Home > Interviste > Intervista di Viviana Musumeci a Marta Ferri

Intervista di Viviana Musumeci a Marta Ferri

Marta FerriE’ solare, open minded e molto creativa; ha lo sguardo diretto, i lineamenti artistocratici ed eleganti e una stretta di mano schietta e vigorosa: Marta Ferri da qualche anno a questa parte ha lanciato la sua linea di abiti molto apprezzata dai fashionisti esigenti e raffinati – le sue ricerche partono sempre dai tessuti -. Qualche settimana fa, Marta, forte del suo successo, ha anche lanciato una nuova linea di borse dal nome più che significativo: Unica. Una capsule di 24 modelli – la collezione presentata di recente è andata venduta in una sola sera -, composta da borse realizzate a mano, con la stessa struttura – che si ispira ai modelli cari alle francesi chic della costa Azzurra -, ma rielaborate in maniera unica con l’utilizzo di tessuti di arredamento. Viviana Musumeci l’ha incontrata e intervistata:

V.M.: Com’è nata l’idea di creare una capsule di borse?

M.F.: Quando creo, solitamente il mio punto di partenza sono i tessuti. Grazie al mio lavoro di stilista ho molti rapporti con fornitori di tessuti. Di recente ho scoperto che alcuni di questi possedevano degli archivi di materiale risalente agli anni 50.  Quando li ho visti non ho resistito all’idea di farli rivivere in una linea di accessori. In particolare delle borse che sono molto importanti per noi donne. E’ in questo modo che è nata Unica.

V.M.: Il prezzo delle tue borse è, tutto sommato, accessibile per essere, per l’appunto “uniche”, a chi si indirizzano?

M.F.: A tutte le donne. Le borse sono fatte rigorosamente a mano da artigiani esperti e, per l’appunto, sono una diversa dall’altra. Nessuna ne può possedere una uguale. Quando finiscono, non ce ne sono più così. E’ una borsa che può stare bene a chi ha milioni di accessori firmati, oppure a chi desidera avere un dettaglio diverso, riconoscibile e originale.

V.M.: Perché proprio 24 modelli e non di più?

M.F.: Perché ho finito i tessuti – ndr lo dice ridendo -. Come ti dicevo, una volta terminato il materiale e le borse, non è più possibile averle.

V.M.: Tu sei figlia di un noto fotografo – ndr Fabrizio Ferri -. Che cosa ti ha spinto a lavorare nel mondo della moda?

M.F.: Il fatto di non voler più continuare con gli studi. Una volta terminata la scuola, sono andata a vivere a New York e a fare una cosa utilissima nella vita: lavorare. Il muovermi, entrare in contatto con gente diversa da me, e il cavarmela da sola, mi ha spronato a scegliere una strada. Una volta tornata a Milano ho lavorato per qualche tempo come visual merchandiser da Prada. Un lavoro bellissimo e pagato anche bene, ma non mi bastava e così a un certo punto ho capito che la mia strada era questa.

V.M.: Oltre agli abiti e alle borse hai creato altri accessori?

M.F.: Sì, calzature.

V.M.: E per quanto riguarda Unica, sai già cosa farai per la prossima stagione?

M.F.: Dipende dai tessuti e dai materiali che troverò. I giochi sono aperti.

(Intervista di Viviana Musumeci)

Categories: Interviste Tags:
  1. No comments yet.
  1. No trackbacks yet.

Leave a comment

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.