Hermès vs Lvmh, dispute chic nella battaglia che s’infuoca
Sarebbe il caso di dire che volano stracci, seppur di seta e firmati. Del resto, Hermès non ha mai preso bene l’acquisizione da parte di LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton di alcune sue quote societarie due anni fa – il 17,2% – e, nonostante il patron di LVMH avesse dichiarato che l’acquisizione non aveva nulla di ostile, Patrick Thomas, Ceo di Hermès, non ha mai lasciato dubbi su quanto non apprezzasse l’azione – all’epoca il Sole 24 ore riportò una dichiarazione in cui il Ceo invitava, senza mezzi termini, Arnault ad andarsene -. La motivazione è sempre stata una divergenza di tipo culturale: Hermés è sinonimo di héritage, famiglia, valori che vengono tramandati di padre in figlio nel lusso e per questo non desidera “mischiarsi” con altri tipi di luxury. Ma evidentemente le tensioni non sono terminate e infatti due giorni fa, dopo la causa intentata da Hermès contro il colosso guidato da Arnault per insider trading e manipolazione dei mercati borsistici, la stessa Lvmh ha risposto con una controcausa per “ricatto, calunnia e concorrenza sleale”. In una nota diramata dal gruppo LVMH risponde:”Lvmh riconferma con forza che le condizioni della sua entrata nel capitale di Hermes sono state perfettamente regolari” e definisce “gravi e destituite da ogni fondamento” le accuse mosse da Hermes, di cui detiene il 22,28% da fine maggio. Secondo l’agenzia Radiocor ” l’azione legale che ha intentato Hermes “cerca di sostituirsi” all’autorita’ francese dei mercati finanziari Amf, che ha avviato un’inchiesta sulle informazioni finanziarie e di mercato rispetto ai titoli Lvmh e Hermes dal 5 novembre 2010. Lvmh aggiunge “di attendere i risultati della procedura in corso in assoluta tranquillita’.
Fonte: VM-Mag




















