Symi, isola oltre il confine del tempo
Symi è un’isola che ha un po’di tutto: bei dintorni, taverne piacevoli ed acque meravigliose. Ci andate per rilassarvi, tuttavia Symi non è una di quelle isole in cui il tempo si è fermato. Ci sono molti visitatori ogni estate, ma è rimasta a tutti gli effetti un posto genuino. La gente di Symi vive di turismo, di pesca e di un po’ di agricoltura. Inoltre, come su Kalymnos, gli uomini raccolgono le spugne dai litorali dell’Africa del Nord.
Secondo la mitologia, Symi è stata chiamata così dal nome della principessa di Rodi, che scappò qui con il dio Glaucus dato che suo padre, il re, non approvava la loro unione. I primi abitanti dell’isola erano probabilmente genti dell’Asia Minore, e poi i Minoici. Omero racconta che Symi diede la sua flotta durante la guerra di Troia. In seguito la storia dell’isola è la stessa delle altre isole dell’Egeo: i Romani l’hanno invasa nel secondo e primo secolo Avanti Cristo, dopo è stata la volta dei bizantini, e, nel quattordicesimo secolo è stata dominata dai cavalieri di Rodi. Questi ultimi costruiranno un castello in cima all’antica acropoli per proteggersi dalle incursioni dei pirati e resteranno sull’isola fino a che i Turchi non la invaderanno nel sedicesimo secolo. Dato che le barche di Symi erano estremamente veloci, l’isola ebbe l’importante responsabilità di gestire le spedizioni postali agli ottomani. In cambio, l’isola è stata lasciata praticamente tranquilla, e non ha sofferto come altri luoghi della Grecia. Ai pescatori di Symi inoltre è stato permesso di pescare le spugne, che insieme alla produzione del vino, era un’importante fonte di reddito, anche se in competizione con Kalymnos. Nel 1912 l’isola è stata data agli italiani e durante la seconda guerra mondiale è stata invasa dalle truppe britanniche e tedesche, fino alla liberazione finale nel 1948.
Il monastero dell’arcangelo Michele (Taxiarchou Michael) è il monumento più importante sull’isola. Originalmente venne costruito nel sesto secolo, ma ciò che vedete oggi è il risultato del restauro e di nuove aggiunte del diciottesimo secolo. Qui ci sono due musei, uno laografico ed uno religioso, e una taverna. ad Ano Symi (” Symi superiore”;) potete vedere il vecchio castello dei cavalieri e visitare il museo archeologico. Ci sono inoltre molte chiese dappertutto sull’isola, costruite durante l’epoca turca.
Fonte: In2Greece



















