anni di ricerca della Fabbrica dei Sogni e racconta con un progetto inedito la nostra visione del futuro.
Milano Design Week
07 -12 Giugno 2022
H 10 – 21
Galleria Manzoni
Via Manzoni 40
20121 Milano
Uomini in gonna… semplice comodità

“Quando fa caldo, mi sento più a mio agio vestito così. Davvero, è molto più comodo” dice tranquillamente Jérôme Salomé al cronista del Parisien. E con la stessa tranquillità lui, eterosessuale e padre di due figli, gira da 14 anni per le strade di Limoges, in Alta Vienne, indossando una gonna. Non tutti i giorni, certo, “dipende dal tempo che fa”. Ma quando arriva il caldo la gonna per lui è la norma
Jérôme ha iniziato a mettersi le gonne nel 2003 e nel 2012 ha fondato anche un’associazione, Hommes en Jupe (Uomini in gonna), di cui è stato presidente per alcuni anni. “Le donne hanno combattuto a loro tempo per conquistare la libertà nell’abbigliamento ed è questo che rivendico anch’io, né più né meno. I pantaloni non hanno sesso e neppure la gonna” spiega.
L’uomo, un dipendente pubblico, ha trovato un ambiente di lavoro comprensivo e accogliente: i dirigenti non solo gli permettono di indossare la gonna anche in ufficio, tranne che per le mansioni in cui è a contatto con il pubblico, ma hanno anche approvato la sua idea di organizzare sul posto di lavoro una mostra sull’uso della gonna nella storia.
In famiglia le cose non sono andate altrettanto bene. La moglie non ha approvato per nulla le scelte di Jérôme: “Dal giorno in cui mi ha visto in gonna, non ha più osato toccarmi”. E così si sono separati. Probabilmente lei ha pensato che il marito le nascondesse di essere trangender o – seguendo un po’ i luoghi comuni – gay, quando in realtà Jérôme sostiene che si tratta di una semplice questione di gusti e di libertà, che non c’entra proprio nulla con l’identità di genere o con l’orientamento sessuale: la gonna è un semplice capo di abbigliamento, un pezzo di stoffa, perché mai dovrebbe determinare o raccontare qualcosa a proposito del nostro essere femmine o maschi, uomini o donne?
Se a qualcuno la pacata battaglia di Jérôme e degli Hommes en Jupe sembrerà assurda, forse conviene ricordare la storia dei pantaloni, per secoli vietati alle donne occidentali un po’ perché simbolo di una mascolinità fonte di un potere da cui dovevano essere escluse e un po’ perché questo capo di abbigliamento era considerato come un inno alla lussuria quando ricopriva un corpo femminile. Le donne dovevano indossare ampie gonne persino per svolgere lavori in cui questo vestito era un grosso impedimento o una fonte di pericolo (per esempio, perché poteva impigliarsi in un macchinario).
E non si parla solo di fanatici religiosi o di Medioevo: la rivoluzione francese portò una legge che proibiva alle donne di indossare pantaloni eccetto che per ragioni mediche, negli anni ’30 i calzoni erano uno dei simboli della “ambiguità sessuale” di Marlene Dietrich e ancora nel 1961 l’allora arcivescovo di Genova, Giuseppe Siri, avrebbe scritto che i pantaloni femminili avrebbero condotto a “un’epoca futura di incertezza, ambiguità, imperfezione e, in una parola, mostruosità”, come riporta Isidoro D’Anna in “La via della purezza” (2016). Eppure oggi i pantaloni femminili non scandalizzano neppure i cospirazionisti anti-gender, salvo rare eccezioni.
La gonna come indumento solo femminile? Chissà, forse già tra pochi decenni questa limitazione suonerà come un concetto arcaico e assurdo, ma anche decisamente buffo, di un passato incomprensibile, mentre gli uomini avranno riscoperto le gioie delle gonne. Che in realtà hanno indossato per millenni.
di Per Cesare Notaro
Fonte: Il Grande Colibrì
Merry Christmas & Happy New Year 2020

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