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Volubis, antica città romana all’estemo dell’Oued Khoumane

April 2, 2013 Leave a comment

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Volubis è una antica città romana situata sul bordo dell’Oued Khoumane, fiume che attraversa la periferia di Meknès, non lontano dalla città santa di Moulay Idriss dove riposano le spoglie del fondatore Idriss I°. Il nome Volubilis era probabilmente dovuto all’abbondanza di piantagioni e alla natura prorompente del luogo. Il nome berbero della città è Walili che designa il fiore dell’oleandro rosa. L’antica città viveva sul commercio dell’olio di oliva e si possono vedere, al suo interno, numerosi torchi per la pressa delle olive. Il sito di Volubilis era abitato già dal Neolitico ma si sviluppo nell’epoca dei Mauritani, intorno al III° secolo A.C., ed era gestista da un Consiglio di  magistrati supremi come a Cartagine. La parte più antica, l’Oppidium,  formò  i futuri quartieri del sud e del centro. Venne protetta da una cintura in terra cruda, con delle case dello stesso materiale al suo interno. Poco prima dell’invasione romana un Tumulus venne elevato all’angolo nord-est della cintura ed è certamente un monumento eretto alla memoria di un defunto. Nel  42 D.C. l’Impero romano annesse il reame della Mauritania Tingitane (di Tangeri) dopo l’assassinio del Re mauretano Tolomeo, figlio di Juba II°, voluto da Galigola. Volubis divenne allora la capitale regionale dell’amministrazione romana con lo statuto diMunicipio. Un forum, quattro edifici termali pubblici e molte abitazioni vennero costruite, oltre ad un acquedotto che apportava l’acqua delle sorgenti del Djebel (montagna) vicino sino a due fontane pubbliche, alle terme e alle abitazioni; due pozzi e una cisterna completavano questo sistema. Le case si coprirono di tetti costruiti con tegole romane; un tempio con i suoi luoghi di offerte e di sacrifici vennero costruiti sul Tumulus. Nel 168/169 la città è  limitata da una nuova cinta muraria con annesse 8 porte, ciascuna inquadrata da due torri. Molti edifici pubblici vennero ingranditi ed altri abbattuti. Le case riccamente decorate di mosaici si dotarono di bagni privati e numerose installazioni commerciali sorsero e sono presenti ancora oggi. Un portico borda il “Decumanus Maximus” dalla Porta di Tangeri sino all’Arco di Trionfo dedicato a Caracalla, come ringraziamento per aver donato la cittadinanza romana agli abitanti liberi dell’Impero (editto di Caracalla nel 212). Questo favore garantì  una grande prosperità per le grandi famiglie dell’epoca e fu anche un periodo di grandi progetti architettonici che segnarono l’apogeo della città. Verso il 285 i funzionari romani lasciarono la Regione per trasferirsi a Tangeri. Questo trasferimento si tradusse con dei cambiamenti di stili di vita e l’acquedotto non ricevette più un adeguata manutenzione e venne fermato; gli abitanti abbandonarono le parti alte per avvicinarsi al fiume. L’invasione dei Vandali, scesi dalla Spagna nel 429, segnò la fine del periodo romano. Intorno al 600 gli abitanti si spostarono progressivamente verso ovest, all’interno di una cintura muraria ridotta. Le fortificazioni vennero prolungate ai margini del fiume Khoumane; si costruirono le nuove case e le  mura con blocchi di materiale prelevati dagli edifici di altri quartieri oramai in disuso.
Nel 681 la conquista islamica si espanse in tutto il Maghreb e gli abassidi si installarono con una guarnigione a Volubilis. Nel 789, Idrisss I°, un discendente di Ali’ (genero di Maometto) si rifugiò nella città per sfuggire alle persecuzioni abbasidi. Nel 818 Volubilis accolse gliAndalusi cacciati da Cordoba che si installarono ai bordi dell’Oued  (fiume). La città romana servì per costruire nuove abitazioni. Le guide locali raccontano che il sito non fu mai completamente abbandonato sino al sisma di Lisbona nel 1755. Di certo è  dato a sapere che Volubilis era stabilmente occupata dai suoi abitanti sino al XII° secolo. La città tornò parzialmente alla luce verso il 1915, sotto il protettorato, da un team di archeologi francesi e marocchini. Oggi sono 40 gli ettari di vestigia antiche che si estendono intorno a degli oliveti e a campi coltivati. Qualche monumento prestigioso è  stato restaurato nel XX° secolo  e la qualità della conservazione dei mosaici, con l’eccezionale stato di conservazione del sito, ha fatto si che l’UNESCO proclamasse Volubilis come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Le vestigia più spettacolari sono i numerosi mosaici che ornano il suolo di ricche dimore e purtroppo  la loro conservazione inizia a creare qualche problema: il sole e il vento in combinazione ai turisti che possono tranquillamente camminarci sopra gli ha resi vulnerabili e a rischio. Nel 1946 gli scavi permisero di ritrovare dei busti in bronzo di cui una figura di Catone di Ustica. Le zone  riportate alla luce sono solo la metà di tutto il sito. Alcune case permettono di capire il piano di queste grandi dimore romane con il loro Atrium e l’Impluvium. Sono stati ritrovati anche numerosi stabilimenti termali tra cui  quattro di epoca romana.  Vi consiglio di ammirare con attenzione la casa di Orfeo, la Basilica, il Forum,la Casa dell’Efebo e la casa di Venere; sono spettacolari.  Le rovine romane di Volubilis distano 3 km dall’agglomerato urbano di Moulay Idriss e una ventina di Km da Meknès. Sono aperte tutti i giorni dell’anno, dall’alba al tramonto. Il prezzo di ingresso e di circa 3 euro ed è possibile trovare una guida parlante italiano. State attenti alle false guide, sono numerose. Se pensate di visitarla in estate state attenti ai colpi di sole quindi premunitevi di cappello o ombrellino parasole, non troverete ombra da nessuna parte e privilegiate le ore più fresche. Al suo interno è presente un caffé/bar con toilettes.

Paolo Pautasso

Fonte: My Amazighen

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Melissani, cava paradisiaca nell’isola di Cefalonia

February 25, 2013 Leave a comment

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Se c’è un luogo spettacolare che Tasc scopre, merita un articolo. È il caso della cava di Melissani, in Grecia, che merita più di una foto…
A proposito di cave… 127 ore
Se avete visto 127 Ore, probabilmente vi ricorderete la scena dei tuffi nella cava del Gran Canyon, e vi ricorderete della sensazione di voler prima o poi imitare i protagonisti del film.
Anche se, chiariamo subito, non esiste alcun cratere di acqua nel Blue John Canyon, quello del film è un cratere naturale ma presente nell’HomeStead Resort in Utah.
La cava di Melissani
La cava di Melissani si avvicina molto alla cava vista nel film, anche se non è la stessa. Si trova in Grecia nell’isola di Cefalonia, scoperta nel 1951 da Giannis Petrocheilos, è una meta turistica (per fortuna ancora poco accessibile e non troppo famosa) dove la gente si diverte a tuffarsi e a fare un’escursione in barca. Alta 100 metri, è circondata da una vegetazione che la rende sempre più paradisiaca e attraente.
Le recensioni di TripAdvisor parlano di una cava un po’ troppo turistizzata negli ultimi anni, ma comunque un posto assolutamente da visitare. È previsto un tour in barca di 15 minuti. È possibile prenotare su Fancy l’hotel più vicino alla cava, il Kefalonia Bay Palace per 115$ a notte.

Alberto Ziveri

Fonte: Tasc

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Sijilmassa, crocevia di civiltà

February 22, 2013 Leave a comment

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Situata nel sud-est del Marocco, la città di Sijlmassa, è stata nella  Storia un crocevia di civiltà e di mix culturali, con le sue vestigie e rovine che testimoniano ancora tutta la sua  grandezza e il suo splendore, merita appieno una visita approfondita. Fondata nell’anno140 della Hegira, Sijilmassa, una delle più antiche città del Marocco, è considerata la prima città islamica nell’ovest islamico dopo Kairouan. Questa città è stata il primo scalo strategico nel lungo periplo delle carovane commerciali dirette verso il Soudan e l’ultimo nei viaggi carovanieri provenienti dal nord e dall’est del Marocco in direzione Timbouctou. Il ruolo economico, importante, di Sijilmassa è stato messo in risalto negli scritti di diversi esploratori attraverso la storia, tra cui Leone l’Africano e Ibn Battûta. Questa città è stata un abbraccio continuo tra le diverse civiltà africane, orientali, andaluse e locali, che ha forgiato una civiltà eccezionale dove coesistevano diverse componenti delle società di Sijimassa e Tafilalet. Altro suo ruolo importante, Sijlmassa ha conosciuto personalità iminenti del sapere e della scienza con gli insegnamenti di Al Bayan (teorico)  dettati dallo sceicco Hassan Benkassem, che hanno donato alla città una notorietà importante, trascinando tanti studenti e sapienti nella zona. Anche se il nome di Sijilmassa appare in diverse opere di storia e di geografia, è importante constatare che questo patrimonio storico, in primis il suo sito archeologico, è oggi esposto alla distruzione dei suoimonumenti urbanistici. Il lavoro dei ricercatori, degli archeologi e degli storici è oggi molto difficile per mancanza di fondi e di volontà. Il noto ricercatore M. Amrani spera in una mobilitazione per preservare questo sito, che rappresenta un patrimonio umano e storicà per la società sijilmassi, testimone sono le scoperte archeologiche fatte che hanno svelato un gran numero di fatti storici importanti. I ricercatori hanno indicato che questo sito archeologico deve essere riabilitato dalle autorità predisposte alfine di proteggere quello che resta dalla distruzione e preservane la memoria storica.  L’espansione urbanista sta arrecando gravi danni a questo patrimonio culturale ed i ricercatori stanno cercando di far conoscere questa importante eredità al mondo. Sijlmassa è stata una città commerciale importante e ricca, tappa obbligata per le lunghe carovane che partivano dall’Africa nera trasportando polvere d’oro, avorio, piume di struzzo e schiavi.
La città divenne capitale di un emirato kharijta, sotto gli ordini dei Midraridi, prima di diventare il pomo della discorsia tra gli Ziridi, vassali dei Fatimidi d’Ifriqiya e i Maghraoudiinfeudati agli Omeyyadi di Cordoba. Venne poi conquistata dali Almoravidi verso il 1055 e la sua condizione commerciali continuo’  florida sino al XIV° secolo e la sua apertura verso il mondo è attestata dal viaggiatore Ibn Battûta che affermò di aver incontrato alcuni sijilmassi nel corso del suo periplo in Cina. Nel periodo del suo massimo splendore Sijlmassa era composta da circa 600 Kasbah che formavano diversi quartieri. La Kasbah principale ospitava il Palazzo dell’Emiro, la GrandeMoschea, un laboratorio di coniatura delle monete oltre ad un immenso souk con la presenza di molti commercianti che provenivano dall’Egitto e da Bagdad. I Midraridi (chiamati anche Ouassouliti) adottarono per lungo tempo i riti moderati del kharjidismo e gestirono una politica di alleanze con le altre potenzekharjite del Maghreb e con  l’emirato Rostemide di Tiaret in Algeria. All’inizio del V° secolo, l’emiro  midraride Al Chakir Billah riconobbe l’autorità spirituale del califfo Abbaside. Questo evento fece si che Sijilmassa divenne una piazza commerciale a livello internazionale e cosmopolita, attirando a se anche i fondatori della dinastia fatimide, il califfo sciita Ubayd Allâh al-Mahdi che fuggiva le persecuzioni in Oriente. Il califfo venne incarcerato  e poi liberato nel  909 dai suoi partigiani che comandavano una armata composta dai Kutama del Maghreb centrale. La città in seguito venne conquistata dagli Zeneti che si allerano agliOmeyaditi di Cordova, che trasformarono la città in una enorme conio di monete. Sijilmassa perse importanza lungo i secoli e il suo declino divenne inevitabile quando venne rasa al suolo nel 1818 dalle tribù della confederazione di Aït Atta.

Paolo Pautasso

Fonte: My Amazighen

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Taroudant, piccola Marrakech

February 18, 2013 Leave a comment

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Taroudant, in arabo “Tifinagh“, è una piccola città nel sud del Maroccosituata nella piana di Souss, capoluogo omonimo della provincia. Nel 2005 contava circa 63.000 abitanti. La città si trova a 70 Km ad est di Agadir e 250 Km da Marrakech. Taroudant (pron.Taroudannte) è situata nella valle delSouss ed è circondata da due catene montagnose, l’Alto Atlas a nord e ad est, e l’Anti-Atlas a sud; a sud la piana si apre sull’Oceano Atlantico. È una valle fertile attraversata dall’Oued Souss che attraversa la città. La provincia di Taroudant ha, sul suo territorio, la più alta montagna dell’Africa del Nord, il Jebel Toubkal, 4.167 mt. La famiglia berbera Tanani fu il primo nucleo ad installarsi sulle terre di Taroudant. L’origine del nome berberoTaroudant è ancora oggi un mistero: alcune leggende l’associano ad unaprincipessa siriana che si installò nella regione e che portava il nome di ‘Regina Roudana”; altre spiegano con la frase berbera “Taroua ddante” che significa “i bambini sono stati portati via” (dall’acqua), che gridavano le donne quando piangevano i loro bambini scomparsi nelle piene feroci del fiume, nell’antichità molto fequenti nella zona. Taroudant è una delle città più antiche del Marocco e  divenne un avamposto romano con il nome diVala conoscendo  migliaia di morti (berberi) che non accettarono l’occupazione, e quasi tutta la zona venne distrutta dalle forze romane negli attacchi contro l’ostinata popolazione Imazigh. Nell’XI° secolo la città divenne la capitale di un piccolo reame sciita (reame dei Bajjali) che venne poi annesso dagli Almoravidi nel 1056, indipendente poi sotto gli Almohadi, fu distrutta nel 1306 dai Merinidi. Conobbe il suo apogeo nel XVI° secolo sotto l’influenza di Mohammed ech-Cheikh Saadi, fondatore della dinastiasaadita che ne fece la capitale e una base per le sue offensive contro iportoghesi installatisi ad Agadir (chiamata all’epoca Santa Cruz de Cap de Gué). La città divenne allora un centro carovaniero importante, famoso per l’abbondanza e la qualità delle sue mercanzie: zucchero, riso, cotone ecc.. NelXVII° secolo Taroudant si trovò sotto la dominazione del reame diTazeroualt, la regione situata tra Tiznit e Tafraout e quindi centro privilegiato delle spedizioni militari da parte dei sultani alaouiti . Gli alaouiti non avevano dimenticato l’umiliazione subita da Abi Hassoun Semlali, che governò la regione situata tra Taroudant e Tiznit e cheimprigionò il fondatore della dinastia alaouite Moulay Ali Es Sharif nella borgata di Iligh. In rappresaglia il sultano Moulay Ismail fece massacrare una grande parte della popolazione in sostegno a suo nipote,il ribelle Ahmed Ben Mahriz, nel 1687. Come tutte le regioni, Taroudant ha sofferto della chiusura del porto di Agadir a partire dal 1760. La città allora si ritirò dietro alle sue mura sino al 1912, data che conobbe il ribelle El-Hiba Bin Ma’a ElAinine (il sultano azzurro), che fece della città il centro della resistenza contro l’occupazione francese sino al 1914. La popolazione di Taroudan era reputatafiera e ombrosa. In rappresaglia la città venne distrutta a più riprese. Il padre dell’attuale re non andò mai in visita nella città berbera appunto per la nomina di città ribelle.
Taroudant oggi è una cittadina splendida, una piccola Marrakech, e i suoi abitanti sono amabili e gentili. In città visitate i vari souks, decisamente meno caotici di quelli di Marrakech dove troverete ottimi lavori in cuoio e in ceramica, senza dimenticare il souk dei gioiellieri dove troverete delle belle pietre in vendita a peso. I piccoli taxi della città sono di colore bianco. Capitolo a parte le mura che cingono la città e che fu capitale della dinastiaSaadita, oltre alle diverse  tombe sante per gli ebrei presenti sul territorio. Taroudant era difesa da 7,5 Km di mura che innalzano 130 torri e 19 bastioniad angolo collegati tra loro da camminamenti che la fecero diventare una cittadella inespugnabile.Le mura permettono il passaggio all’interno della Medina tramite 5 porte ad arco di archittetura moresca, disposte principalmente nei punti cardinali e sono chiamate: Bab al-Kasbah, Bab Zorgan, Bab Targhount, Bab Oulad Bounouna e Bab El Khemis. Essendo una piccola città è possibile ammirarla camminando come pure passeggiare intorno alle sue mura che sono strettamente collegate all’interno, per terminare sulla piazza Assarag (Al Alayuin) che costituisce il nucleo centrale della Medina e luogo di incontro preferito dei suoi abitanti. Per dormire Taroudant offre alcuni Hotels di sufficiente livello, il mio consiglio è quello di visitarli quando siete in loco (non sono mai occupati al massimo) e principalmente cercate dell’Hotel Palais Salam che è un **** stelle; le camere sono abbastanza deludenti ma il giardino non ha paragoni. Oppure se siete molto, ma molto ricchi , prenotare all’Hotel Gazelle d’Or (Relais & Chateaux). È un albergo incredibilmente esclusivo situato a qualche Km dal centro città. Venne costruito nel 1961 da un barone belga, circondato da giardini lussureggianti con ogni tipo di confort al suo interno. Si gioca atennis, è presente un maneggio e persino un campo da croquet. È ovviamente frequentato da ricchi inglesi ed è considerato uno dei piùlussuosi alberghi del Marocco (l’ex presidente francese Mitterand era di casa prima di acquistare una sua proprietà in città).

Paolo Pautasso

Fonte: My Amazighen

Malesia, luna di miele perfetta tra gli gli atolli maldiviani

February 5, 2013 Leave a comment

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GLI “INGREDIENTI MALESI” PER LA LUNA DI MIELE PERFETTA IN MOSTRA A MILANO SPOSI, FIERA ASSAGO.
L’ENTE DEL TURISMO DELLA MALESIA E LOFT STUDIOVIAGGI, TOUR OPERATOR SPECIALISTA DELLA DESTINAZIONE,  PARTECIPANO A “MILANO SPOSI”, FIERA DI ASSAGO
Atolli bagnati da acque color zaffiro contrastate da spiagge di sabbia soffice, foreste pluviali di un verde smeraldo lucente, primi piani di buffi oranghi e simpatiche scimmie nasiche e inquadrature futuristiche di ardite architetture che svettano su vivaci skyline. Sono tutti scatti “rubati” dagli album fotografici di un viaggio di nozze in Malesia, souvenir sempre più frequente tra gli sposi italiani.  Tra gli oltre 41.000 italiani che hanno visitato la Malesia nel 2012 (con un incremento medio del 3,2% rispetto ai flussi 2011) sono, infatti, in forte crescita coloro che scelgono questa destinazione del Sud est asiatico come meta del loro viaggio di nozze e lo fanno perché questa destinazione offre tutti gli ingredienti per una luna di miele perfetta.
“Un viaggio di nozze in Malesia permette di miscelare gli ingredienti chiave che gli sposi spesso desiderano – esotismo, soft adventure, città moderne e relax mare –  in maniera molto equilibrata – afferma Giulio Bonetti, product manager LOFT studioviaggi, e specifica –  “ Kuala Lumpur è una moderna capitale asiatica e Malacca svela tutto il fascino delle città coloniali.  Le foreste della Penisola e del Borneo sono dei veri tesori naturali dove è facile avvistare oranghi, elefanti e molti altri animali e che si possono esplorare comodamente a bordo delle lance che navigano l’intricata ragnatela di fiumi lambiti da mangrovie o passeggiando a “altezza alberi” sulle passerelle. Il mare tropicale, sempre al top nell’interesse dei neo sposi, accontenta tutti i gusti, in tutte le stagioni”.
La bellezza delle località di mare in Malesia è pari alla loro varietà: ci sono gli atolli “maldiviani” a largo delle coste del Borneo, come Pom Pom Island, dove fare il bagno tra le tartarughe marine,  resort più mondani e golosi sulle isole a largo della Penisola e, come fiore all’occhiello, l’incanto di Tioman, scelta da Time Magazine per sfilare nell’elenco delle 10 isole più belle al mondo.
Il comune denominatore al ventaglio di possibilità offerte da un viaggio di nozze in Malesia è lo standard di servizio elevato. Vincenza Andreini, direttore marketing dell’Ente del Turismo malese sottolinea che – “la Malesia vanta  un ottimo rapporto qualità-prezzo e offre agli sposi la possibilità di viaggiare in un paese che miscela l’avventura e il fascino dell’esotico con la tranquillità di una destinazione sicura, ben organizzata e accogliente”.

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Marocco, sei proposte originali per trascorrere la Pasqua con la famiglia

January 21, 2013 Leave a comment

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In Marocco con tutta la famiglia: 6 proposte originali per TRASCORRERE la PASQUA
Marocco, terra di avventure. Tante le proposte di viaggio per vivere una Pasqua indimenticabile insieme alla propria famiglia ma lontano dai sentieri battuti: un percorso tra le mulattiere dell’Alto Atlante, un’escursione nel deserto a dorso di dromedario o in cammello, un viaggio “family chic” nella terra di Mogador, un soggiorno in un ecolodge, un’esperienza di vita all’interno di un riad, una vacanza tra surf e natura a Dakhla.
PERCORSO TRA LE MULATTIERE DELL’ALTO ATLANTE
Passeggiare tra le valli dell’Alto Atlante e attraversare il cuore dei monti Toubkal e M’goun, le cui cime oltrepassano i 4000 metri, accompagnati dal passo esperto di una guida di montagna e dalla sua équipe di mulattieri. Risalire torrenti, attraversare valli e villaggi, superare valichi e sostare nei rifugi presenti lungo il cammino. Per trascorrere serate indimenticabili, è possibile sostare nelle tende montate in mezzo al deserto: un’esperienza unica fattibile anche con i bambini. 
Tra i diversi itinerari proposti, la Vallée des Roses, un percorso semplice e di una bellezza sorprendente, eccezionale nel mese di aprile o a inizio maggio, periodo in cui iniziano a schiudersi i boccioli di rosa. Una forma di scoperta autentica, in cui rivivere i piaceri della condivisione. Un’esperienza straordinaria, resa unica dalla bellezza dei luoghi e dall’ospitalità degli abitanti. 
Indirizzi utili:
Alto Atlante – Imlil
Kasbah du Toubkal 
Ai piedi del Jbel Toubkal, la cima più alta del Nord Arfica, a 1800m di altitudine e a soli 60km dalla città di Marrakech, la  Kasbah du Toubkal offre accoglienza berbera ai propri opsiti. Definito da Condé Nast Traveller come “la migliore vista sui tetti del Nord Africa”.
Indirizzo: BP 31, 42152 Asni (Marrakech)
Telefono: +212 524 485 611
Sito web: www.kasbahdutoubkal.com
Kasbah Tamadot
A disposizione degli ospiti 27 camere e suite, tra cui 9 lussuose tende berbere, decorate con raffinati motivi marocchini tradizionali. La Kasbah Tamadot è stata nominate al quinto posto dei Condé Nast Traveller Readers’ Travel Awards 2012.
Indirizzo: BP 67, 42152 Asni (Marrakech)
Telefono: +212 524 368 200
Sito web: www.kasbahtamadot.com
Dadès e la Vallée des Roses – Skoura
Les Jardins de Skoura 
Nel cuore del palmeto di Skoura, rinomato per le sue kasbah, quest’antica dimora apre le proprie porte su un universo minerale e vegetale. In un magnifico giardino dai profumi molteplici si inseriscono cinque camere spaziose e tre suite. Les Jardins de Skoura conciliano la ruralità della campagna marocchina all’intimo comfort a cui aspira il viaggiatore in cerca di un’oasi di pace.
Indirizzo: La Palmeraie de Skoura – Skoura
Telefono: +212 524 852 324
Sito web: www.lesjardinsdeskoura.com
Ait Ben Moro
Autentico castello del XVIII secolo ristrutturato e convertito in hotel. Un capolavoro di architettura tradizionale che offre ai propri ospiti il fascino di un viaggio nella storia del Marocco. Sullo sfondo le montagne dell’Alto Atlante e il verde palmeto centenario che contrastano il paesaggio desertico.
Indirizzo: Douar Taskoukamte – Skoura (Ouarzazate)
Telefono: + 212 524 852 116
Sito web: www.aitbenmoro.com
IN DESERTO A DORSO DI UN DROMEDARIO O DI UN CAMMELLO
Dopo le montagne, ecco il deserto. Il dromedario si sostituisce al mulo. La sera, mentre il cuoco è alle prese con i fornelli, il tè e la crêpe della merenda hanno lasciato posto all’appetito e i sacchi a pelo giacciono adagiati nelle tende, arriva il momento di scalare le dune! A poche ore di strada da Ouarzazate, due località, Tazzarine e M’hamid, aprono le porte al deserto e all’avventura. Tazzarine, piccola cittadina situata ai piedi del versante sud dei monti di Jbel Saghro, è conosciuta per le sue incisioni rupestri. Il meraviglioso palmeto che si estende nelle vicinanze è tra gli ultimi esistenti prima di incontrare il deserto della Hamada du Drâa. A sud di Zagora, M’hamid, ultima cittadina di fronte all’immensità del Sahara.
Indirizzi utili:
Palais Asmaa 
Asmaa è un nome arabo che significa “la bellissima, colei che ha un bel viso”. Una qualità che si addice particolarmente all’hotel Asmaa di Zagora, arredato nel rispetto della tradizione marocchina, con tutti i comfort moderni. Il Palais Asmaa propone sia una cucina internazionale che marocchina. Il suo superbo arredamento d’ispirazione fassie (dalla città di Fès) ha lo stile da Mille e Una Notte.
Indirizzo: BP 78 45900 – Zagora
Telefono: +212 524 847 599
Sito internet: www.asmaa-zagora.com
Riad Lamane
Situato all’interno di una delle oasi del fiume Draa, il riad è circondato da antiche piantagioni di datteri e melograni. Gli ospiti potranno degustare specialità della cucina marocchina tradizionale o berbera. La struttura organizza escursioni e viaggi della durata di una giornata nel deserto.
Indirizzo: Amezrou – Zagora
Telefono: +212 524 848 388
Sito web: www.riadlamane.com
Caravane du Sud Zagora
A 15 km da Zagora, tra il deserto e le montagne marocchine, la Caravane du Sud offre agli ospiti alloggio nelle tradizionali tende marocchine con vista strepitosa delle stelle e delle montagne circostanti. A disposizione degli ospiti anche guide per escursioni a dorso di cammello o 4×4, trekking.
Indirizzo: BP 13 47900 – Zagora
Telefono:+212 524 847 569
Sito web: www.caravanesud.com
VIAGGIO “FAMILY CHIC” NELLA TERRA DI MOGADOR
A tre kilometri da Essaouira, sorge una stazione balneare di nuova generazione, dove il turismo vive nel rispetto dell’ambiente e delle popolazioni locali: Mogador. Qui possiamo trovare i più grandi giardini filtranti al mondo che permettono di recuperare fino a 10 milioni di metri cubi di acqua potabile. Quest’iniziativa è stata sviluppata in un’ottica di tutela della fauna e della flora, per assicurare l’integrità delle dune di sabbia e limitare l’estensione dei terreni edificabili. Un sentiero immerso tra giardini e foreste di ulivi, eucalipti e mimose selvatiche collega la cittadina all’oceano e alle sue spiagge vergini, Qui, le popolazioni di uccelli sono degne di una riserva naturale. In questo luogo consacrato alla natura, tutte le attività per il tempo libero – sci nautico, escursioni, percorsi in bicicletta, tennis e golf – acquistano un fascino inconsueto.
Indirizzi utili:
Sofitel Essaouira Mogador Golf and Spa
Nuova meta per il turismo ecosostenibile situata in una riserva naturale tra le dune e la foresta. Per gli amanti del golf e del benessere. Immerso in un’area forestale, protetto da una spettacolare duna naturale e costeggiato da una spiaggia selvaggia, il Sofitel Mogador Golf & Spa è stato concepito quale omaggio alle ricchezze naturali che lo circondano. Ideato da Didier Gomez, l’hôtel riunisce compiutamente design moderno e motivi marocchini tradizionali.
Indirizzo: Domaine Mogador – 44000 Essaouira
Telefono: +212 524 479 400
Sito Web: www.sofitel.com
Le Médina Essaouira Hotel – Thalasse sea & spa – MGallery Collection 
Ispirato ai sublimi riad marocchini ed al tradizionale colore rosso di Mogador, l’MGallery Essaouira Medina & Spa è situato in riva al mare, non lontano dalla Medina. Per questo è la struttura ideale per effettuare la thalassoterapia e beneficiare di una moderna spa.
Indirizzo: Avenue Mohamed 5 – 44000 Essaouira
Telefono: +212 525 072 526
Sito Web: www.mgallery.com
Villa Maroc
Villa Maroc, il riad per eccellenza nel cuore della piccola Medina di Essaouira, classificato patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Indirizzo: 10, rue Abdellah – Ben Yassine – Essaouira
Telefono: +212 524 473 147
Sito Web: www.villa-maroc.com
SOGGIORNO IN ECOLODGE A AGADIR
A pochi kilometri da Agadir, immersa nella biosfera dell’Arganeraie, Atlas Kasbah svetta con le sue quattro torri sulla cima di un colle arido. L’intera struttura vive in perfetta armonia con l’ambiente: l’energia è solare, i materiali sono naturali, i cibi provengono da agricolture biologiche e sono coltivati sul posto, e le attività ricreative prevedono il coinvolgimento della popolazione locale. Atlas Kasbah si è così aggiudicato nel 2009 il Trofeo Marocco per il Turismo Responsabile.
A sud di Agadir, invece, nel Parco Naturale di Souss Massa, il Khaïma Hôtel Bio Découverte sorge nelle immediate vicinanze dell’oceano, nei pressi di un villaggio di pescatori di Douira. Le attività qui proposte sono numerose: passeggiate, possibilità di fare surf sulla spiaggia, rinfreschi bio a base di prodotti locali, visite alle aziende agricole o alle cooperative di produzione di olio d’argan, o ancora escursioni ornitologiche alla scoperta delle 250 specie di uccelli che abitano la regione.
Indirizzi utili:
Atlas Kasbah – Ecolodge Agadir 
Indirizzo: Village de Tighanimine El Baz – BP 5323 QI – Agadir
Telefono: +212 661 488 504
Sito internet: www.atlaskasbah.com
Khaïma Hôtel Bio Découverte 
Indirizzo: BP 879 80150 Aït Melloul, Douar Douira
Telefono: +212 661 902 400
Sito internet: www.khaimahotelbio.com
UN’ESPERIENZA DI VITA ALL’INTERNO DI UN RIAD
Ci sono più di 800 riad a Marrakech. Strutture ristrutturate che consentono di trascorrere qualche giorno nel cuore della Medina, a diretto contatto con gli abitanti del posto e nelle immediate prossimità dei souk. Soggiornare in un riad significa immergersi nello stile di vita marocchino e scoprire gli usi e i costumi delle famiglie di Marrakech. Al contempo sobri e raffinati, intimi e comunicativi, luminosi e adombrati, i riad esprimono i valori del pudore, della coesione, dell’ospitalità e della solidarietà insiti nella società marocchina. Le fontane e i patii vi conferiscono fascino e freschezza. Luoghi della tradizione che ammaliano i viaggiatori con il saper vivere tipico della cultura arabo-andalusa.
Indirizzi utili: 
RIAD Chamali 
Nascosto in un labirinto di vicoli dal sapore autentico, dietro a una facciata anonima si scopre un’oasi di pace che dà accesso a un mondo incantato. Qui potrete gustare l’arte di vivere marocchina, vera sorpresa per i sensi che saranno meravigliati da questa scoperta.
Indirizzo: 49, Derb Zemrane – Quartier Berrima – Medina, 40000 Marrakech
Telefono: +212 668 247 713
Sito internet: www.riad-chamali.com
Angsana Riad Collection 
Immergetevi nella magia della storia marocchina soggiornando all’Angsana Riad Collection. Riad storici, situati nel cuore della Medina di Marrakech, ristrutturati dalle mani esperte degli artigiani locali secondo i motivi della tradizione marocchina.
Indirizzo: 1-2-4 Derb Abbas El Fassi Riad Zitoune Jdid – Medina, 40000 Marrakech
Telefono: +212 524 388 905
Sito internet: www.angsana.com
SURF E NATURA A DAKHLA
Estremità sud del Marocco, stessa latitudine delle Hawaï. Temperatura dell’acqua dell’Oceano Atlantico costante intorno ai 25°C, inverno compreso. È questo il paradiso per gli amanti degli sport acquatici, dove surfisti, appassionati di kitesurf e windsurf si danno appuntamento. Ma non solo. Dakhla è anche il luogo di incontro tra l’Oceano Atlantico e il deserto del Sahara. Un’unione strepitosa da cui nascono paesaggi mozzafiato. A ciò bisogna aggiungere la presenza di un parco nazionale, a testimonianza dell’esistenza di una fauna d’eccezione. Dakhla si dimostra una destinazione ancora peculiare, non battuta dal turismo di massa, luogo ideale per le famiglie che amano lo sport, il surf e la natura!
Indirizzi utili:
Dakhla Attitude 
All’estremità sud del Marocco, tra il deserto, l’oceano e la natura incontaminata, sorge il Dakhla Attitude, paradiso delle attività nautiche, della degustazione dei frutti di mare e delle escursioni nel deserto, nonché una delle migliori location al mondo per dedicarsi a kitesurf e winsurf.
Indirizzo: 11 Avenue Al Moukawama – BP41 Oued Eddahab – Dakhla
Telefono: +212 661 835 010
Sito internet: www.dakhla-attitude.ma
Per ulteriori informazioni: www.visitmorocco.com

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Messonghi

January 21, 2013 Leave a comment

Messonghi

Un tempo Messonghi (o Mesongi) era un piccolo villaggio di pescatori attraversato dal pittoresco fiume di nome Messonghi.
Ancora oggi il paese conserva la semplice vita rurale che è così evidente nel villaggio.
Messonghi si sviluppa prevalentemente lungo il lungomare per poco meno di un chilometro e mezzo, con la maggior parte delle strutture turistiche situate lungo la spiaggia.
Rispetto alla vicina Moraitika il paese è molto tranquillo con un’atmosfera rilassata e amichevole.
Ideale per coppie e famiglie, senza problemi di traffico che è la rovina di tanti villaggi simili.
Ci sono viste mozzafiato sul porticciolo di Messonghi e della chiesa di San Nectarios, dalla collina dietro a Messonghi.
Spiaggia:
Sabbia e ghiaia (solo a riva) e mare pulito. Lettini ed ombrelloni disponibili a noleggio. Sport acquatici disponibili. L’acque calda e bassa è adatta per i bambini
Shopping:
Supermercati e negozi turistici disponibili per vendita di gioielli, vestiti, souvenir, articoli in pelle e sculture in legno di ulivo.
Strutture e Servizi:
Parrucchiere, estetista, medici, café, Chiesa cattolica, escursioni in tour Aqualand e  in giro per l’isola.
Mangiare fuori:
Messonghi Corfu vanta alcuni buoni ristoranti: consigliati Bakchos, Seaside, To Meraki e Spiros on the Beach.
Il Seaside Snack Bar Mare si trova proprio di fronte al mare, vicino al molo, offre un eccellente menu e vario a prezzi ragionevoli. Il posto perfetto per rilassarsi tutto il giorno in quanto è fornisce una vista fantastica e un’atmosfera accogliente.

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Natura, dieci cascate più alte del mondo

January 2, 2013 Leave a comment

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Le cascate sono tra le più spettacolari manifestazioni che la natura possa offrire. Migliaia e migliaia di litri d’acqua cadono da profondi dirupi che possono sfiorare quasi il chilometro di altezza, per poi infrangersi in gole o in laghi. Con l’articolo di oggi, vi mostreremo le 10 cascate più alte del mondo!
Spettacoli della natura
Impetuose, grandissime, in caduta libera, che mettono in mostra la straordinaria potenza della natura; stiamo parlando delle cascate; uno dei più suggestivi spettacoli naturali che incanta ed affascina chiunque voglia vederle. Le più famose sono probabilmente le Cascate del Niagara, in Canada, che permettono visite ravvicinate a bordo di imbarcazioni. Non sono però le più alte: raggiungono appena i 52 metri di altezza. Un’inezia, se paragonate alle Angel Falls, che arrivano a sfiorare il chilometro di quota. Gran parte delle cascate maggiori sono concentrate nelle regioni degli Stati Uniti e della più vicina Norvegia, con qualche punta di spicco nel continente africano.
Angel Falls
Alta quasi un chilometro, precisamente 979 metri, il Salto Angel (detto anche in inglese Angel Falls) detiene il titolo di cascata più alta del mondo. Si trova in Venezuela, e precipita senza interruzioni per ben 807 metri dall’altopiano della montagna Auyantepui, per poi riversarsi nel fiume Kerepakupay. Il nome viene dal suo scopritore, il pilota americano, Jimmy Angel. Gli indigeni la chiamavano “Parakupa-vena” o “Kerepakupai merú” ed era considerata insieme alla montagna un luogo sacro. Poiché si trova nel cuore della foresta amazzonica, si deve fare un’escursione di due giorni attraverso il fiume o sorvolare la zona con piccoli aerei (sempre tempo permettendo).
Tugela Falls
Poco più basse, con un’altezza totale di 948 metri, la cascata del Tungela è la seconda più alta del mondo. E’ composta da ben cinque livelli (il più alto è di 411 metri) e si getta da una montagna detta Mont Aux Sources, nella Repubblica del South Africa. Solitamente il flusso della cascata è debole, fatta eccezione nel periodo delle piogge in cui il flusso è maggiore. Poiché è una nota meta turistica, raggiungerla è abbastanza facile. Si hanno due possibilità: seguire un sentiero lunghissimo (circa 6,5 Km) che porta in cima alla montagna, oppure seguire un’ulteriore sentiero poco più corto da percorrere a piedi attraverso il Royal Natal Nation Park per vedere la parte inferiore della cascata.
Tres Hermanas Waterfalls
La terza cascata più alta del mondo si trova nella remota regione di Ayacucho, in Perù. La cascata, nota come Cataratas las Tres Hermanas (letteralmente “Cascate delle Tre Sorelle”) è alta 914 metri ed è chiamata così per via dei suoi tre livelli distinti che ne interrompono il flusso. Questa cascata è difficile da ammirare a causa della lussureggiante foresta pluviale in cui è quasi impossibile penetrare.
Olo’upena Falls
Olo’upena Falls è la quarta cascata più alta del mondo. Come la “Pu’uka’oku Falls” (n°8 della lista) si trova nella remota isola hawaina di Molokai, precisamente sulla sponda nord-orientale dell’isola. Alta 900 metri, la cascata è composta da più livelli che scendono giù da una delle scogliere più alte del mondo, le “Cliffs Haloku”. Purtroppo, la cascata è inaccessibile, perché essendo circondata su entrambi i lati da enormi montagne, non esistono sentieri per raggiungerla. L’unico modo per vederla è in volo o noleggiando un’imbarcazione.
Catarata de Yumbilla
Come vedete dalla foto, la cascata Yumbilla non ha una grande portata d’acqua, ma raggiunge comunque la rispettabile altezza di 895 metri. A causa della sua posizione nel Perù, si hanno poche foto a disposizione per poterla ammirare.
Vinnufossen
Con i suoi 865 metri di altezza, Vinnufossen non solo è la sesta cascata più alta del mondo, ma anche la più alta d’Europa. Si trova in Norvegia ed è molto ammirata dai turisti per via della sua natura (infatti dal salto iniziale si distaccano “rami” sempre più piccoli). La cascata piomba dalla montagna Vinnufjellet, fino a raggiungere il fiume Driva, e le sue acque sono alimentate dal giacchiaio Vinnufonna.
Baläifossen
Baläifossen è un’altra cascata della Norvegia che si avvicina alla precedente, con un’altezza di 850 metri. I ghiacciai presenti nelle montagne contribuiscono a ingrossare le sue acque, ma il culmine arriva dopo la stagione delle nevi, quando quest’ultime si sciolgono.
Pu’uka’oku Falls
Molto simile alle Olo’upena Falls anche questa cascata si trova nell’isola hawaiana di Molokai, arriva a circa 840 metri.
James Bruce Falls
La più grande cascata del Nord America si trova in Canada, nel Princess Louisa Marine Provincial Park, e con i suoi poco meno di 840 metri si piazza al nono posto. E’ alimentato da due correnti parallele provenienti dalle nevi sciolte, solo una delle quali è presente tutto l’anno.
Browne Falls
Non meno spettacolare delle altre è la Cascata Browne, nel Fiordland National Park della Nuova Zelanda. L’acqua sgorga dal lago Browne e si riversa con un salto di 836 metri nella foresta sottostante. Una delle più spettacolari.

Manfredi Schiera

Fonte: Tasc

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Tangeri, una colomba appollaiata sulla spalla dell’Africa

December 27, 2012 Leave a comment

tangeri1

Qualcuno ha paragonato Tangeri ad una colomba appollaiata sulla spalla dell’Africa. Io la immagino invece come un pavone, superbo e fiero, mentre ruota la sua splendida coda in cerca di consensi, perforando con il suo sguardo di pece i critici, le malelingue che vogliono Tangeri oramai persa nell’oblio della storia, dimenticata, pericolosa e straniera. Tangeri soffre. E’ vero. La città sprofonda sotto la sua stessa leggenda, sotto la sua inappagata nostalgia che la incarta, il mito cosmopolita fatto di intrighi, misteri e traffici è incollato alla sua pelle. Lei è sola davanti allo Stretto di Gibilterra, sola con il suo piccolo braccio di mare tra il Marocco e la Spagna dove si ritrovano gli immigrati d’Africa e il loro sogno di cavalcare l’onda che potrà trasportarli nell’Eldorado europeo. Si dice che Tangeri piange per chi non la conosce e piange quando l’hanno conosciuta. I poeti e gli artisti di tutto il mondo che l’hanno conosciuta l’hanno cantata. La si puo’ toccare, accarezzare i suoi muri polverosi, deflorare le sue porte in legno leccate dal tempo. Si puo’ grattare la sua terra nera, camminare nella sabbia sempre umida. Si respira ancora l’odore del tabacco grigio, di gelsomini e di Kif. Ma Tangeri non è solo poesia, ricordo struggente o mito. E’ la sua periferia con i quartieri dormitorio allineati uno dietro agli altri sulle colline vicine. Beni Makada, Bir Chifa, Saddam Hussein: i viali di cemento dove crescono i due terzi degli 800.000 abitanti ricordano che Tangeri è abbandonata, sommersa di rancori sotto il peso della povertà e l’attivismo dei musulmani integralisti. Tangeri non è più l’Europa ma non ancora il Marocco. Dalla notte dei tempi la sua posizione strategica di “porta d’Africa” ha suscitato l’interesse delle grandi potenze straniere. Quando la regione del Rif era sotto protettorato spagnolo (non francese come si scrive sovente) i suoi dintorni, nel 1923, presero lo statuto di “interzona” o “zona franca internazionale”. La regione era amministrata da funzionari marocchini, da sei potenze europe, dagli U.S.A. e dall’URSS, situazione unica nella Storia. Questo periodo opulento contribui’ alla reputazione esplosiva di una città fatta di bordelli, di sesso gay a buon mercato, di spionaggio internazionale, di lussuria e divertimenti, di artisti e nullafacenti che si godevano la vita. Nel 1956 torno’ sotto il regno del Marocco ma conserva ancora oggi le sue particolarità e la sua indipendenza. Lo spagnolo soppianta il francese nel parlato quotidiano. Vedere un ritratto di Mohammed VI appeso alle pareti dei locali pubblici non è usuale, come accade in tutte le altri parti del Marocco. Tangeri è il solo luogo del Marocco dove è possibile gustare un thé alla menta in un caffé deco’ deliziosamente retro’!. Ma per conoscere Tangeri bisogna considerare il suo porto. Il 70% delle persone che si recano in Marocco per via marittima  passano da qui. Turisti e marocchini che tornano a casa al volante delle loro vetture cariche all’inverosimile. Città di transito, interfaccia tra i due continenti, ultima città importante all’estremità nord dell’Africa, Tangeri, con la sua posizione geografica, offre un terreno fertile per attività illegali e poco raccomandabili. Per comprendere pero’ bisogna spostarsi di qualche Km nella regione nord del Marocco. Il Paese non si è ancora liberato totalmente del suo passato colonialista. Due città dell’antico protettorato spagnolo esistono ancora sulla costa mediterranea del reame. Ceuta e Melilla. Due porti franchi spagnoli che beneficiano di vantaggi economici rilevanti come l’esenzione delle tasse sulle merci, sull’alcool e sugli idrocarburi. La TVA non è ugualmente applicata. Il commercio quindi è fiorente, in specialmodo quello di contrabbando con i vicini marocchini. Ceuta (74.000 abitanti) accoglie ogni giorno 20.000 transfrontalieri che si dedicano al contrabbando di merci che alimentano i souks delle città del nord e del centro del Marocco, Tangeri compresa. Queste due enclavi europee poi sono diventate una porta d’accesso all’immigrazione clandestina. Si sta costruendo un muro, ipertecnologico, intorno a queste due città, dopo che nel settembre 2005 una folla di africani, 1200 si dice, tentarono di entrarci. Risultato: sei morti e centinaia di feriti. Si stima che ogni anno salpino dalle coste dello stretto dai 20.000 ai 100.000 disperati in cerca di una vita dignitosa. E Tangeri accoglie questa massa di persone che vegetano e cercano di guadagnare i soldi necessari per tentare (o ritentare) l’attraversata. I “bruciati” come vengono chiamati qui, perché la prima cosa da fare è bruciare ogni tipo di documento che possa identificarli, per rispedirli al mittente.  Le coste di Tangeri sono costellate non solo di ville splendide e di jet-set internazionale ma anche di accampamenti dei clandestini che vivono in condizione igieniche precarie. La mafia regna sovrana e guadagna milioni di dollari in questo sporco “affaire” sulla pelle di migliaia di uomini che devono tenere conto che forse non ce la faranno, che moriranno in acqua e che forse i loro corpi non si troveranno mai più. Ma l’immigrazione e il contrabbando non sono niente vicino al traffico che fa vivere questa regione e arricchire qualche europeo: l’Haschic, o Kif in marocchino. Il Rif  è  il primo produttore mondiale di cannabis e la quasi totalità di haschic che viene consumato in Europa è di provenienza marocchina. La monocoltura della cannabis è 46 volte più reddittizia delle colture agricole tradizionali. Secondo l’Osservatorio delle droghe francese il profitto della cannabis, nel 1997, è stato di 2 milioni di dollari, calcolando che il turismo, nello stesso anno ha portato alle casse del reame “solo”  1 .260 milioni di dollari. Certo è che una politica repressiva avrà conseguenze disastrose come un esodo rurale di massa  (1 milione di persone lavorano alla produzione di cannabis nel Rif) verso le grandi città e verso l’Europa e si andrà ad ingrossare le file dei migranti clandestini che l’Europa non vuole sul suo suolo. Ma Tangeri è anche  il Grand Soco, piazza centrale, linea di demarcazione tra la Medina e la città nuova. Qui Tangeri è un incrocio dove il rumore e il kaos regnano sovrani. La grande moschea di Arbein, dove si suppone abbia ospitato e favorito i kamikaze degli attentati di Casablanca, nel 2003 e quelli di Madrid, il cinema Rif, storico e carico di fascino, che diventerà un museo del cinema a breve, per non dimenticare. Dietro al parco di Mendoubia, un cimitero abbandonato, reame di gatti e di ortiche. Era all’epoca, il cimitero dove gli europei interravano i “loro“. Oggi i sepolcri sono distrutti da anni di indifferenza e di oblio. Per alcuni mesi gli “harraga“, i bruciati, si installarono nel cimitero poi la polizia, nel 2005, li caccio’. Poco più in là l’Hotel El Minzah, uno dei più belli del Paese. Jean Genet (vedi anche Cat.Portraits) adorava soggiornare in questa città perché amava vedere “l’eleganza nel servire un cane sporco come me“. Il Caffé de France, ritrovo di artisti come Paul Bowles, situato nei pressi del Consolato francese. Un luogo capitale, per gli incontri di ieri e di oggi. Accanto il Lofti dove non è raro vedere un barbone che si avvicina ad un tavolo e si appropria del bicchiere di un cliente prima di andarsene. “Nessuno dice niente, perché non c’é niente da dire“. Rue d’Amerique, il quartiere dei bar, discreto di giorno e incandescente la notte. Il Dean’s aperto nel 1937 che ha visto passare nelle sue due sale minuscole la Beat Generation, generazione maledetta e bohemé del dopo guerra, con William Burroughs e Allen Ginsberg.  Sul boulevard Pasteur il Pique-Nique, frequentato da Mick Jagger nei caldi anni 60-70, il bistrot spagnolo Rubis Grill con i suoi camerieri d’antan ingellati, in camicia bianca. Negresco, Regina, Scott’s..da un bar all’altro europei nostalgici, nuovi e anziani ricchi dei quartieri fashion della Montagna o di Marshan, dragano la notte in cerca di emozioni a buon mercato. Che troveranno, come ogni notte, da sempre, a Tangeri. E infine la baia. Spettacolare e unica, un mare ed un oceano che si incontrano, che si uniscono, differenze che si accoppiano. Stradine poco illuminate, pensioni fané per marinai di passaggio e camionisti stanchi. Il porto di notte dorme, eccetto per i contrabbandieri, i trafficanti di droga, i clandestini e i venditori di sesso. Avenue de FAR, i Grands Hotels che si affacciano sul mare. Tutto é calmo. Al Café Associados, ultimo stabilimento della lunga spiaggia di Tangeri, c’é il rifugio dei tangerini “di mondo”. Tutti vogliono credere che la città é sulla rotta del grande cambiamento, che si sta svegliando  dal suo lungo letargo. Né é prova i ripetuti soggiorni del Re Mohammed VI, i giganteschi cantieri del nuovo porto commerciale e i lavori di riabilitazione della medina. Davanti al mare un gruppo di giovani, belli di giovinezza, guarda il mare e le luci vicine della Spagna, senza parlare. Notti di sospiri a Tangeri.

Fonte: My Amazighen

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Marocco, weekend bianco sulle montagne marocchine ammirando il deserto all’orizzonte

December 22, 2012 Leave a comment

Oukaïmden

UNA NUOVA STAGIONE: L’INVERNO, PER SCOPRIRE IL LATO INSOLITO DEL MAROCCO
Proposte alternative per vivere un weekend bianco… in Marocco. Come? 
Sulle piste da sci delle montagne marocchine, ammirando il deserto all’orizzonte
E’ in arrivo l’inverno che porta con sé la voglia di lasciarsi avvolgere dalla magia e dal candore della neve, anche in Marocco. Atmosfere uniche e indimenticabili ad alta quota, tra cime innevate e rocce rosse, con vista mozzafiato sul deserto che si estende all’orizzonte. Può sembrare la sceneggiatura di un film ma in Marocco tutto questo è realtà. È di certo una proposta fuori dagli schemi, sconosciuta ai più, ma che proprio per questo merita di essere vissuta. Il Marocco d’inverno è una meta alternativa in grado di sorprendere e affascinare viaggiatori, turisti, appassionati di sci e amanti della montagna in generale, grazie alla possibilità di sperimentare usi, costumi e tradizioni di vette lontane dall’immaginario occidentale.
Una serie di proposte valide per tutta la stagione invernale consentono di scoprire l’emozione della neve nella meravigliosa cornice del massiccio dell’Atlante. Gennaio e febbraio anche in Marocco si confermano i mesi migliori per poter approfittare degli impianti sciistici.
Per coloro che vogliano abbinare la passione per le destinazioni invernali alla scoperta di antiche culture e tradizioni, l’ideale è fare tappa nelle calde e imperiali Marrakech e Fès. Un suggerimento potrebbe essere quello di trascorrere una fresca mattinata sulle piste innevate delle montagne di Oukaïmeden, per poi godersi il pomeriggio tra i caratteristici souk dei vicoli della piazza Jemaa El Fna diMarrakech.
OUKAÏMEDEN 
Oukaïmeden, o “Louka”. È la principale stazione sciistica del Marocco, nonché quella  meglio attrezzata e quella più elevata, situata a soli 75 km da Marrakech (1 ora di tragitto), conosciuta per essere anche la più innevata. Il monte Oukaïmeden raggiunge un’altitudine di 3200 metri e la zona sciistica si trova fra i 2500 e i 3200 metri. Gli sciatori possono usufruire di 6 seggiovie e di una ventina di piste da sci che si estendono per oltre 300 ettari sul pendio nord dell’Oukaïmeden. 
Da novembre ad aprile una seggiovia – la più alta del Nord Africa – conduce alla cime del Jbel Oukaïmeden (3273 m), mentre diversi skilift permettono ai principianti di allenarsi sui pendii più semplici. Tra le attività possibili ci sono anche lo sci di fondo e il fuoripista. 
IFRANE e MICHLIFEN
A sessanta chilometri da Fès, a oltre 1700 metri di altitudine, sorge Ifrane, soprannominata la “Piccola Svizzera” del Marocco per via degli chalet dai tetti pendenti che evocano in modo sorprendente la Svizzera. Ifrane è un grosso borgo dallo stile alpino chic, una meta elegante, in cui in inverno è possibile praticare lo sci di fondo e da discesa. I turisti arrivano per provare piste le innevate o semplicemente per godersi il piacere del meraviglioso panorama. La stazione sciistica, inaugurata nel 1950, consta di 5 piste e 2 skilift ed è situata nel massiccio del Medio Atlante a 1650 m di altitudine, in un’oasi circondata dal verde della grande foresta di cedri. 
A 19 km a sud di Ifrane è possibile sciare nella bellissima stazione di Michlifen. Una ricca proposta di strutture d’alto livello che si snodano ai piedi delle piste. Questa località sciistica, situata a 2000 metri d’altezza, sorge all’interno di un cratere di un vulcano estinto, in una conca poco profonda circondata da boschi di cedri. 
DOVE DORMIRE
OUKAÏMEDEN 
Hotel Louka 
Oukaïmeden – Haut-Atlas 
Tel:+212 524 31 90 80
http://www.loukaimeden.com
Le Courchevel 
Oukaïmeden
Tel: +212 524 31 90 92
http://www.lecourchevelouka.com
Chez JuJu / Hotel de l’Angour (hotel & ristorante) 
Oukaïmeden
Tel: +212 524 31 90 05 
http://www.hotelchezjuju.com
Chalet de l’Oukaïmeden
Gestito da: Caf Maroc
Oukaïmeden
Tel: +212 522 99 01 41
http://caf-maroc.com  
IFRANE e MICHLIFEN
Michlifen Ifrane Hotel Suites & Spa
Avenue Hassan II – BP N° 18
Ville d’Ifrane
Tel: +212 535 86 40 00
http://www.michlifenifrane.com 
Recentemente rinnovato, questo hotel ha un gusto raffinato ed è indicato sia per chi vuole una vacanza sportiva, sia per chi cerca la tranquillità. Al suo interno, una spa offre una vasta gamma di trattamenti naturali e tradizionali e un water bar. Il concept si ispira alle tradizioni nordiche ed è un’esperienza unica in Marocco. 
MARRAKECH nuove aperture
Selman Marrakech 
Km 5, Route D’Amizmiz 
Marrakech
Tel: +212 524 45 96 00
http://www.selman-marrakech.com
Palais Namasker 
Route de Bab Atlas, No.88/69, 
Province Syba
Marrakech 
Tel: +212 524 29 98 00
http://www.palaisnamaskar.com
Delano Marrakech 
Angle Av. Echouhada et Rue des Temples
40000 Marrakech 
Tel: +212 524 42 42 42 
http://www.delanomarrakech.com
DOVE MANGIARE
OUKAÏMEDEN 
Hotel Louka 
Oukaïmeden – Haut-Atlas 
Tel:+212 524 31 90 80
http://www.loukaimeden.com
Le Courchevel 
Oukaïmeden
Tel: +212 524 31 90 92
http://www.lecourchevelouka.com
Chez JuJu / Hotel de l’Angour (hotel & ristorante) 
Oukaïmeden
Tel: +212 524 31 90 05 
http://www.hotelchezjuju.com
IFRANE e MICHLIFEN
Michlifen Ifrane Hotel Suites & Spa
Avenue Hassan II – BP N° 18
Ville d’Ifrane
Tel: +212 535 86 40 00
http://www.michlifenifrane.com 
Recentemente rinnovato, questo hotel ha un gusto raffinato ed è indicato sia per chi vuole una vacanza sportiva, sia per chi cerca la tranquillità. Al suo interno, una spa offre una vasta gamma di trattamenti naturali e tradizionali e un water bar. Il concept si ispira alle tradizioni nordiche ed è un’esperienza unica in Marocco. 
MARRAKECH
La Tanjia
14 Derb J’did – Hay Essalam
Mellah, Medina
Marrakech
Tel: + 212 524 38 38 36
letanjia-marrakech.blogspot.it
Dar Moha 
81 Rue Dar El Bacha
Medina
Marrakech
Tel: +212 524 38 64 00 
http://www.darmoha.ma
Le Salama 
40 Rue Des Banques
Jemaa El Fna, Kennaria, Medina
Marrakech
Tel : +212 524 39 13 00
http://www.lesalama.com
 

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