Le meravigliose pareti illuminate del Grand Canyon (parte III)
La luce voluminosa del giorno inizia dignitosamente il suo brillante percorso in discesa verso la cruda notte, lungo il passaggio ripido delle vaste aperture rocciose, sopra la coppa del maestoso monumento, tinteggianti variopinti bagliori dorati sotto l’influenza dei minuti colpi solari, versando l’ombra dell’oscurità sui ciglioni più in basso al calar della tenebra vespertina. Alzando lo sguardo al fulgore invitante della tiepida stella infuocata ancora rovente si nutre una sensazione di rinnovamento durante il lento cammino di risalita lungo la nuda penombra assiepata intorno al sentiero dirupato.
Osservare le pareti del Canyon mentre si viene illuminati dal percorso incantato incombente diviene pressoché umiliante e non si può fare altro che sentirsi sottomessi dal grandioso complesso architettonico strutturato direttamente dalla mano di Dio. Lo stallone purosangue mira la testa con la medesima consapevolezza mentre, riacquistando la sua formidabile resistenza dopo una meritata sosta rinvigorente, si proclama nuovamente paladino della radura riordinando il suo gruppo massiccio già pronto al galoppo al suo impavido comando, preannunciando favolosamente l’ebrezza di una nuova meravigliosa avventura nella catena frastagliata e scoscesa dell’El Dorado, mentre da lontano tentennano ancora rari suffumigi serali che annunciano l’ascesa del vespro nel ricordo di remote tradizioni mai dimenticate.
a cura di Marius Creati




















