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Archive for the ‘Itinerari’ Category

Marocco, tra paesaggi cultura e leggenda nel regno del golf

December 13, 2012 Leave a comment

morocco golf

MAROCCO, IL REGNO DEL GOLF:
GREEN A STRAPIOMBO SULL’OCEANO O AI PIEDI DELL’ATLANTE, TRA PAESAGGI, CULTURA E LEGGENDA
Per gli amanti del golf, ecco le proposte targate Marocco per unire passione per lo sport e vacanza, 365 giorni l’anno
Clima mite 365 giorni all’anno, è la condizione essenziale per approfittare del piacere del golf in qualsiasi periodo dell’anno: sono 22 gli esclusivi campi da golf presenti sull’intero territorio marocchino, lungo le coste dell’Oceano o nel cuore dell’Atlante, tra terreni leggendari.
Il Marocco offre un’ampia possibilità di scelta per soddisfare i desideri di tutti gli amanti del golf, dal principiante al professionista, dallo sportivo al business man, dal single alla famiglia. Tutti coloro che praticano il golf per lavoro o per passione, dunque a qualunque livello, potranno scegliere tra un’ampia varietà di terreni e strutture con servizi personalizzati. Tutti i green in Marocco, senza alcuna eccezione, combinano panorami da sogno con prestazioni di alta qualità, eleganza, convivialità e relax. Ogni campo da golf possiede un proprio carattere distintivo, frutto dell’eccellenza dei diversi architetti che li hanno progettati e della grande varietà di superfici offerte dal Marocco.
Ciliegina sulla torta della vacanza, i golfisti potranno scegliere di dedicarsi a escursioni culturali, di svolgere percorsi benessere di alta qualità o di passeggiare nella natura. I numerosi aeroporti internazionali nel Paese permettono, inoltre, di collegare ogni campo da golf con il resto del mondo in poche ore.
Il Marocco mette a disposizione 4 circuiti diversi:
il golf sulle rive del Mediterraneo: nel nord del Marocco, all’altezza del punto di incontro tra il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico. Tre campi da golf particolari, molto popolari tra i giocatori europei d’estate e d’inverno. Questo circuito costituisce un’occasione per scoprire la “Perla dello Stretto”, Tangeri, e visitare Tetouan, la cui Medina è stata dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
il golf alle pendici dell’Atlante: cinque green con vista sulle montagne innevate dell’Alto Atlante, aria pura e sole. I campi da golf sono situati nei dintorni di Marrakech, la città del golf per eccellenza.
il golf nel cuore della cultura: dieci campi da golf realizzati intorno ad alcune delle principali città marocchine: Rabat, Fez, Meknés, Casablanca, El Jadida o Benslimane. Un sontuoso viaggio storico e culturale nel cuore di città millenarie, autentiche, segnate dalla storia del Marocco Imperiale, dove la modernità convive con le più eccezionali opere architettoniche arabe ed islamiche.
il golf sotto il Sole: quattro green nelle immediate vicinanze di Agadir, città che sta acquistando un ruolo di rilievo nel panorama golfistico marocchino. Tra mare  e monti, con i suoi 360 giorni di sole l’anno, una temperatura mite e 10 km di spiagge bellissime, Agadir propone ai suoi giocatori, oltre al golf, molte attrazioni turistiche per soggiorni che prevedono la scoperta culturale di un entroterra favoloso, il benessere (con la creazione di centri di talassoterapia) e, naturalmente, la scoperta della cucina marocchina. Ad accogliere i golfisti un’atmosfera di vacanza, con profumi di eucalipto, ginestre, mimose che incorniciano questa famosa baia sulla costa Atlantica.

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CartOrange, viaggio nel tempo alla scoperta del genio visionario di Leonardo

November 5, 2012 Leave a comment

Un Viaggio nel Tempo alla scoperta del genio visionario di Leonardo
CartOrange firma un itinerario che ripercorre la vita di Leonardo partendo dalla sua Casa Natale di Anchiano, nel comune di Vinci (FI), per riscoprirne la modernità, accompagnati da uno storico della scienza e del Rinascimento
Genio poliedrico e dalla curiosità onnivora, Leonardo da Vinci partiva dalla natura a lui vicina per compiere le osservazioni e le scoperte che diventavano poi il contenuto delle sue opere, da quelle pittoriche e scultoree fino alle sue invenzioni e alle sue macchine. Leonardo, pur avendo vissuto in più luoghi italiani e risieduto in Francia per diverso tempo, considerò sempre come luogo a lui più caro Anchiano, località nel comune di Vinci (FI) dove Leonardo nacque, compì le sue prime osservazioni e dipinse il suo primo paesaggio. Oggi la Casa Natale di Leonardo da Vinci, da poco restaurata e riaperta al pubblico a fine giugno con un nuovo allestimento multimediale, è il fulcro di un Viaggio nel Tempo firmato da CartOrange, leader dei viaggi su misura. Grazie alla guida di uno storico esperto di scienza e Rinascimento, la figura di Leonardo prenderà vita durante un viaggio che parte dalla Toscana per conoscere i luoghi a lui cari. L’itinerario è stato presentato il 14 settembre durante una conferenza stampa nella Casa Natale di Leonardo di Anchiano.
«Seguire le orme di Leonardo è un’avventura straordinaria perché c’è sempre da imparare sulla sua opera di artista, ingegnere, inventore e scienziato –spiega Gianpaolo Romano, amministratore delegato di CartOrange– ed è proprio su questi ultimi aspetti che verterà il nostro Viaggio nel Tempo. Andremo a conoscere un uomo che grazie al suo genio e alla sua capacità visionaria dirompente ha cambiato la storia dell’umanità. Ma non solo: è anche l’occasione per conoscere un territorio meraviglioso, pieno di arte, cultura, natura e perle enogastronomiche. Una vera e propria esperienza a cinque sensi».
Per il sindaco di Vinci, Dario Parrini, la collaborazione con un partner d’eccezione come CartOrange è un onore che può contribuire al rilancio del turismo nel territorio: «I Viaggi nel tempo ideati da Cartorange  sono davvero un’idea nuova e affascinante. L’offerta di un pacchetto turistico dedicato a Leonardo, ingegnere e scienziato, che parte dal luogo in cui tutto ha avuto inizio, cioè dalla Casa Natale ad Anchiano, e prosegue con la visita alla città e al Museo Leonardiano rappresenta per Vinci uno strumento importante per fare sempre più apprezzare i propri punti di forza a un pubblico nazionale ed internazionale. Per ammodernare la Casa Natale abbiamo reperito fondi in un periodo difficile, ma i numeri ci danno ragione: a luglio e agosto ci sono state 20mila visite alla Casa Natale e i turisti a Vinci sono aumentati del 10%. Sono numeri mai visti, ma che vogliamo che crescano ancora».
È intervenuta anche Silvia Romagnoli, storica e archeologa dell’Università di Bologna che cura la parte storico-scientifica dei viaggi di CartOrange: «Partire dalla dimora natale di Leonardo ad Anchiano è stata una scelta naturale: il nuovo allestimento museale, arricchito da efficaci contenuti multimediali, permette di incontrare Leonardo e scoprire la sua vita privata tanto spesso ignorata, ed esaltare la sua opera pittorica e grafica. Spostandoci al Museo Leonardiano, affronteremo il tema principe di questo viaggio, il Leonardo scienziato e inventore. Pensando a Leonardo viene subito in mente la Gioconda e la sua attività pittorica; nel nostro itinerario abbiamo invece deciso di concentrarci e sviluppare una tematica altrettanto affascinante e moderna come quella della genialità leonardesca applicata alla trasformazione e alla comprensione della natura. Quella capacità rivoluzionaria, che è propria solo dei geni visionari, di immaginare ciò che ancora non esiste e impegnarsi a realizzarlo. I Viaggi nel Tempo servono proprio a questo, a ricostruire figure e momenti storici sia per scoprire nuove destinazioni, sia per guardare a luoghi celebri con occhi nuovi».
L’itinerario
La Toscana è la terza regione in Italia come destinazione per i viaggiatori culturali: è scelta dal 15,2% degli italiani e dal 17,2% degli stranieri. È dunque terreno fertile per proposte articolate e mirate come quella di CartOrange, in cui la riscoperta di un personaggio storico importante si abbina a luoghi di rara bellezza e anche a un itinerario enogastronomico. L’itinerario, da costruire su misura secondo le esigenze e la curiosità dei partecipanti, ha il suo centro nel Museo Leonardiano di Vinci, con la Casa Natale di Anchiano appena restaurata e la gigantesca scultura lignea di Mario Ceroli che raffigura l’Uomo Vitruviano. Al Museo si assisterà a una splendida lezione sui Codici leonardiani, con la possibilità di ammirarne i facsimili. L’itinerario –dedicato alla riscoperta di un Leonardo “concreto”, che con i suoi insegnamenti derivati dall’osservazione e dalla sperimentazione anticipa il pensiero scientifico moderno– può durare da 3 a 5 giorni, ed arriva a toccare Milano, con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, e le sponde dell’Adda, con il traghetto-funivia di Imbersago che fa la spola tra le rive del fiume, per toccare con mano un’opera leonardesca ancora in funzione. Prima della partenza i partecipanti assisteranno a una lezione online che ripercorrerà, attraverso le opere d’arte, le invenzioni e i manoscritti, la personalità di Leonardo da Vinci. Uno storico esperto di scienza e storia del Rinascimento calerà la figura di Leonardo al centro di un’età straordinaria, carica di fervore artistico e culturale.
I Viaggi nel Tempo CartOrange
Viaggiare con accanto un esperto per valorizzare le esperienze fatte in tour oggi è possibile grazie a CartOrange. La nuova formula dei Viaggi nel Tempo accompagna per mano i partecipanti alla scoperta della storia grazie a un percorso guidato che inizia già a casa, grazie a video lezioni preparatorie tenute da storici e archeologi, che si possono seguire via web in diretta, prima della partenza. Gli stessi esperti, poi, partecipano di persona al viaggio: si ha così sempre al proprio fianco una guida appassionata e preparata, pronta a far rivivere le emozioni della Storia e a spiegare tutti quei dettagli che, per un non addetto ai lavori, è difficile cogliere.  Anche il catalogo è organizzato in modo innovativo: «Abbiamo diviso gli itinerari in tre sezioni, in modo da poter individuare con facilità l’argomento che più interessa -spiega Silvia Romagnoli, archeologa dell’Università di Bologna che cura la parte storica dei viaggi-. I percorsi dei Grandi Personaggi fanno rivivere personalità come quelle di Elisabetta I d’Inghilterra, Napoleone e Ludwig II, il re delle favole. La sezione Meraviglie della Storia comprende sia gioielli dell’Unesco sia destinazioni meno note (Abruzzo, Molise e l’antica Sardegna). Infine ci si può lasciare incuriosire dagli Enigmi della Storia, partendo alla scoperta di Celti, Etruschi e Templari». I viaggi sono interamente personalizzabili sia negli itinerari che nei budget investiti, come prevede da sempre la formula di CartOrange, mentre la durata varia da uno a otto giorni. Si può scegliere in quale classe di alberghi soggiornare e anche in quale tipo di ristorante fermarsi per uno spuntino o una cena: la proposta comprende anche un itinerario enogastronomico da abbinare per “gustare” il viaggio a tutto tondo. Le esigenze del cliente sono in prima linea in tutte le scelte del viaggio. Le possibilità sono infinite: gruppi di familiari o amici, di almeno 8 persone, avranno il loro itinerario su misura, partendo quando vogliono, mentre chi parte individualmente può aggregarsi ai viaggi già programmati. Per informazioni: http://www.cartorange.com.
CartOrange – Viaggi su misura. CartOrange (www.cartorange.com) è la più grande azienda di Consulenti per Viaggiare®, attiva in Italia da oltre dieci anni con più di 400 professionisti e svariate filiali sul territorio nazionale. Conoscenza approfondita del viaggiatore, studio minuzioso di ogni destinazione, visite periodiche presso le strutture alberghiere e formazione costante sono alcuni degli ingredienti che permettono ai Consulenti per Viaggiare® di CartOrange di proporre ai viaggiatori esperienze uniche e su misura.

Caorle, turismo pesca e natura nella laguna di Ernest Hemingway

October 19, 2012 Leave a comment

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TURISMO, PESCA E NATURA NELLA CAORLE DI HEMINGWAY
La laguna di Caorle è un capolavoro d’acqua e di umanità: una sorta di paradiso poco conosciuto, al quale solo l’amicizia con i pescatori consente l’accesso. Almeno finora, perché le cose sono destinate a cambiare con la nuova legge regionale sull’ittiturismo e pescaturismo, che apre la porta a nuovi ospiti di questo ambiente straordinario, che non a caso fu uno dei luoghi più amati e felicemente vissuti da Ernest Hemingway. In “Di là dal fiume e tra gli alberi” (1950), il grande scrittore americano, Premio Nobel per la Letteratura nel 1954, pennella questi paesaggi, ricchi per lui di giornate piacevoli e di ricordi, riproponendo ai lettori di tutto il mondo uno scorcio di assoluta bellezza.
Ernest Hemingway aveva una vera passione per l’Italia e per il Veneto, dove tornava quando poteva, per cacciare nella laguna di Caorle. In Italia Heningway era arrivato per la prima volta per vedere e vivere la prima guerra mondiale, che gli era stata negata come combattente nell’esercito americano, per un difetto della vista. Aveva perciò ripiegato sul soccorso ai feriti svolto dalla ARC la Croce Rossa Americana. A lungo nelle retrovie, fece di tutto per poter operare in zona di combattimento fino a che venne accontentato: a fine giugno del 1918 raggiunse il Piave, dove sfortunatamente, poco più di una settimana dopo, a Noventa, rimase ferito.
L’Italia gli rimase dentro e Caorle con la sua laguna era per lui un luogo prediletto, dove si recava quando poteva, ospite di Raimondo Nanuk Franchetti, nella Villa di famiglia in località San Gaetano. Molti ancora se lo ricordano, a Caorle, questo scrittore che amava la convivialità, la laguna, il mare, la buona cucina, la natura.
E proprio da qui, da questa laguna, comincia una nuova avventura del Veneto ospitale, quella rivolta a quanti vogliono dedicarsi alla pesca e all’ottima cucina di mare per il puro piacere di praticarla, magari nel contesto di una vacanza o di quelle ferie tanto sospirate, a fianco a fianco di chi con il mare ci vive e ci lavora da una vita e forse da generazioni. Pescaturismo e ittiturismo sono due proposte che vanno incontro a simili aspettativi. Il Veneto ne ha riconosciuto il ruolo e lo ha disciplinato per rendere ancora più ricca, variegata e completa la sua offerta di turismo per tutti.

Boukhari Bou Dmia, l’ultimo custode del sapere

October 18, 2012 Leave a comment

Si chiama Boukhari Bou Dmia e in una Kasbah/fortezza non lontano da Tiznit, nell’Anti-Atlas, custodisce i segreti dei suoi antenati, che controllavano le rotte carovaniere del Sahara. “C’era una volta…”, potrebbe iniziare cosi’ la storia del Regno di Illigh che ha come protagonista principale un sant’uomo che rispondeva al nome di Sidi Ahmed Moussa, osannato dalle folle che per ascoltarlo percorrevano lunghi viaggiestenuanti da luoghi lontani. Mori’ nel 1549 e uno dei suoi innumerevoli nipoti, lungimirante, penso’ di trasformare questa eredità ”sovranaturale” in un Principato che per ben tre secoli rivaleggio le sue enormi ricchezze con i sultani di Marrakech. Tutto questo potere e tutte queste ricchezze nascevano da un unica, lunga, desertica pista che si perdeva tra i picchi dell’Atlas e che attraversando il Sahara raggiungeva il sogno: Timbuctù. Nella Kasbah, fatta di terra, paglia e sudore, un lungo porticato che rompeva i raggi ardenti e voraci del sole; colori sgargianti come il giallo dello zafferano, bene prezioso, e l’ocra delle montagne. Sotto queste arcate sedevano i notai, che registravano i preziosi carichi delle lunghe carovane di cammelli che qui trovavano rifugio, accoglienza e commercianti pronti a mercanteggiare i rari e preziosi carichi d’oro, di spezie e di schiavi, dopo lunghi mesi di deserto che brucia e arde l’anima. Illigh era uno Stato potente che all’inizio del XIX°secolo possedeva un capitale pari a 10 tonnellate d’oro puro, oltre ad un esercitocombattivo e temerario, composto da migliaia di cavalieri berberi amazighe israeliti, oltre ad una guardia nera africana, feroce e senza scrupoli, simile a quella dei sultani. A partire da questo Stato si controllavano tutti gli spostamenti di merci e persone sino a Mogador, l’attuale Essaouira, dove grandi navi attendevano le merci per partire verso l’Europa, avida di spezie e tessuti pregiati. Nella fortezza di Illigh uno scrigno di sapere, di documenti, di pergamene rare, provenienti da tutta l’Africa. Contratti commerciali, discendenze dei signori di queste terre aride, cataste di bauli che cercano di proteggere manoscritti vergati su pergamene in pelle di leone. Alberi genealogici che risalgono a famiglie israelite e amazigh e leggerli, toccarli delicatamente, aprirli con un soffio d’alito, significa entrare nella storia magica, irreale, antica e struggente di tanto tempo fa, quando esisteva un Principato leggendario, oggi quasi sconosciuto e degno di essere valorizzato e tramandato alle future generazioni. Pareti di fango, chiaroscuri che si stendono pigri sulle volte di questi magazzini preziosi e unici,  5.000 esistenze passate che hanno lasciato traccie indelebili sul nostro futuro. Come in un film, nel silenzio assordante di un pomeriggio d’estate, ai lati del cortile, il rumore ovattato di centinaia di schiavi neri affatticati, legati a catene che mai saranno spezzate, merci accatastate che brillano al loro futuro lontano,  jellaba azzurri orlati di nero, perle e coralli di mari lontani,  e la voce profonda del muezzin che si staglia nell’orizzonte a rivendicare il momento di Dio. Alzi gli occhi, e su di un altipiano accecato dalle nubi, sul Jebel Agouti, 1,5 km da Illigh, si staglia il cimitero israelita, testimonianza di una comunità che da queste parti ha lasciato segni di ricchezza, laboriosità e ingegnio. Grandi studi su questa comunità sono fatti effettuati da Paul Pascon, conoscitore profondo della zona, deceduto poi in Mauritania nel 1985 a causa di un incidente stradale.

Il Douar d’Illigh si trova a 10 km dalla pista di Tachtakt. Da Tiznit sono presenti alcune indicazioni. L’insieme della costruzione è composta da una mellah (quartiere ebreo) e da un granaio collettivo in pisé (terra e paglia) con camere e magazzini. Il tutto circodato da mura di protezioni con quattro porte d’acceso. E’ visitabile, chiedete di Boukhari Bou Dmia, custode del Museo.

Paolo Pautasso

Fonte: My Amazighen

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I granai, fortezze dell’Atlas

October 17, 2012 Leave a comment

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Se in tutte le piane del Marocco la conservazione del grano avveniva neisilos, nell’Anti Atlas e sul versante sud dell’Alto Atlas i cereali, insieme ad armi e munizioni, avevano un posto d’onore in architetture monumentali a picco su degli strabiombi: i granai collettivi fortificati, un istituzione fondante nella vita comunitaria della montagna. La storia di questiimportanti monumenti minacciati dal tempo.
Il cuore pulsante dell’Atlas conosce da secoli delle impervie condizioni atmosferiche, specialmente durante i suoi lunghi inverni: la terra sparisce sotto la coltre di neve, il ghiaccio paralizza gli scambi, i souks settimanali sono inesistenti.  La tradizione vuole che per salvaguardare dalle intemperie i raccolti si costruissero dei vasti edifici divisi in loggette individuali, messi sotto la tutela di un guardiano. Ma dopo gli anni ’70, con le mutazioni che conobbe il mondo rurale, l’istituzione di questi granai-fortezze venne a mancare. L’Atlas marocchino, particolarmente vasto e con picchi di oltre4.000 mt, è da secoli impenetrabile ai più. Queste popolazioni non si sottomisero ai sultani e ai colonizzatori e soltanto le guerre interne mettevano a repentaglio la stabilità di queste terre difficili. Convenne quindi organizzarsi contro l’insicurezza degli attacchi e cercare di proteggere le  ricchezze progettando architetture difensive. Trecentododici siti di granai-fortezze sono stati censiti oggi in Marocco, dalle frange presahariane dell’Anti Atlas sino ai contrafforti settentrionali dell’Alto Atlas centrale. In armonia con il paesaggio circostante questi edifici furono costruiti in pietra rozzamente prelevata dai fianchi delle falesie ed erano predisposti alla difesa contro il nemico e contro l’umidità, restando quasi invisibili dalle vallate. Integrati ai villaggi dietro a delle cinte murarie comuni erano di difficile accesso e presentavano dei volumi che variavano secondo le regioni di appartenenza. I granai dell’Anti-Atlas occidentale, chiamati “Agadir” con una forma allungata e provvisti di torri per la guardia, si erigevano sino a venti metri d’altezza e loro mura, fortificate, erano provviste di una sola porta d’accesso, a volte rinforzata da un arco di pietra e terra secca. All’interno potevano custodire sino a 600 loggette per il grano, unite tra loro da lunghi corridoi a cui si accedeva da scale in legno grezzo e pietra. I granai dell’Anti-Atlas, chiamati “Ighrem“, erano ugualmente di forma quadrangolare, ma il piano interiore era organizzato attorno ad una corte centrale. Gli angoli erano muniti di torri difensive o garritte e sui muri della cinta erano esposti i cadaveri dei nemici. Il massiccio del Siroua e il versante nord dell’Alto Atlas orientale conta ugualmente di diversi granai circolari, sorta di bastiglie con un piano architettonico impreciso, e alcuni importanti granai/falesia che sono il prototipo arcaico di questi granai collettivi.
L’acceso era arduo e semplicemente si doveva camminare su dei tronchi intagliati che formavano una sorta di minuscolo marciapiede. Aggrappati alla roccia donano l’impressione di essere un tutt’uno con la montagna, lungimirante e non cosciente esempio di costruzioni ecofriendly, rispettoso dell’ambiente (in realtà dovevano mimetizzarsi per non essere visti). Molte di queste fortezze possedevano una cisterna per la raccolta di acqua piovana e le più grandi anche una piccola fonderia e la moschea. Tutte queste strutture erano guardate a vista da un responsabile che alloggiava nei pressi del muro di cinta e che veniva retribuito con una percentuale di ricavo dello stock presente nella fortezza. I granai-fortezza non sono stati solo un modello di ingegneria architetturale formidabile, studiati per la montagna, ma costituivano l’assise dei principi d’ordine, di stabilità e di coesionedell’organizzazione tribale delle epoche passate. Gestiti da una comunità di associati dai diversi strati sociali, che avevano ognuno la loro proprietà individuale di una o più parcelle, secondo il bisogno, furono per lungo tempo il simbolo di una sorta di repubblica ugualitaria. Un consiglio di notabili formato il più delle volte da sei membri, amministrava la comunita e dovevano attenersi ad una rigida carta interna, a volte scritta in arabo, a cui dovevano aderire tutte le tribù dell’Anti Atlas occidentale e centrale. Era di fatto una istituzione esclusivamente maschile essendo la gestione di un granaio extra-domestica, che dava luogo a diverse riunioni comunitarie e dove, ovviamente, le donne erano bandite.  Contrariamente al Sahara, dove le chiavi delle loggette per il grano, erano date in esclusiva alle donne, qui gli uomini detenevano le chiavi e solamente loro avevano il diritto di accesso. In generale i granai non servivano da abitazione ma in alcuni casi gli “Ighrem” fortificati, più piccoli di uno “Ksar” comprendevano una decina di abitazioni destinate ai famigliari dei montanari poco fortunati che, in inverno, si separavano dalla famiglia in cerca di lavoro altrove. La decadenza dei granai-fortezza collettivi iniziò con la pacificazione francese degli anni ’30. Il movimento di scomparsa accellerò negli anni ’70, nello stesso momento che la società si evolveva e le mode abitative prendevano piede. Influenzati dai gusti cittadini per le case in cemento, anche i montanari, a poco a poco, inziarono a non più considerare il loro patrimonio rurale, in primis l’architettura in pietra, in completa regressione. Oggi i granai collettivi non sono più funzionali, ovviamente, ma la loro dimensioneaffettiva resta importante nella memoria dei valligiani e qualche opera di recupero ha visto l’inizio con progetti budgettati dalle casse dello Stato.Agadir o Ighrem? I due termini sono berberi e designano lo stesso edificio: ilgranaio collettivo fortificato. “Agadir” (o Tagardit) è il nome utilizzato dalle tribù Chleuhs in tutto l’Alto Atlas occidentale. In lingua Tamazight, parlata nella parte orientale della catena, si preferisce il termine “Ighrem” la cui radice sottolinea l’idea di fortezza. All’incrocio delle strade tra Taroudant eTata, un borgo rurale porta il nome di “Ighrem”. Il suo granaio, edificato nel1745, è ancora gestito da un consiglio di anziani, come esige la tradizione. Pertanto la sorveglianza dell’edificio è stato recentemente affidato ad un guardiano che, regolarmente, causa le collette di foraggio per il bestiame, riunisce una comunità di donne predisposte, da sempre, alla cura degli animali. Un innovazione sociologica che merita attenzione considerato appunto che alle donne era proibito l’accesso a questi luoghi considerati di puro predominio maschile.

Paolo Pautasso

Fonte: My Amazighen

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Tioumliline, luogo magico dell’Atlas dove natura e spirito si incontrarono

October 8, 2012 Leave a comment

Nell’autunno 1952, uno sparuto gruppo di monaci benedettini lasciarono il sud della Francia per installarsi nel cuore del Medio Atlas, a 4 km da Azrou. Il monastero di Tioumliline venne costruito nel bel mezzo di una foresta, a 1600 mt di altitudine, e porta il nome della sorgente che alimenta Azrou. I padri di Tioumliline  costituirono la prima comunità religiosa cristiana in Marocco, iniziando un cammino di preghiera, di lavoro, di silenzio e di austerità. Oggi, il monastero sta cadendo in rovina, i tetti sfondati, i vetri completamente distrutti, i muri crollati. Soltanto i pastori vagano con le loro greggi laggiù, sostituendo le grida dei bambini con i belati degli ovini. I monaci, lontani dall’idea di vivere reclusi, accolsero ed allevarono 50 bambini del paese, orfani abbandonati da tutti. Un dispensario, diretto da un monaco medico, aiutava anche la popolazione con consultazioni pediatriche e di puericultura. Il monastero diventò anche un albergo per i visitatori di passaggio sull’Atlas e contava 17 camere, dei piccoli bungalows e un camping durante la bella stagione. Studenti, appassionati di montagna, pellegrini e visitatori, il monastero riceveva anche la visita di personalità di spicco sia politiche che intellettuali. A partire dal 1956 numerose conferenze internazionali vennero organizzate al monastero, animate da eminenti intellettuali e teologi dell’epoca. Educazione e sviluppo erano all’ordine del giorno e queste riunioni erano condivise con i più alti responsabili marocchini e stranieri. Nazionalisti e artisti si ritrovavano all’ombra dei secolari cedri, come Medhi Ben Barka o il pittore Jilali Gharbaoui, che possedeva un atelier di pittura sul posto. Da non dimenticare che il monastero era anche un centro intellettuale per i giovani con una importante biblioteca che era disponibile a tutti gli studenti di Azrou. Oggi tutti questi libri sono in balia degli ovini e delle intemperie o ancora per accendere il fuoco. Questa oasi di pace e di natura era in primis, uno spazio di libertà individuale per tutti gli studenti e questo decretò  la sua fine. Gli attori politici dell’Istiqal accusarono i monaci di voler conventire al cristianesimo la popolazione e il monastero venne chiuso nel 1968. I membri dell‘Associazione degli Anziani di Azrou, ricevuti dal defunto Hassan II, chiesero di poter trasformare il monastero in una scuola di “Acque e Foreste”, come racconta nel suo libro “Il collegio di Azrou, la formazione di una élite berbera civile e militare in Marocco 1927/1959“, l’ex studente Mohamed Benhlal. L’autore descrive l’entusiasmo di SAR Hassan II per il progetto che venne poi abbandonato in favore della apertura della scuola a Salè, lasciando Tioumliline all’abbandono. Un pezzo di storia del Marocco che si perde, senza tenere conto dell’importanza culturale di questo luogo magico, incastrato nell’Atlas, dove la natura e lo spirito umano libero si incontrarono, tanto tempo fà…

Paolo Pautasso

Fonte: My Amazighen

Marocco, weekend tra cultura e tradizione

October 6, 2012 Leave a comment

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UN WEEKEND TRA CULTURA E TRADIZIONE TRA LE CITTA’ SIMBOLO DEL MAROCCO
Marrakech, Casablanca e Fès per un’immersione tra tradizioni, sapori, relax degli hammam e vita notturna
Per i malinconici delle vacanze e dell’estate, il Marocco, a sole 3 ore di volo dai principali aeroporti italiani (Torino/Cuneo, Milano Malpensa, Bergamo, Bologna, Pisa, Venezia e Roma), è la destinazione ideale per trascorrere un weekend alla scoperta della tradizione berbera fatta di sapori, colori che inebriano ogni viaggiatore, ma non solo.
In particolare Marrakech, Casablanca e Fès offrono le esperienze più diverse.
Marrakech, la città rossa, permette di immergersi nel suo suk e perdersi nel dedalo dei vicoli per dedicarsi allo shopping tra artigianato e tradizione. Tappa d’obbligo, al tramonto, nella famosa piazza Jemaâ El Fna, dal 2001 patrimonio orale e immateriale dell’UNESCO, punto di passaggio fra il Marocco tradizionale e il Marocco moderno. La piazza si anima ogni giorno fino a tarda ora con musicisti, danzatori, acrobati, mangiatori di fuoco, cartomanti, portatori d’acqua, tatuatori con l’hennè e canta storie che tramandano il loro sapere orale, gestuale e canoro, incantando non solo i turisti ma anche i frequentatori abituali. Immersi dai fumi delle bancarelle che preparano i piatti tipici della tradizione marocchina, la piazza offre un’esperienza unica da non perdere.
Per gli amanti dello shopping sfrenato e di tendenza, il nuovo distretto creativo Sidi Ghanem è oggi punto di incontro di artisti e stilisti emergenti che con i loro atelier e show-room propongono un nuovo design marocchino rivisitato in chiave moderna/contemporanea che incontra e soddisfa il gusto e le preferenze dei numerosi turisti.
Marrakech è anche vita notturna grazie ai numerosi pub, locali e discoteche animate da grandi DJ internazionali che fanno pulsare la città al ritmo della musica oltrepassando le mura che custodiscono da secoli i sontuosi palazzi dell’età d’oro della città imperiale.
Immergersi nella tradizione, pernottare in uno dei 600 riad – la casa giardino – è un’esperienza unica e di autentica vita marocchina.
Voli quotidiani diretti dall’Italia con easyJet. Oppure voli bi-settimanali diretti con Ryanair e con Air Arabia da Bergamo.
http://www.marrakech.travel/it/html/benvenuto
Fès è considerata il cuore del Marocco, la guardiana delle tradizioni e della memoria arabo-ispanica, capitale spirituale del Regno e culla della civiltà marocchina. Nascosta tra i cedri sulle alture del Medio Atlante, la sua medina è tra le più grandi e antiche al mondo: percorribile solo a piedi, all’interno di un dedalo di 9.400 vicoli, è stata dichiarata patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Qui si trova uno dei più famosi quartieri dei conciatori dove vengono lavorate le pelli che saranno poi impiegate per la produzione di capi di pelletteria e arredamento. Altrettanto famosi gli artigiani che si tramandano l’arte ancestrale della produzione di mattonelle smaltate, vasi e ceramiche decorate con il celebre blu cobalto. Fès è considerata anche la capitale del benessere con i suoi numerosi hammam classificati patrimonio dell’UNESCO per la loro architettura raffinata, i mosaici, le colonne e i giochi di luce che accolgono i visitatori alla ricerca di un’oasi di pace e relax. Abili massaggiatori di lunga esperienza, con l’impiego di prodotti di origine naturale tra cui il ghassoul a base di argilla naturale, rigenerano anima e corpo con un rituale tramandato di generazione in generazione.
Voli diretti 2 volte la settimana con Ryanair da Bergamo.
http://www.visitmorocco.com/index.php/ita/Vado-a/Fez/Imperdibile
Casablanca è l’incarnazione del Marocco moderno, dove si può godere l’animata vita notturna sulle Corniche, o lungomare, di Aïn-Diab dominato da ristoranti alla moda e pub trendy. Ma Casablanca è anche shopping. Di recentissima costruzione, il Marocco Mall è il nuovo e più grande centro commerciale dell’Africa che si estende su una superficie di 250 mila metri quadrati con 300 boutique di maison della moda internazionale – tra cui Luis Vuitton, Gucci, Prada, Armani, Dolce&Gabbana, Galeries Lafayette solo per citarne alcuni – e luoghi per il divertimento e l’intrattenimento che ogni anno attira oltre 14 milioni di persone. La città offre anche un patrimonio storico particolarmente ricco con la Moschea di Hassan II. In parte costruita sul mare, è la terza moschea al mondo per dimensioni – il migliore esempio di stile arabo-musulmano – concepita con l’obiettivo di unire in armonia il modernismo e l’architettura marocchina. Considerata la vetrina dell’artigianato marocchino, la moschea può essere visitata anche dai turisti in orari e giorni stabiliti. Oltre alla moschea, meritano una visita la Medina Vecchia – centro storico cittadino – e la Cattedrale del Sacro Cuore. Nel XX secolo la città ha accolto gli architetti della nuova generazione formati alla scuola delle Belle Arti di Parigi e le costruzioni risalenti a quest’epoca ne rispecchiano lo stile, unendo l’Art Déco allo stile moresco e moderno, rendendo così Casablanca famosa in tutto il mondo.
Voli diretti quotidiani con Royal Air Maroc, Alitalia, Air Arabia e easyJet dai principali aeroporti italiani.
http://www.visitmorocco.com/index.php/ita/Vado-a/Casablanca/Imperdibile

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New York, sette attrazioni da vedere della grande mela

September 27, 2012 Leave a comment

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New York è la città che non dorme mai, è la grande mela, è la capitale dello shopping (ma non della moda), la capitale degli affari… È tutto. Vediamo quali sono veramente le cose essenziali da vedere e fare a New York, con foto completamente inedite.
L’essenziale e bello di New York
5th Avenue
Ebbene, la famosa 5th Avenue è la prima “attrazione” che consiglio. Non per lo shopping (anche per quello!), ma perché è l’unico posto al mondo in cui ti sembra di vedere un film: il mondo che si muove. La moda, gli affari, la povertà, l’eleganza, la bellezza, la cultura, la storia. Vedi tutto, noti di tutto. Dal business man in giacca cravatta al barbone che si rifugia nell’angolo fino agli abiti che arrivano a costare migliaia di dollari. È decisamente la via più incasinata al mondo, e per questo ha il suo fascino.
Empire State Building
Aperto dalle 8 di mattina alle 2 della mattina del giorno successivo, è certamente il grattacielo più importante dove puoi vedere lo skyline di New York. Più importante perché l’Empire State Building è il grattacielo più storico di New York ed uno dei primi al mondo ad ammettere la possibilità di visitare l’ultimo piano. Dall’alto potrai vedere una vista magnifica oltre che sentire il suono del rumore acustico di New York. Da così grande, New York diventerà così piccola vista dall’ESB…
Top of the Rock – Rockefeller Center
Voi mi direte: non basta andare all’ESB per vedere tutta New York? La risposta è No. Questa qui sopra è la vista dal Top of the Rock. L’Empire State Building è certamente un grattacielo su cui bisogna fare visita, ma anche dal Top of the Rock, dentro il Rockefeller Center, potrai ammirare una vista incantevole e potrai vedere l’Empire State Building in tutta la sua bellezza.
Ground Zero
Ground Zero è la zona finanziaria di New York dove caddero le torri gemelle nel triste giorno che tutti ricordiamo: l’11 Settembre 2001. È un luogo assolutamente da visitare. Nelle mie visite a New York sono sempre stato a Ground Zero, potendo fotografare i lavori per la nuova Freedom Tower nel 2010 e nel 2011. Ecco le due foto, come noterai in un solo anno hanno costruito parecchi piani della torre, che sarà inaugurata probabilmente verso la fine del 2013. La Freedom Tower sarà alta 541 metri ed è stata definita da molti la “torre più bella del mondo”.
Central Park
Lungo 4 km e largo 800 metri, Central Park è il parco che tutti vorremmo nelle nostre città. Zoo, campi da beach volley, da calcio, football, aree cani enormi, ruscelli… Quando ci entrerai non ti sembrerà per niente di essere a New York. È definito il polmone di New York perché è talmente grande che se non esistesse New York avrebbe seri problemi con l’inquinamento. Buona percentuale dell’anidride carbonica della metropoli viene infatti assorbita dai migliaia di alberi di Central Park. Visitalo più che puoi ed esploralo senza badare a dove vai, perché è il bello di Central Park.
Wall Street
Wall Street è il nome usato per definire il distretto finanziario di New York. Merita sempre una visita in quanto si tratta del luogo finanziario più importante e influente al mondo. Purtroppo non si può entrare ma potrete comunque passeggiare per le strade del distretto finanziario.
Times Square
Times Square è probabilmente la piazza (anche se in realtà è un incrocio) più caotico e famoso al mondo. Popolare per le sue insegne pubblicitarie, merita obbligatoriamente una visita. È anche il posto in cui vi sentirete talmente piccoli perché vi sembrerà di essere immersi tra i grattacieli. Oltre a questo Times Square è sempre luogo di personaggi bizzarri e ottimi negozi come Levi’s e il famoso M&M Store.
Tutto il resto
In ogni città ci sono sempre tante attrazioni, musei, luoghi di tendenza. Bisogna spesso distinguere però i luoghi troppo turistici da quelli che invece ti sorprendono veramente. Di musei ce ne sono troppi, perché alla città costano poco (una volta fatto l’investimento iniziale) e attirano sempre un numero minimo di gente. Non sono un amante dei musei e per questo non ne ho inclusi nella mia lista in questo articolo. Sappi però che il Guggenheim e il Museo di Storia Naturale (dove hanno girato Una notte al museo con Ben Stiller) sono i primi da vedere e che hanno incuriosito pure me. Anche la New York Public Library nella 5th Avenue, dove hanno girato The Day After Tomorrow, meriterebbe una visita. Da non dimenticare il Natural Museum of American History e il Lincoln Memorial nella vicina Washington (e se andate a Washington obbligatoria la visita alla White House).
E la Statua della Libertà? Decidi te se vale la pena prendere il traghetto e spendere 3-4 ore per visitarla. Personalmente credo non ci sia il bisogno di andare sull’isola, piuttosto meglio fare una passeggiata lungo il fiume Hudson e avrai l’opportunità di vederla comunque. Se però hai parecchio tempo una visita sull’isola ne vale la pena.
Un’altra cosa che ti consiglio di fare è certamente la passeggiata lungo l’High Line, che si tratta di un percorso sopra i binari usati dai vecchi treni merci fino al 1980.

Alberto Ziveri

Fonte: BlogModa

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Marrakech, bianchi riflessi in un mare rosa…

August 20, 2012 Leave a comment

Oggi è festa grande! Anche se l’Aïd el Fitr è una “piccola festa” (Aïd el Seghir) tutti, ma proprio tutti festeggiano la fine del Ramadan. Sono uscito per i vicoli della Medina e l’atmosfera è quella di certi Natali passati al paese, con la gente nella piazza che sorride, che parla, che vive, che dimentica per un giorno la povertà, le brutture della vita, i roghi, il terrorismo. Come in un Natale caldo è oggi Marrakech, si superano i 38 gradi, con le palme e la sabbia, come in un Presepe. Gli uomini oggi sono belli, si vestono di bianco, con le loro tuniche lunghe sino ai piedi, ricamate di fino, abbaglianti; tanti puntini luminosi, bianchi riflessi in un mare rosa, il colore della Medina di Marrakech e delle sue mura antiche. I visi sono rilassati, gli occhi neri brillano e sono lo sfondo a tanti sorrisi. Tutto èdifferente, tutto è cambiato da ieri, dall’inizio di agosto. Tutti, in cuor loro, si godono questa giornata che mette fine al sacrificio più grande, l’astinenza dal cibarsi, un pegno d’amore, che si trasforma in un patto di fede versoAllah. È  bella oggi Marrakech, con tutti questi riflessi bianchi in un mare rosa. Non la ricordavo cosi’ da tanto. Aïd Moubarak!

Fonte: My Amazighen

Marocco, percorsi alla scoperta della natura

July 28, 2012 Leave a comment

I PERCORSI ALLA SCOPERTA DELLA NATURA DEL MAROCCO
Da nord a sud, nell’entroterra o sulla costa, i percorsi tematici per esplorare la natura incontaminata del Marocco
Milano, 18 luglio 2012 – In Marocco, i percorsi a tema permettono di esplorare dei territori che solitamente non rientrano tra gli itinerari turistici classici. Seguire uno di questi è un’esperienza che permette di fare numerosi incontri, di stimolare i cinque sensi, di scoprire culture e stili di vita tradizionali, ma soprattutto di lasciarsi affascinare dalla natura verdeggiante che molti non conoscono e non associano a questo Paese.
In particolare, due itinerari conducono alla scoperta di alberi centenari e dalle proprietà miracolose, nella meravigliosa cornice del Medio Atlante e del litorale Atlantico.
LA STRADA DEI CEDRI
Da Fès o da Meknès, fino ad arrivare più a sud nel cuore del Marocco a Khénifra, si può fare un’escursione giornaliera sulla Strada dei Cedri: una magnifica passeggiata attraverso il Medio Atlante. Gli alberi centenari che conducono lungo sentieri ombreggiati, superano i 40 metri d’altezza e la loro chioma protegge una fauna numerosa, nonché un’importante popolazione di simpatiche bertucce che si avvicinano incuriosite ai visitatori. Fino al 2003 il simbolo per eccellenza di questa natura secolare è stato il maestoso Cèdre Gourand (dal nome del generale di fanteria francese), diventato meta di pellegrinaggi turistici. Il percorso attraversa l’affascinante borgo d’Ifrane, soprannominata “la piccola Svizzera marocchina” per i tetti spioventi delle sue case, prima di fare tappa ad Azrou, dove si può imboccare la strada che porta verso Khénifra, passando per le sorgenti di acqua dolce e salata del grande fiume Oum er Rbia, arroccate sul Medio Atlante.
LA STRADA DELL’ARGAN
L’argan è un albero miracoloso. Riscalda e nutre le capre, fornisce un olio da cucina saporito con proprietà anti colesterolo, ed è considerato miracoloso per la bellezza. Questo “albero della vita” è anche una risorsa preziosa contro la desertificazione: le sue radici penetrano fino a 30 metri di profondità alla ricerca dell’acqua e la foresta di Arganiarappresental’ultima cortina di verde prima del deserto. Per la sua gestione sostenibile, il Marocco ha creato la Riserva della Biosfera dell’Argan approvata dall’UNESCO. Questa riserva viene inserita in un triangolo la cui base è rappresentata dal litorale Atlantico tra Essaouira e Ifni, con Agadir al centro. Dentro questo vasto territorio, in particolar modo vicino alla costa, è possibile scegliere diversi itinerari scanditi dalla visita alle oltre 10 cooperative che producono l’olio d’argan gestite da donne che sfruttano il frutto dell’albero con uno spirito di conservazione delle risorse. Si può anche organizzare un’escursione nella Riserva Naturale del Souss-Massa a sud di Agadir dove le guardie del parco raccontano con passione l’ecologia e l’economia dell’albero d’argan e non solo, conducendo alla scoperta della flora e della fauna che la popolano.
Oltre alla Strada dei Cedri e dell’Argan, il Marocco propone altri due percorsi natura da seguire, preferibilmente, in primavera e in inverno per poterli apprezzare al meglio:
LA STRADA DELLE ROSE –  Da aprile a giugno, visitare la Valle delle Rose nei dintorni di Ouarzazate è un must:partendo da Kelâat M’Gouna, capitale della rosa marocchina e risalendo fino a Tourbist e Boutaghar, nell’Alto Atlante si percorre per un sentiero desertico e sassoso punteggiato da oasi fiorite e da palmeti ombreggiati. Ogni anno a maggio, viene celebrato il Festival delle Rose.
LA STRADA DEI MANDORLI – Da gennaio a febbraio, la strada che collega Agadir a Tafraoute, autentica cittadina berbera, diventa un vero spettacolo grazie a una distesa di mandorli in fiore tra immense lastre di granito rosa, valli sperdute tra colli vertiginosi, villaggi e granai collettivi. Ogni anno, a febbraio, viene celebrato il Festival dei Mandorli.
DOVE DORMIRE
ESSAOUIRA
L’Heure Bleue – Relais & Châteaux: a testimonianza del ricco passato di Essaouira, l’Heure Bleue si caratterizza per un lusso sontuoso dalle influenze portoghesi, britanniche, orientali ed africane, dove fascino e comodità si uniscono in un mix perfetto (www.heure-bleue.com)
Riad Madada: riad situato all’ingresso della medina. A pochi passi dal porto, dei souk e delle spiagge, la casa gode di una posizione eccezionale grazie alla sua ampia terrazza esposta a sud, con vista sull’oceano. (5, Rue Youssef El Fassi, 44000 Essaouira, http://www.madada.com)
MGallery:  Ispirato ai riad marocchini, l’hotel Médina Essaouira Thalassa Sea e Spa di MGallery è vicino al mare, alla medina e al porto. Il lussuoso hotel 5 stelle abbina la modernità a tocchi di stile marocchino per offrire un soggiorno raffinato. Ideale per visite ai quartieri tipici e ai monumenti di Essaouira(www.mgallery.com)
Villa de l’Ô: Protetto dalle mura della medina, Villa de l’Ô si trova a pochi metri dalla spiaggia, dai souk e alle porte del campo da golf di Essaouira. (www.villadelo.fr)
AGADIR
Sofitel Thalassa Sea & Spa: hotel 5 stelle d’ispirazione marocchina, situato su una spiaggia privata a 10 minuti dal centro e a 25 km dall’aeroporto internazionale, il Sofitel Thalassa Sea & Spa gode di un ambiente unico (www.sofitel.com)
Riad Villa Blanche: situato in prossimità delle più belle spiagge e dei centri d’interesse della città nel cuore di un’oasi di pace, il riad gode di una posizione strategica (www.riadvillablanche.com)
Dorint Atlantic Palace – centro di talassoterapia: l’hotel è situato vicino al mare, su 7 ettari di terreno dei quali 3 sono dedicati ai giardini. L’atmosfera che vi regna oscilla tra la cultura tradizionale e il comfort internazionale (www.atlanticpalaceresort.com)
L’Atlas Kasbah, villaggio di Tighanimine El Baz: situato a 20 minuti da Agadir, nel villaggio di Tighanimine El Baz. Questo eco-lodge si affaccia sull’Alto Atlante ed è nascosto nel cuore della Riserva della Biosfera dell’albero d’argan, sito classificato come patrimonio dell’UNESCO (www.atlaskasbah.com)
OUARZAZATE
Dar Ahlam: kasbah tradizionale situata alle porte del deserto meridionale del Marocco, Dar Ahlam è un’oasi di freschezza, vero e proprio dedalo di giardini verdeggianti  (www.maisondesreves.com)
Le Temple des Arts: non si tratta del solito soggiorno alberghiero, Le Temple des Arts offre un’esperienza unica e indimenticabile, unendo l’aspetto storico alla bellezza degli interni, alla raffinatezza estrema e alle attenzioni del suo personale (www.templedesarts-ouarzazate.com)
Dar Daif ecolodge: vincitore del premio “Ecosostenibilità”, questo ecolodge è situato a 5 km dal centro di Ouarzazate e offre di una vista mozzafiato sulla catena montuosa dell’Atlante e sul lagoMansour Eddahbi (Douar Talmasla, 45000 Ouarzazate, http://www.dardaif.ma)
DOVE MANGIARE
ESSAOUIRA
Le Chalet de la Plage
Indirizzo: Avenue Mohammed V
Tel: 00 212 524 475972
Taros, Alain Fillaud: la terrazza offre una vista panoramica della spiaggia, dell’oceano e della Medina di Mogador
Indirizzo: Place Moulay Hassan
Tel: 00 212 524 476407
Sito internet: http://www.taroscafe.com
Chez Sam
Indirizzo: 44000 Essaouira Medina
E-mail: chezsam@espace-maroc.com
Tel: 00 212 524 476513
L’Océan Vagabond
Lo chef propone: insalate miste, panini, frittate, carne o pesce alla griglia, torte salate e altro ancora. Una terrazza ombreggiata al riparo dal vento, sedie a sdraio di fronte al mare e una zona massaggi sono un invito al relax (www.oceanvagabond.com)
Val D’Argan
Situato nel cuore del vigneto di “la Domaine du Val d’Argan” (www.valdargan.com)
AGADIR
Il Paradis Plage: il ristorante utilizza gli ingredienti provenienti da una fattoria locale che gli permette di selezionare i prodotti di agricoltura biologica. Inoltre, la vicinanza al villaggio dei pescatori di Taghazout garantisce la freschezza del pesce proposto ogni giorno nel menu.
Indirizzo: 26 route d’Essaouira Immi Ouaddar
Tel.: 00 212 528 200382
http://www.paradisplage.com
Riad Villa Blanche: il ristorante è situato in prossimità della spiaggia. Sobrio ed elegante, coniuga l’atmosfera francese con quella marocchina che si può ritrovare gustando la cucina dello chef francese a base di prodotti regionali e stagionali.
Indirizzo: Baie des Palmiers secteur N°50 cité Founty, Sonaba
http://www.riadvillablanche.com
Il Taj Mahal: ristorante marocchino che fa parte dell’hotel a 5 stelle Dorint Atlantic Palace. Ogni venerdì, artisti di danza orientale, acrobati, incantatori di serpenti, nonché un’orchestra locale, animano le serate.
http://www.atlanticpalaceresort.com
La Madrague: questo ristorante è molto famoso ad Agadir (soprattutto per il pesce) ed è anche considerato tra i migliori ristoranti del Marocco. Gli interni sono chic, eleganti e contemporanei. E’ anche possibile mangiare sulla terrazza, con vista sul porto turistico e la Marina di Agadir.
Indirizzo: Résidence N°6 M3/M4 -Marina Agadir
Tel: 00 212 528 842424
http://www.restaurantlamadrague.com
OUARZAZATE
Dar Kamar: Antico tribunale del Pacha Glaoui Dar Kamar, “La casa della Luna” è un hotel di charme nel cuore della Kasbah di Taourirt, alle porte del deserto marocchino. Il ristorante, la sala da tè, la sala relax e le terrazze panoramiche, conservano lo splendore e l’arte dell’antico edificio costruito nel XVII secolo con la tecnica del pisé.
Indirizzo: Kasbah Taourirt 45 – Ouarzazate 45000
Telefono: 00 212 524 888733
http://www.darkamar.com
Palais Asmaa: Asmaa è un nome arabo che significa “la bellissima, colei che ha un bel viso”. Una qualità che si addice particolarmente all’hotel Asmaa di Zagora, arredato con gusto nel rispetto della tradizione marocchina, ma con tutti i comfort moderni. Il Palais Asmaa propone sia una cucina internazionale che marocchina. Il suo superbo arredamento d’ispirazione fassie (dalla città di Fès) ha lo stile da Mille e Una Notte. Un’animazione tipicamente marocchina, accompagnata da orchestre o danzatrici orientali.
Indirizzo: BP 78 45900 – Zagora (a circa 2 ore da Ouarzazate)
Telefono: 00 212 524 847599
Sito internet: http://www.asmaa-zagora.com
La Kasbah des Sables: Antica kasbah della famiglia di Glaoui, questo ristorante, che si estende su una superficie di 1.200 m2, è costituito dalla sala da pranzo e da “sale d’attesa” decorate in modo originale. Come un vero e proprio museo, le sue decorazioni permetteranno di scoprire l’arte, i costumi e gli utensili da lavoro di questa regione berbera.
Indirizzo: N° 195 Hay Aït Ksif – Ouarzazate 45000
http://www.lakasbahdessables.com
Telefono: 00 212 524 885428
Chez Dimitri: situato all’interno di uno dei palazzi storici di Ouarzazate sin dal 1928. E’ stato luogo di incontro di personaggi politici e film maker tra cui Orson Wells, Omar Sharif, Hillary Clinton e Anouk Aimé.
Indirizzo: 22 Avenue Mohamed V – Ouarzazate 45000
Telefono: 00 212 524 887346
Credits:
Ente Nazionale per il Turismo del Marocco
Via Durini, 5 – 20122 Milano
Tel: 02.58303633
http://www.visitmorocco.com  –  http://www.marrakech.travel
info@turismomarocco.it
Informazioni sull’Ente Nazionale per il Turismo del Marocco (ONMT)
L’Ente Nazionale per il Turismo del Marocco è un istituto pubblico che cura l’attività di marketing per conto del Marocco quale destinazione turistica e si occupa di sviluppare attività strategiche volte alla promozione del Paese. L’Ente si propone di identificare mercati ad alto potenziale ed analizzarne le specificità al fine di cogliere il profilo, le preferenze e le abitudini d’acquisto dei potenziali turisti. Con questa attenzione ai mercati internazionali, l’Ente attua campagne pubblicitarie, iniziative stampa, public relations ed eventi per accrescere la conoscenza del Marocco quale brand e far sì che l’immagine del Paese raggiunga i vari target della popolazione. La sua azione, condotta in parallelo ed in stretta collaborazione con la distribuzione, è finalizzata a migliorare la quota di mercato mondiale detenuta dal Marocco nel segmento turistico. La sede centrale dell’Ente si trova a Rabat; i suoi 15 uffici rappresentativi sono distribuiti fra Europa, Nord America, Asia e Medio Oriente.

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