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Hotel Cadogan, bagno nello Champagne per San Valentino a Londra
Cosa c’è di più romantico di un bagno nello Champagne con la propria amata nel giorno di San Valentino? Questo lo slogan per promuovere questo lussuoso soggiorno all’hotel Cadogan di Londra.
Il prestigioso complesso ricettivo, infatti, ha deciso di rendere realtà uno dei luoghi comuni che più affascinano, un bagno nello champagne, lanciando un nuovo pacchetto per la festività più romantica dell’anno che si avvicina sempre più.
Il pacchetto prende il nome di Champagne Bath Menu, e darà la possibilità ai più esigenti di immergersi nelle bollicine francesi con tanto di maggiordomo pronto a servire una degustazione davvero particolare.
L’esperienza sarà svolta nelle suite della struttura, dotate peraltro di un panorama mozzafiato e di un’atmosfera da sogno, con ambienti di qualità, sorprendentemente eleganti.
L’hotel londinese Cadogan, per chi non lo conoscesse, è situato nel cuore di Knightsbridge; per riempire la vasca saranno usate oltre 120 bottiglie di Champagne, la cui qualità sarà scelta stesso dagli ospiti.
Si partirà da un minimo di 4 mila sterline per il menu a base di Louis de Custine Brut, fino ad arrivare a 25 mila sterline per quello a base di Dom Perignon Vintage.
Fonte: GoLook.it
Vini di lusso, investire un bene di rifugio
Per il fondo lussemburghese Nobles Crus, specializzato in questo particolare comparto, il rendimento negli ultimi quattro anni è cresciuto mediamente a due cifre. Ma le etichette di riferimento sono per il 98% francesi. La piazza di Bordeaux è dominata ormai dagli acquirenti cinesi.
Investite in vino. Mal che vada, ve lo berrete” disse una volta Gianni Agnelli. Fosse ancora tra noi, l’Avvocato si sorprenderebbe nello scoprire che i rendimenti di alcune etichette sono talmente elevati da sconsigliarne l’apertura nell’immediato. Prendiamo il 1990 di Romanée-Conti, fuoriclasse tra i pinot noir di Borgogna: se nel 2000 il prezzo si aggirava attorno ai duemila euro a bottiglia, oggi c’è chi è disposto a versarne più di ventimila per assicurarsene una. Lo hanno fatto a novembre alcuni facoltosi collezionisti cinesi nelle aste pubbliche di Hong Kong (se ne sono tenute ben otto importanti), ma anche a New York, Londra, Ginevra, Parigi e altre piazze europee. E la cosa non deve stupire, perché quando si parla di premieres crus bordolesi – quelli degli chateau Latour, Lafite, Margaux, Haut-Brion e Mouton, secondo la classificazione risalente al lontano 1855 – o dei più complessi rossi di Borgogna, ci troviamo di fronte a beni dalla doppia connotazione: sono di lusso e al tempo stesso di rifugio. “Dinamica la domanda, limitata l’offerta e, in più, con il passar del tempo la gente li beve. Perciò diventano ancor più rari ed essendo prodotti longevi, la loro qualità aumenta”, spiegano Averardo Borghini Baldovinetti e Marco Clerici, rispettivamente direttore internazionale e direttore generale della società Vino e Finanza, che gestisce il fondo Nobles Crus specializzato in questo particolare comparto. Di quel “mitico” Romanée-Conti 1990 il fondo, un Sicav lussemburghese che richiama investitori istituzionali (tra cui banche e fondi pensione) al pari di collezionisti e risparmiatori privati desiderosi di diversificare il proprio portafoglio, ne detiene 50 bottiglie: una bella cifra, considerando che il domaine del villaggio di Vosne-Romanée di quell’annata ne produsse circa seimila, per due terzi già stappate. Nel 2008, mentre affondava Lehman Brothers trascinando con sé i titoli di mezzo mondo, il rendimento di Nobles Crus viaggiava a +20%. Positivi anche i due anni successivi, con un progresso del 10% nel 2009 e del 13% nel 2010. Ma i vini da investimento si sono rivelati immuni anche alla crisi degli spread e dei debiti sovrani, chiudendo il 2011 con circa il 10% di attivo. Merito soprattutto dei nuovi mercati. L’Asia, trainata dalle aste di Hong Kong, è diventata il primo acquirente internazionale dei cosiddetti Igw (investment grade wines), superando in classifica gli Stati Uniti, che avevano dominato la piazza per vent’anni, e relegando all’ultimo gradino del podio quell’Europa che, con i suoi ricchi collezionisti londinesi e parigini (senza dimenticare tedeschi, svizzeri e qualche italiano) creò il concetto stesso del vino come bene rifugio. Ora invece Cina e Hong Kong, secondo i dati del Civb (Conseil Interprofessionnel des Vins de Provence) assorbono circa il 60% dell’export di Bordeaux. Esistono casi da manuale come quello di Chateau Lafite, di proprietà della famiglia Rothschild, che per i cinesi è il top wine per antonomasia, grazie a una favorevole combinazione di fattori: è stato il primo premiere cru a puntare con convinzione sul mercato asiatico, non ha rivali per marchio e storia, dispone di sufficienti quantitativi (180 mila bottiglie l’anno contro per esempio le 36 mila di Chateau Petrus) per assecondarne le richieste. Infine, particolare non secondario, il suo brand è facilmente pronunciabile anche per un cittadino di Pechino, che si troverebbe in difficoltà con le troppe “r” dei vari Margaux o Haut-Brion. L’occasione per creare Nobles Crus si presentò nel 2007, quando la legge lussemburghese autorizzò la creazione di fondi alternativi: ci fu chi ne approfittò per lanciarsi nell’arte o in altri beni di valore crescente nel corso del tempo e chi, come Borghini Baldovinetti (produttore in Toscana con la Fattoria San Fabiano) e Clerici, si unirono al francese Christian Roger, uomo dalla ventennale esperienza in ambito finanziario, unendo passione e professione. Anche Roger è produttore, la moglie infatti è proprietaria dell’azienda vitivinicola Morgassi Superiore in Piemonte. La passione però non deve prevalere sulle logiche, che vanno rispettate quando ci sono di mezzo gli investimenti. Ed ecco allora che quando si parla di vini su cui puntare, il dominio è inevitabilmente d’oltralpe: il 50% arriva dalla Borgogna e il 48% dalla zona di Bordeaux. All’Italia restano le briciole: 0,6% Toscana, 0,5% Piemonte. Il resto, un marginalissimo 1%, se lo spartiscono Stati Uniti, Spagna e Australia. “In Italia”, spiegano i manager del fondo, “ci sono tanti grandi vini, pochi però sono quelli da investimento. Probabilmente in futuro la quota del nostro Paese è destinata ad aumentare, pur tenendo presente che i cinesi, inizialmente legati a Bordeaux e in particolare al solo Lafite, soltanto ora si stanno avvicinando ai vini più prestigiosi della Borgogna e quindi ci impiegheranno un po’ di tempo ad accettare anche quelli italiani”. Quand’è che un grande vino diventa un bene d’investimento? “Quando presenta alcune caratteristiche imprescindibili” rispondono Clerici e Borghini Baldovinetti. Primo: deve essere longevo, perché se un grande vino non migliora invecchiando non sarà mai tenuto in considerazione. Secondo: la costanza, perché gli investitori non si fidano di aziende dai risultati altalenanti. Terzo: il brand e la riconoscibilità non solo del marchio, ma anche della zona da cui proviene. Quarto e ultimo: la rarità, perché ci sono ottimi vini che fanno un milione di bottiglie l’anno e i grandi numeri determinano l’inevitabile perdita di attrattività. Ad ogni modo esistono etichette come il memorabile 1985 di Sassicaia (Tenuta San Guido, Toscana), diverse annate di Masseto (Ornellaia, Toscana) e un paio di Monfortino di Giacomo Conterno (Barolo, Piemonte) che possono condividere con i più prestigiosi Lafite, Latour, Mouton e Romanée-Conti lo spazio nella tabella dei best performer, vini su cui investire ora e in futuro. “Tenendo comunque presente”, precisano da Vino e Finanza, “che i vini italiani presentano un’interessante evoluzione del valore nei primi anni, per poi assestarsi senza ulteriori progressi. Un Monfortino del 1990 può arrivare a 700 euro a bottiglia ma è assai improbabile che cresca fino a toccare le migliaia di euro. Invece il Romaneè Conti 2006 noi l’avevamo comprato a 3 mila e pensavamo di averlo pagato a caro prezzo. Oggi ne vale oltre 7 mila. Questa è la principale differenza tra Francia e resto del mondo”. Infine, diverse “nuove” zone sono sotto osservazione. Le principali sono due territori di grande tradizione come la Mosella per il Riesling, in Germania, e il nord del Portogallo per il Porto: promettono bene, al pari della zona di Avellino per il Taurasi e dell’Etna per le enormi potenzialità dei suoi vini lavici, ottenuti a partire da quell’antico vitigno autoctono che prende il nome di Nerello Mascalese. Certo non arriveranno mai ai ventimila euro di certe etichette francesi, ma poco importa ai gestori di un fondo: i quali, per utilizzare un termine in voga, più che al valore assoluto, badano allo “spread”.
Fonte: Pambianconews
Christina O, yacht di lusso di John Paul Papanicolaou
Il Christina O, imponente yacht di lusso appartenuto ad Aristotele Onassis, è stato avvistato nell’area di South Quay, a Londra.
La grande imbarcazione, di proprietà di John Paul Papanicolaou dal 1999, è rimasta ancorata per diversi giorni in quell’area, dov’è stata fotografata ed ha fatto ancora una volta il giro dei media.
L’esemplare è ricco di storia, questo perchè è appartenuto a molti personaggi di grande pregio, come Winston Churchill, Marilyn Monroe e Frank Sinatra.
Per ora, non si sa ancora il motivo di questa sua visita e per quanto ancora rimarrà ancorato in quell’area; fatto sta, che il Christina O rimane sempre uno splendore in grado di attirare l’attenzione di chiunque possa notarlo.
Fonte: GoLook.it
Sotheby’s, affascinante incanto per opere di alta gioielleria a Londra
Recentemente ha avuto luogo una delle più affascinanti aste d’alta gioielleria battuta a Sotheby’s,casa d’aste capace di raccogliere sotto di se tra i più grandi capolavori d’arte del passato. Tra i pezzi di maggior rilievo sono stati battuti alcuni esempi del Revival Archeologico di metà del XIX secolo realizzati da Fortunato Pio Castellani e Carlo Giuliano. Avvicinandosi invece all’inizio del XX secolo, cioè al periodo Art Nouveau, è possibile ammirare la spilla gioiello raffigurante insetti in smalto plique-à-jour di Frédéric Boucheron ed una di Marcus & Co. Ma non mancano gli esempi appartenenti alla Mode Blanche firmati Tiffany, Van Cleef & Arpels e Cartier, in cui la maestria orafa nell’incastonatura di diamanti e perle raggiunge l’apice della bellezza e precisione. Infine, il pezzo forte dell’intera asta è di certo la magnifica tiara di diamanti della fine del XIX secolo stimata dai 30 ai 50 mila euro.
Hyde One Park, video del lussuoso complesso a Londra
Dopo aver parlato diverso tempo fa di questo nuovo complesso residenziale di Londra, l’Hyde One Park, eccoci ritornare sull’argomento con un video che mostra questo lussuoso complesso in tutto il suo splendore.
I prezzi degli appartamenti disponibili sono da capogiro, destinati dunque a pochi fortunati, ma anche la qualità e lo sfarzo che caratterizza gli ambienti si può considerare a dir poco unico.
One Hyde Park è situato nel centro di Knightsbridge, Londra, ed il suo obbiettivo è quello di attirare l’attenzione degli uomini d’affari più esigenti provenienti da tutte le parti del mondo.
A disposizione dei residenti ci sono piscine, saune, un cinema, una palestra, una sala giochi virtuale ed un simulatore di golf.
Non molto distante dal complesso, sono presenti un concessionario McLaren ed un punto vendita Rolex, così da non dimenticare l’esigenza dello shopping per i più facoltosi.
Fonte: GoLook.it
Car Shoe, primo punto vendita a Londra
Car Shoe ha recentemente inaugurato il suo primo punto vendita a Londra nella prestigiosa via londinese di New Bond Street, ampliando la rete di distribuzione dei prodotti del gruppo Prada nel Regno Unito, il cui spazio, progettato dal noto architetto Roberto Baciocchi, comprende una superficie totale di circa 105 metri quadrati, corredato di una facciata munita di una grande vetrina affiancante la porta d’ingresso realizzata in acciaio, borchie e cristallo trasparente, a garanzia di un’ampia visibilità dell’ambiente al suo interno, attraverso cui é possibile scorgere
le insostituibili sedute in pelle che richiamano il lussuoso abitacolo di un’auto costosa, usufruendo di materiali altamente pregiati, come la tela di lino ed il legno di palissandro, dando vita in tal modo ad un ambiente sobrio, ma di gran lusso.
Enorme valore al grande lucernario e alla parete in lamiera forata provvista di minuscoli light-box che riflettono immagini dei prodotti presentati dallo store, sottolineando un’identità cristallina mediante il concept progettato coerente con lo spirito del marchio.
Marius Creati
eBay, primo pop-up store a Londra
Dal computer al negozio: eBay per le feste natalizie fa diventare concreto lo shopping online e sceglie Londra per aprire la sua prima boutique, eBay pop up. Nessuna confusione o ressa, nelle tre stanze del negozio i prodotti sono divisi per categorie, donna, uomo e famiglia: ma a differenza dei negozi normali, non c’è fila alle casse. Perchè non esistono le casse: per pagare si usa lo smartphone o il tablet messo a disposizione da eBay: con il codice QR associato a ciascun prodotto si può scegliere il modello sul sito, scoprire il prezzo e pagare online. Il regalo, poi, viene spedito direttamente a casa.”Il confine tra l’acquisto online e quello in negozio è diventato molto sfocato. Su questo concetto si basa il negozio di eBay. Il modo di fare acquisti in Gran Bretagna è del tutto cambiato negli ultimi anni. Tre quarti di noi userà Internet per comprare doni di Natale” spiega Angus McCarey di eBay UK. I clienti sembrano soddisfatti. “E’ bello poter vedere i prodotti non solo online, prima di andare a comprarli su Internet” commenta questa ragazza. “Non dobbiamo preoccuparci dei pacchetti o della fila, penso che farò acquisti di questo tipo più spesso”. Unico difetto, il negozio eBay pop up resta aperto solo per cinque giorni, fino al 5 dicembre.
Fonte: TMNews
Moda smodata
Quanti hanno sognato almeno una volta di indossare un bellissimo abito griffato, o di sfilare sulle più importanti passerelle di Milano, Parigi e Londra?
Tutto ciò si chiama: Moda. Questa parola a volte viene identificata con i VIP perché sono ricchi, spesso belli e anche famosi, ma è pur vero che anche i comuni cittadini possono senz’altro essere, come si suol dire: ‘Alla moda’. Da una ricerca è emerso che negli stati uniti l’80% della classe media spende in vestiti più di quanto spende per nutrirsi, ovvero: 7 cittadini su 10. in particolare le donne non fanno altro che spendono molto in abbigliamento estetica e benessere. Tutto questo dimostra che la televisione e i giornali, con i loro personaggi famosi perfetti ed in bella vista, influenzano talmente tanto gli ascoltatori, specialmente fra i più giovani ma non solo, da far nascere probabilmente il desiderio inconscio di dover essere uguali a loro. È un dato di fatto ormai che la moda ci influenza le nostre vite, ma è anche vero che se dovessimo scegliere tra una notte di follie con uno sconosciuto e un bellissimo abito che ci faccia stare bene con noi stessi, è più che sicuro che che la nostra scelta ricada sulla seconda opzione. Che ci piaccia o no i vestiti possono raccontare più di quanto possiamo raccontare noi della nostra vita,basta guardare una donna con uno strascico di Swarosky e una donna in minigonna, per capire chi dei due è la più raffinata. Anche se è pur vero che la classe di una donna la si nota quando ella cammina e da come si pone col suo prossimo. Basterebbe anche guardare gli accessori che non sono da meno, ma c’è da dire che anche che tra una donna di classe e una donna più semplice, alla fin fine ciò che colpisce a volte è proprio la semplicità. È tutto un fatto di modi, da come ci si espone, da come s’indossa l’abito e di come l’eleganza ne entra a far parte. Molte donne ormai con il troppo lavoro e lo stress si sentono trascurate e magari poco guardate, dunque carenti di attenzione, per cui quel poco tempo che hanno a loro disposizione lo spendono in shopping e un parrucchiere. La Moda ormai si potrebbe definire una malattia perché si tende a sentirsi emarginati ed esclusi e quindi poco apprezzati da coloro che ci vivono intorno ed anche nell’ambiente di lavoro. La moda può diventare un toccasana della salute mentale, magari un po’ meno del portafogli, diviene a volte l’unico rimedio che fa stare bene, perché essa non chiede ma viene richiesta, non giudica, ma viene giudicata e se un vestito è bello il resto non conta ed in una serata, che sia andata bene o meno, comunque si può dimostrare di esser stati belli ed eleganti. Per le donne un po’ meno belle, indossare un bell’abito può rivelarsi un motivo di sicurezza, la sicurezza di non esser più giudicate per il loro aspetto fisico ma per l’eleganza che mostrano di avere. Sarebbe bellissimo se ogni donna potesse avere una sua cabina armadio, perché tutte lo meritano ed ognuna di loro è una principessa che, cavaliere o meno, ha il diritto di indossare il suo meraviglioso abito di scena. Si dice che per far felice una donna basta un po’ di fantasia, ma non tutti i partner sono così intelligenti da capirlo, anche se come citava spesso anche la stupenda Marlyn Monroe: “Dicono che il denaro non faccia la felicità, ma se devo piangere preferisco farlo sul sedile posteriore di una Rolls Royce, piuttosto che su quello di un vagone del Metrò.” Marilyn era senza dubbio una donna che sapeva ciò che voleva, tanto ci sarebbe da raccontare sul suo passato difficile eppure divenne una delle più belle e celebri attrici del Mondo. Ogni donna e ogni uomo possono dunque divenire le piccole stelle di qualcuno, basta aver cura di sé e della propria immagine. Per esser belli agli occhi di chi amiamo potrebbe bastare una spilla, un anello, un tacco a spillo, un bell’abito. La moda apre le porte di un mondo dell’effimero, della stravaganza e della straordinarietà, in cui l’unica cosa che si potrebbe apprezzare di una persona sono le sue ‘scarpine di Prada’. Oltre questo c’è tutto il resto, ci sono le persone comuni che a loro volta sono delle piccole scintille di moda e di bellezza.
Karim Bougerrouma
Fonte: AGS Cosmo
Miu Miu, nuovo corner a Londra
Miu Miu inaugura l’apertura di un nuovo corner presso l’aeroporto di Heathrow terminal T3 nella città di Londra, confermando il settimo store del marchio nella famosa capitale inglese.
La nuova boutique di Heathrow si sviluppa su una superficie di 62 metri quadrati, progettata dall’architetto Roberto Baciocchi, e si contraddistingue per la presenza di elementi classici del brand, quali arredi rivestiti di broccato, profili in ottone lucido e pareti in damasco rifinite da vetro e borchie. Al suo interno son presenti tutte le collezioni di abbigliamento e accessori proposti da Miu Miu.
Marius Creati
A Crystal Christmas, ispirazione di Swarovski Elements per Harrods
Spettacolare vetrina quella che ritrae una preziosa foresta di cristallo letteralmente incantata da una miriade di piccoli preziosi che brillano all’infinito rigorosamente firmati Swarovski Elements, di varie forme e misure, semplicemente un mega viaggio sulla scia delle meraviglie natalizie.
Ultima esperienza del Natale dal Mondo Swarovski corredata da una campitura fantasiosa creata con l’ausilio di una miriade di prodotti esclusivi realizzati in edizione limitata proprio per commemorarne l’iniziativa ‘A Crystal Christmas inspired by Swarovski’, certi di gratificare il prossimo Natale 2011 suggellando una magnifica collaborazione tra la prestigiosa casa di alta gioielleria Swarovski e il famoso luxury mega store Harrods di Londra.
Culmine di grande creatività e fantasia, lo sfondo incantevole delle vetrine più famose al mondo dona un magnifico paesaggio invernale per edulcorare l’intero periodo delle feste natalizie.
Sostiene Nadja Swarovski, “Siamo lieti di poter celebrare la collaborazione di A Crystal Christmas tra Swarovski e Harrods, che rappresenta il culmine di una grande creatività e fantasia che ha portato a realizzare uno sfondo incantevole per le vetrine più famose del mondo di Harrods nel periodo delle feste natalizie. Si tratta di una vetrina luccicante per alcuni dei pezzi più raffinati che, per la prima volta in assoluto, comprende un pop-up store con esclusivi regali Swarovski per tutta la famiglia, inclusa la collezione Atelier Swarovski di Rodrigo Otazu”.
La presentazione é stata ufficializzata in data 9 Novembre e l’allestimento é stato davvero mozzafiato, esponendo oggetti e accessori memorabili, tra i quali spiccano il meraviglioso abito da sera haute couture Ralph & Russo che presenta un incantevole disegno floreale invernale ricamato manualmente e impreziosito con oltre 152mila cristalli Swarovski Elements; il portentoso copricapo Bird’s Nest di Shaun Leane, Philip Treacy e Alexander McQueen, già presente alla famosa retrospettiva Alexander McQueen: Savage Beauty al Metropolitan Museum of Art di New York; alcuni spettacolari gioielli di sfilata dell’archivio Runway Rocks Swarovski e la preziosa corona Goddess di Farah Khan indossata da Beyoncé nel suo ultimo album.
In definitiva Harrods propone una serie altamente esclusiva di articoli pregiati realizzati con l’applicazione di bellissimi cristalli Swarovski Elements, nella fattispecie si tratta di pezzi unici o realizzati in numero limitato, diversificata in diversi settori del pianeta lusso, tra cui l’abbigliamento, la decorazione, il corredo e la biancheria per la casa, l’accessorio per antonomasia in modo da diffondere l’euforia natalizia mediante i magici bagliori luminosi del cristallo, quale poesia onirica del Natale e bellezza esplicita del puro divertimento.
Marius Creati



























