Gourmet Chocolate of the Month Club, il nuovo mondo del cioccolato
Devo ammettere che il cioccolato é assolutamente una mia grande passione. Ma é prassi che il viso della mia compagna di giochi si illumina dopo aver morso un pezzetto di un pregiato cioccolato al tartufo… E’ un vezzo al quale non é possibile desistere, un piacevole lusso da desiderare. In questi ultimi tempi si insinua un nuovo movimento nel mondo del cioccolato, Gourmet Chocolate of the Month Club, diverso da quello che si può trovare presso la propria cioccolateria di fiducia. Organici e designer del cioccolatino offrono un nuovo mondo di sapori, plasmati in un flebile gusto che accende una voglia casuale in un delicato appagamento duro a morire. Se volete conoscere quanto sia speciale degustarne gli effetti, propongo una degustazione del cioccolato di Month Club. Anche come dono mensile per gli amanti del cioccolato della vostra famiglia, esso può essere un sottile impegno appassionato… Parola di un voluttuoso edonista del gusto!
by Marius Creati
Opus Ufficiale Ferrari, debutto ufficiale per l’Australian Grand Prix
Se si tratta certamente di un’opera eccelsa, l’Opus ufficiale della Ferrari é una garanzia! Per soli $275 mila, è davvero una vera esperienza Ferrari. L’Opus debutterà al Gran Premio di Melbourne il 27 marzo 2011. Il prestigioso produttore italiano ha contrassegnato la sua reputazione producendo un riferimento ancor più sontuoso e prezioso per il famosissimo marchio Ferrari. L’Opus presenta dettagli prestabiliti di ogni vettura che la grande casa automobilistica di lusso abbia mai prodotto.
Non può essere definito semplicemente un libro ed è molto più di una semplice storia del marchio iconico presentato con immagini di auto fantastiche prodotte negli anni. Con una dimensione di 50 x 50 cm, l’Opus pesa 37 chilogrammi, provvisto di 852 pagine ricche di 2.000 immagini e una stima di circa due milioni di parole. Un’opera trionfante che non ha precedenti, secondo il consulente creativo Antonio Ghini, nel quale vengono divulgate informazioni sulle auto, sulla tecnologia, menzionando la storia e i risultati.
L’edizione Enzo Diamante dell’Opus Ferrari debutterà al Gran Premio d’Australia. Esso vanta l’accostamento di un meraviglioso diamante a forma di Cavallino Rampante, incrostato con più di 30 carati di diamanti, il quale sarà incastonato sull’apposita copertina realizzata artigianalmente in pelle rossa. Le immagini raffigurate nel’opera raggiungono i due metri di lunghezza. Il proprietario del mirabile Enzo Diamante entrerà a far parte di un fortunato sorteggio che potrebbe condurlo all’estrazione vittoriosa di una Ferrari F1. Per coloro che non sono convinti che non sia indispensabile spendere $275 mila per acquistare un libro, l’edizione limitata Enzo Diamante con il diamante incastonato é acquisibile per un corrispettivo di $34,925, l’edizione Cavallino Rampante per $6,545 e l’edizione classica per $3,520. La tiratura é limitata per tutte le edizioni a non più di 500 copie.
by Marius Creati
Christie’s, imminente memorabile incanto per un diamante rosa strepitoso
La famosa casa d’aste internazionale Christie’s é sul punto di organizzare l’attesissimo incanto per un prezioso diamante rosa di 10,09 carati stimato tra $12 e i 15 milioni. Provvisto di un magnifico color Fancy Vivid tendente al porpora con taglio radiante verrà presentato per la prestigiosa serata a New York il prossimo 12 aprile 2011.
La gemma verrà esposta per l’occasione in tour, preventivamente organizzato, sui principali mercati mondiali dell’alta gioielleria: Ginevra 10 e 11 marzo; Hong Kong 14 e 15 marzo; Londra 21 e 22 marzo.
L’anno scorso un diamante rosa ha raggiunto il corrispettivo di circa $46 milioni.
by Marius Creati
Range Rover Sport Luxury, lusso sportivo
Tikoy, torta per degustatori di gran lusso
Fonte: GoLook.it
Full Moon, villa di lusso in Thailandia
Fonte: GoLook.it
The Fashionista by Moët & Chandon
BICCHIERE Champagne flute
METODO Build
INGREDIENTI
¾ oz / 20 ml succo di melograno
3 oz / 90 ml Moët Impérial
Un petalo di rosa color rosa
COME
1.Versare il succo di melograno nel bicchiere
2.Riempire con Moët Impérial
3.Mescolare delicatamente con un cucchiaio lungo
4.Mettere un petalo di rosa sul drink
Budapest, gioiello brillante del Danubio
Macarons, degustazioni gioiello di Ladurée
Questa volta desidero parlare dei famosi dolcetti Macarons, provenienti dalla pasticceria francese unica al mondo Ladurèe, produttrice di queste prelibatezze. Il macaron é formato da due dischi di pasta di mandorle ottenuti miscelando gli albumi d’uovo, farina di mandorle e zucchero. Una volta cotti vengono farciti con un cuore di crema che, a seconda delle stagioni o delle ricorrenze, può variare nel gusto, tra i quali basilico e liquirizia, menta e vaniglia, pistacchio, rosa e violetta, ciliegia, cioccolato… così come per i svariati colori dei dischi di pasta esposti nelle vetrine come se fossero veri gioielli d’alta pasticceria. La confezione elegante dona un’immagine preziosa, ormai un trend di Ladurée, venduta per la modica cifra di 8 euro l’etto. Ladurée, a differenza delle comuni pasticcerie italiane e straniere, è concepita come se fosse una vera boutique dove il cliente non consuma il prodotto sul posto, ma seduto a tavolino affiancato ad una buona tazza di tè, come accadeva alla corte di Luigi XVI. Si narra infatti che i macarons erano i dolci preferiti di sua maestà la Reine Marie-Antoiniette. Ladurée fu fondata dal Luise Ernest Ladurée nel lontano 1862, quando decise di aprire una panetteria in rue Royale 16 a Parigi, non sapendo che con il trascorrere del tempo sarebbe diventata la pasticceria di lusso che oggi tutti noi conosciamo. In onore del rinomato simbolo della gastronomia francese concludo dicendo… Bon appétit!
by Emilio Di Iorio
Giappone, l’arte di rimanere flemmatici
In questo articolo riflessivo vorrei parlare del più grande problema dell’uomo: la paura. Questo terremoto avvenuto in Giappone ci ha scosso molto di più rispetto ai terremoti a Sumatra nel 2004 e ad Haiti nel 2010 (e tutti gli altri tanti terremoti avvenuti in questi anni). Questo perchè la cultura giapponese è molto più vicina a noi, inoltre è stato un terremoto avvenuto anche in città affollate come Tokyo, senza poi dimenticare l’incubo nucleare che non ha fatto altro che aumentare le preoccupazioni. Da tutto questo è emerso un problema che i Giapponesi hanno dimostrato di saper affrontare: mantenere la calma.
Una curiosa statistica
Una piccola ma banale statistica può farci dedurre molto cose. Il 10° articolo più visto su Skimbu in questa settimana pubblicato mesi fà (precisamente il 31 ottobre 2010) riguardante la fine del mondo 2013, essendo ormai vecchio, riceveva poche visite ma dopo il terremoto in Giappone le visite a quell’articolo sono aumentate notevolmente. Questo significa che la gente, presa dalla paura e dalla preoccupazione ha cercato su Google “la fine del mondo”. Questo credo sia l’ennesima prova di come la popolazione italiana (e quella europea) sia stata presa dalla paura di un fatto avvenuto altrove, e dalla paura che il terremoto sia collegato anche alla fine del mondo.
Mantenere la calma
Come è stato detto in televisione e nei giornali, ciò che ha sorpreso dei giapponesi è stato il modo in cui hanno affrontato la situazione. Il giorno dopo il terremoto infatti sembra che la vita sia tornata alla normalità, la borsa ha riaperto e la gente non ha dormito per strada (cosa che accade di solito dopo un forte terremoto, così come è accaduto in Abruzzo). Hanno mantenuto la calma ed affrontato la situazione nel miglior modo possibile. Sembra a momenti che si siano preoccupati di più gli Europei. D’altronde, se fosse capitato qualcosa di simile in Europa (o più precisamente in Italia) non avremmo gestito la situazione ugualmente. Ma perchè sono riusciti a stare calmi e a non generare il caos? Io penso per svariati motivi..
Come è stato detto in televisione e nei giornali, ciò che ha sorpreso dei giapponesi è stato il modo in cui hanno affrontato la situazione. Il giorno dopo il terremoto infatti sembra che la vita sia tornata alla normalità, la borsa ha riaperto e la gente non ha dormito per strada (cosa che accade di solito dopo un forte terremoto, così come è accaduto in Abruzzo). Hanno mantenuto la calma ed affrontato la situazione nel miglior modo possibile. Sembra a momenti che si siano preoccupati di più gli Europei. D’altronde, se fosse capitato qualcosa di simile in Europa (o più precisamente in Italia) non avremmo gestito la situazione ugualmente. Ma perchè sono riusciti a stare calmi e a non generare il caos? Io penso per svariati motivi..In Giappone sono ben abituati ai terremoti, e il Giappone si può considerare il paese più avanzato nell’edilizia anti-sismica. Come è stato detto dal CT della nazionale di calcio Giapponese Zaccheroni durante il terremoto la casa sembrava di gomma. Proprio per questo i danni agli edifici sono stati minimi, perchè tutti gli edifici giapponesi sono costruiti con materiali e tecniche che rendono la costruzione elastica, proprio come se fosse di gomma. Tecniche di costruzione che io dubito (e si è visto ad Aquila) abbiamo in Italia. I giapponesi sono consapevoli di tutto questo, sapevano e sanno bene che le loro case sono sicure, per questo sono tornati subito a casa dopo il terremoto e non hanno avuto paura nemmeno delle scosse di assestamento. L’insicurezza è la maggior causa della paura.In Giappone hanno tantissime prevenzioni per i terremoti. Ad esempio in certe città i bambini vanno a scuola sempre con l’elmetto di protezione. Inoltre vengono spesso organizzate esercitazioni anti-sismiche (nelle scuole, nel lavoro, dappertutto!).Un terremoto in Giappone è un po’ come un rito, come scrive Gerevini del Corriere, quando avviene un terremoto i Giapponesi sanno esattamente cosa fare, come se fosse una routine. Dopo il terremoto hanno un punto preciso da raggiungere, con zainetto e elmetto indossati.Un’altro fattore che conta è la cultura generale Giapponese, e riguardo questo vorrei riportare le esatte parole sempre dell’articolo sul Corriere della Sera:
La preparazione psicologica, però, è quella che gioca il ruolo più importante, quella che forse caratterizza principalmente il popolo giapponese. Vivendo in questa parte del mondo, volenti o nolenti, ci si abitua presto a esorcizzare lo jishin (il grande terremoto) anche attraverso battute di spirito, un modo tutto sommato efficace per imparare a familiarizzare con il proprio destino, per diventare fatalisti.
L’autore dell’articolo apparso sul Corriere della Sera è Alessandro Gerevini, Professore italiano di letteratura Giapponese all’Università di Waseda, a Tokyo.
Conclusioni
Questo articolo prevalentemente riflessivo vuole contrapporre la calma e serenità dei Giapponesi contro la paura degli Europei, che tra l’altro non sono stati nemmeno colpiti da questo fatto in modo diretto. Il Giappone è cresciuto tantissimo ultimamente sul piano non solo economico ma anche culturale. Per questo dobbiamo imparare da loro, incominciando a migliorare il nostro sistema anti-sismico e imparando da loro ad affrontare i problemi.
Fonte: Skimbu