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Musée Yves Saint Laurent, due musei consacrati alle opere del maestro
I due musei consacrati alle opere di Yves Saint Laurent (1936-2008) apriranno le loro porte a Parigi e a Marrakech il 16 ottobre, ha annunciato la Fondazione Pierre Bergè-Yves Saint Laurent. Questi due musei permetteranno alla Fondazione, che conserva 40 anni di creazioni dello stilista, di esporre una parte delle sue collezioni, composte da oltre 5.000 abiti, 15.000 accessori e decine di migliaia di schizzi e immagini. Il museo parigino occuperà la storica maison di avenue Marceau dove dal 1974 al 2002 ha visto nascere le creazioni dello stilista e dove oggi si trova la sede della Fondazione. Su oltre 450 mq, una cinquantina di modelli con relativi accessori, abbozzi, immagini e video, saranno presentati al pubblico che potrà anche visitare gli storici saloni e lo studio di Yves Saint Laurent. Il secondo museo YSL aprirà il 16 ottobre a Marrakech, città che lo stilista scoprì nel 1966 e in cui soggiornò con una certa regolarità fino alla morte. Lo troverete in rue Yves Saint Laurent, nelle vicinanze dei Giardini Majorelle e del Museo di Arti berbere (entrambi curati dalla Fondazione con circa 70.000 visitatori annui). Il museo, di 4.000 mq, è stato pensato come un centro culturale con diversi spazi per esposizioni permanenti, auditorium, biblioteca di ricerca e ristorante. A bientot!
Fonte: My Amazighen
Yves Saint Laurent, maestro indiscusso della moda internazionale
Il 1 agosto 1936 nasceva Yves Saint Laurent, maestro indiscusso della moda internazionale. Tre lettere sovrapposte: Y S L. La griffe leggendaria dell’Haute Couture prosegue il suo viaggio inarrestabile anche dopo la scomparsa del suo creatore, Yves Saint Laurent. Marrakech ha onorato il maestro qualche anno orsono, con una restrospettiva dedicata ai lavori ispirati dal Marocco (una quarantina, oltre ad audiovisivi, immagini e oggetti). Un omaggio dovuto; qui lo stilista ha vissuto dal 1967 sino alla sua morte nel 2008 e le sue ceneri sono state sparse nel giardino Marjorelle che tanto ha amato. Un viaggio straordinario quello di YSL che dalla natia Orano, Algeria, lo porta a Parigi nel 1954, dove inizierà il suo viaggio immaginario e immaginato intorno al mondo. Nel 1967 la Maison festeggiò i suoi primi cinque anni di esistenza, coronati di successi e di importanti riconoscimenti alle collezioni definite allora “geniali”. Flirtando con le arie di quei tempi sotto forma di New Look (1962), abiti Mondrian (1965) o cappotti Pop Art (1966), Yves Saint Laurent moltiplicava i suoi sguardi meravigliati sull’arte e sulla cultura del mondo. Nel gelido inverno parigino del 1967 la svolta che lo impose come “ineguagliabile“: primo viaggio con abiti per principesse nubiane dei tempi moderni, chiamati “Bambara“, lavorati quasi al microscopio sulle indossatrici con audaci trasparenze realizzate con finissimi fili di perle. Era l’epoca swinging sixties e la crescita di una nuova cultura, quella della gioventù. L’Haute Couture con i suoi taillleurs, i suoi twin-set, rispondeva a delle convenzioni che stavano sparendo, tea time, cocktail time, ecc.. In quei tempi di grandi cambiamenti la collezione africana di Yves Saint Laurent soffiava come un vento di passione sui cuori ingordi di novità, a colpi di frange in rafia bluette e batiks coloratissimi. Proponeva in primis un’altra idea del lusso, meno ostentato e più vicino al soffio di libertà dell’epoca, la ricchezza del “mondo è nostro“. In questo gli abiti Bambara furono degli autentici fuochi, l’incarnazione di una bellezza senza regole, fatta di spirito e sostanza provocatoria . L’impronta dei costumi tradizionali africani non era solo un flash, una piega alle tentazioni esotiche primarie, ma un appello aperto al metissaggio dei sensi, un gesto estetico perfettamente incarnato dalle modelle nere che possedevano quello che di più magico puo’ avere una donna: il mistero. Non il vecchio mistero incarnato dalle femmes fatales, ma il mistero dinamico delle donne attuali (1).
L’anno seguente la collezione Safari Look dove nacque la mitica “sahariana”. Nel 1976 la collezione “Balletti russi“, considerata dal suo creatore come una delle più belle in assoluto. Poi la superba “Collezione cinese” che rivisitava i classici imperiali in salsa Paris chic, ad immagine del profumo Opium lanciato nel 1977. Seguirono delle collezioni spagnoleggianti che potremo sottotilolare “Corrida d’Amore”, come nel film di Nagisa Oshima, e ancora collezioni marocchine, indiane, un tourbillon sontuoso di colori e di citazioni che riapparsero periodicamente sino al ritiro dell’Haute Couture dalla Maison. Il matrimonio era consumato: Yves Saint Laurent amava il mondo e il mondo amava Yves Saint Laurent. Dal 1983 le retrospettive si sono moltiplicate, 83 in Usa, 85 in Cina e in Russia ben 87. Ma il periodo più fecondo e spirituale prese vita nel 1967 quando avvenne l’incontro decisivo: il suo coup de foudre per il Marocco. Se Orano aveva donato allo stilista un apertura di paradiso perduto, con Marrakech Yves Saint Laurent ritrovò l’eden, la luce. Fu in quel momento che prese piena coscienza del potere dei colori, delle loro potenzialità violente e infinite. Marrakech divenne il suo eremo, un luogo di incontri, la sua fonte di ispirazione. Pierre Bergé dichiarò che “quando scoprirono il Marocco, compresero che il suo cromatismo era quello degli zellijges e degli zouacs, dei hjellaba e dei burnos“. (2) Dopo aver vissuto per una decina di anni nel Dar el Hach, la casa dei serpenti, Yves Saint Laurent e Pierre Bergé acquistarono nel 1980 la villa Majorelle, appartenuta al pittore omonimo. Il blu presente all’interno della proprietà sarà l’anticamera dei “viaggi immobili” dello stilista. Le luci, i colori, le piante, i giardini, la frutta e le spezie saranno una fonte di interpretazione cromatica, sempre più ricca e sorprendente, tradotta in tessuti esclusivi forniti da un complice fedele della Maison, lo svizzero Zumsteg, che attraverso una serie di collezioni superbe offrirà a YSL tutte le tecnologie esistenti in campionature di tessuto con stampe uniche e inimitabili. Il caftano, vestito folk marocchino, trovò una dimensione universale quando venne presentato accompagnato da una preziosa cappa in passamaneria, con broccati lamés, graffiato con tessuti da sera, stampato a disegni floreali o animalier. Lontano dall’essere pretestuoso o svincolante, si proponevano comunque strutture classiche dando diverse alternative agli stereotipi, con l’aiuto di colori proibiti o tagli irregolari. Yves Saint Laurent amava profondamente le donne e le voleva libere nel senso più spirituale e intimo del termine, giocando con l’ambiguità dei sensi e delle forme in un bluff gioioso e alternativo. Fu pioniere nella materia, democratizzando il costume maschile in tutta femminilità, osando le vere trasparenze senza mai pero’ entrare nella volgarità provocatoria di una sessualità esplicita. La maggiorparte dei suo pezzi immaginati per quel “viaggio straordinario” sono dotati di una sensualità animale emanata dalle macchie del leopardo, dal calore della seta e del velours, una eccezione colorata della lotta tra Eros e Thanatos. Margherite Duras disse di Yves Saint Laurent che non faceva “della differenza tra le cose che creava per gli uomini e quelle che creava per gli dei“. (3)
(1) David Teboul, Yves Saint Laurent, 5 avenue Marceau, Edizioni de la Martinière, Parigi 2002
(2) Catalogo dell’Esposizione Yves Saint Laurent: exotisme. Insieme dei Musei Nazionali, Parigi 1993
(3) Yves Saint Laurent e la fotografia di moda, Albin Michel, Parigi 1998
Fonte: My Amazighen
YSL Paris Premieres Roses, fragranza in edizione limitata peri trent’anni di femminilità da Yves Saint Laurent
YSL PARIS Premieres Roses
Yves Saint Laurent celebra 30 anni di femminilità con PARIS PREMIERES ROSES, una LIMITED EDITION della più romantica, elegante e parigina delle sue fragranze.
Eternamente romantica e seducente, la nuova fragranza Yves Saint Laurent dedicata alle donne: un profumo delicato e primaverile, che racchiude laseduzione di un fiore appena sbocciato.
Femminile, sensuale, inebria con la fragranza immortale della rosa, unita all’icona intramontabile Paris, per un mix che conquista. La rosa, con il fiore d’arancio e la viola, insieme per travolgere i sensi, ammaliante e di carattere, addosso come una seconda pelle.
Un’edizione limitata, giusto il tempo di vedere il fiore sbocciare, come la donna, che fiorisce, insieme al profumo, in tutta la sua bellezza. Paris Premières Roses: tutto l’incanto di un fiore appena schiuso.
Yves Saint Laurent, décolleté tacco a specchio
Quando ho visto queste scarpe per la prima volta ho immaginato di vederle in una pubblicità, con il tacco utilizzato come uno specchio per applicare un rossetto rosso fuoco: la forma conica e la superficie riflettente mi hanno fatto venire in mente il packaging del primo rossetto Dior, una piramide di cristallo pesantissima ma molto chic.
Ma ora torniamo a queste scarpe, forse più eccentriche di quelle che abbiamo già visto: anche in questo caso il tacco è particolare, ma qui troviamo anche un platform sottile specchiato; la tomaia è realizzata in morbida pelle metallizzata color platino, lusso allo stato puro.
Peccato che nella realizzazione finale si perdano le proporzioni: la scarpa vista di lato appare più tozza e massiccia, eppure è lo stesso modello che avete visto nella prima foto! Io rimango della mia opinione circa i platform sulle punte sfilate: sono accettabili sulle punte corte, su quelle anche di poco più lunghe rovinano forme e proporzioni, come in questo caso. Peccato, perché il tacco è splendido, speriamo venga riproposto anche su calzature più leggere.
Fonte: Shoeplay
Saint Laurent, esordio prima campagna del nuovo brand
Ci vorrà una lunga strategia di branding che continui a battere il martello sul fatto che Yves (Saint Laurent) non esiste più ed è rimasto solo Saint Laurent. Come già scritto in passato, Hedi Slimane ha optato per questa decisione, tornando in un certo senso alle origini, quando Yves Saint Laurent, nel lanciare il suo marchio, in un primo momento non incluse il suo nome. E come è già successo per altri brand dove i cui padri fondatori sono scomparsi da tempo, anche in questo caso, si è preferito usare un nome che non rimandasse più a una persona, bensì comprendesse solo i valori del brand. Tra le prime iniziative ad opera della comunicazione, il cambio di logo esteso a tutto il packaging. Ma su Vogue Uomo Giappone ieri è uscita il visual della prima campagna adv. Nella pubblicità compare il musicista Christopher Owens di spalle, con il viso nascosto appoggiato a un cuscino. Sono circa 15 i soggetti che Slimane ha realizzato per la nuova campagna. Non resta che attendere anche gli altri.
Fonte: VM-Mag
Yves Saint Laurent, nuovo logo per la storica maison francese
Non è stato accolto da applausi ed entusiasmo il cambio di nome di Yves Saint Laurent che ora è semplicemente Saint Laurent. La maison francese ha annunciato sulla propria pagina di Facebook il cambiamento e le risposte non sono tardate ad arrivare, soprattutto negative. A chi ha accusato il marchio di cancellare in qualche modo la storia del brand e del suo fondatore, la maison ha risposto prontamente che in realtà il cambiamento nasconde un ritorno alle origini visto che lo stesso Yves chiamò negli anni 60 la maison solo col proprio cognome e solo successivamente la personalizzò aggiungendo il nome di battesimo. I fan, però, rimangono ancora perplessi dalla scelta. Il nuovo logo appare molto classico ed elegante, e più stretto rispetto a quello precedente.
Fonte: VM-Mag
Volupté Sheer Candy, rossetto brillante da Yves Saint Laurent
Labbra golose firmate Yves Saint Laurent. Vestite di un colore leggero e brillante, protette da vitamine antiossidanti, le labbra diventano fresche sensuali.
La dolcezza non e’ piu’ un peccato. Lasciati guidare dal piacere del gusto sensuale con applicandolo direttamente sulle tue labbra.
Rouge Pur Couture Vernis à Lèvres, inchiostro per le labbra da Yves Saint Laurent
L’intensità e il comfort di un rossetto? La brillantezza di un gloss? La tenuta di uno smalto? No ai compromessi : da oggi puoi avere tutto.
Vivi il glamour del colore puro che si fonde con le tue labbra grazie ad una texture unica. Brillantezza e tenuta estreme. Una rivoluzione nel maquillage delle labbra.
“Color Experience”, iniziativa make up artist di Yves Saint Laurent a Milano
Dal 13 marzo fino al 24 la profumeria Mazzolari in Piazzetta Giordano 4 a Milano offre l’opportunità di Make Up alle appassionate che in questi dieci giorni si prenoteranno data la presenza dei make up artist Yves Saint Laurent per insegnare a usare i colori a seconda della vostra personalità. L’iniziativa si chiama Color Experience, un viaggio nelle nuance glamour della nuova stagione make up di YSL.
Cinque sono i colori considerati: arancio, blu majorelle, fucsia, oro e rosso. Tra l’altro in negozio é possibile usufruire di un Nail Bar dove poter provare gli smalti La Laque Couture più adatti al trucco scelto e il siero di giovinezza Forever Youth Liberator. Prenotazione necessaria chiamando il numero 340 2121374.
Hedi Slimane, nuovo direttore creativo di Yves Saint Laurent
Le voci che circolavano nei giorni scorsi si sono rivelate vere: a prendere il testimone da Stefano Pilati come direttore creativo di Yves Saint Laurent sarà Hedi Slimane (nella foto di Y.R). “Sono sicuro che lo stilista sarà in grado di sviluppare il formidabile potenziale della maison” ha commentato François-Henri Pinault, chairman e ceo del gruppo francese Ppr, cui fa capo il brand.
“Il suo talento eccezionale e la capacità di comprendere lo spirito di Yves Saint Laurent aprono un nuovo capitolo nella nostra storia” ha aggiunto Paul Deneve, ceo della griffe.
Per Slimane si tratta di un ritorno: infatti è stato direttore artistico del menswear di YSL fino al Duemila, prima di passare nelle fila di Dior Homme con un incarico analogo, terminato nel 2006. Negli ultimi tempi si era dedicato principalmente alle sue passioni, arte e fotografia, prendendo le distanze da un lavoro che giudicava “stressante”. Evidentemente ora ritiene di avere le spalle abbastanza larghe per sostenere un impegno a 360 gradi, riguardante sia la collezione che la brand image.
Fonte: Fashion Magazine