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Apple, sono gli anni della verità

Solo dal 2001, grazie alla presentazione dell’iPod, Apple è cresciuta e si è fatta conoscere in tutto il mondo. Grazie all’iPhone, all’iPod ed alla strategia di marketing che tutti conosciamo, Apple ha superato ogni record, ogni aspettativa negli ultimi anni. Al momento la sua popolarità è massima e ancora in crescita. Ora però, per vari motivi potrebbe cambiare qualcosa. Con l’abbandono “parziale” di Steve Jobs e con una concorrenza sempre più insistente, Apple si troverà di fronte ad un bivio: diventare ancora più popolare arrivando ad un monopolio, oppure iniziare un periodo di declino. Scopriamo come e perché…

L’impatto di Steve Jobs

Steve Jobs si può riassumere in una sola frase: l’uomo che ha avuto il più grande impatto di sempre su una azienda. E questo è un dato di fatto, ha risollevato Apple dalla crisi a partire dal suo ritorno nel ’96. Fino a quell’anno Apple faceva l’errore di presentare troppi prodotti, anziché pochi prodotti e fatti bene. Dopo aver presentato l’iMac, nel 2001 presentò l’iPod e nel 2007 l’iPhone. Steve Jobs non solo ha risollevato Apple dalla crisi, ma:

  • È diventata una delle aziende più ricche al mondo, in grado di fatturare 76 miliardi di dollari con nessun debito e con un tesoretto da quasi 30 miliardi di dollari, pronti per essere investiti
  • Ha creato un’immagine grazie all’attenta ed innovativa strategia di marketing basata sull’hype e sulla presentazione di pochi prodotti ma fatti bene, con un design semplice e diverso da tutti i concorrenti
  • Ha presentato prodotti che non solo hanno avuto un enorme successo, ma sono diventati, per molte persone, fondamentali nella loro vita quotidiana

Io certamente non ho le abilità per descrivere al meglio l’importanza e l’impatto che Steve Jobs ha avuto sull’economia e sullo stile di vita, ma se mastichi un po’ di inglese di consiglio di leggere un articolo di un giornalista di Fobes David Martin, figlio di un ex dipendente di Apple assunto nel 1976 direttamente da Steve Jobs. Nel suo articolo David si chiede più volte come Steve sia riuscito a capire cosa fosse importante e cosa non lo fosse nelle strategie di Apple, con una determinazione e “chiarezza” (come dice il titolo: “Jobs and the Impact of Clarity”) che nessun CEO ha mai avuto. Poi è ovvio, non è stato certamente il mago della situazione, è riuscito a fare tutto questo però grazie alle sue capacità di accerchiarsi di collaboratori “perfetti”, in grado di aiutarlo a far crescere Apple.

Certa gente crede che Steve Jobs non debba essere “santificato” in questo modo, io credo sia difficile non venerare un uomo che, senza ombra di dubbio, ha trasformato un’azienda in crisi nera all’azienda più invidiata al mondo.

Il bivio: monopolio oppure declino

Tempo fa avevo scritto già un articolo riguardo il futuro di Apple senza Steve Jobs. Non avrei mai creduto che il cambio di successione fosse così vicino. In ogni caso è arrivato il momento della verità per Apple. Bisogna solo capire se questo momento della verità arriverà entro 1-2 anni o ci vorrà ancora parecchio tempo per smaltire tutti i residui delle idee di Steve Jobs. In ogni caso, nei prossimi 5 anni Apple è destinata a raggiungere il bivio che la condurrà ad affermarsi l’azienda più potente del mondo diventando quasi un monopolio negli smartphone (e forse, in un futuro lontano, anche nei computer), oppure la condurrà verso un periodo di declino. D’altronde Apple è già molto potente, se riuscisse a continuare a crescere e conquistare fette di mercato resterà ben poco ai concorrenti.

L’iPhone economico

Andiamo più a fondo. Come farà Apple a conquistare quella fetta di mercato che gli manca per dare un colpo letale alla concorrenza negli smartphone, in particolar modo ad Android? Semplice, eliminando l’ultimo ostacolo che allontana ancora molti potenziali e futuri possessori di iPhone: il prezzo. Nel sondaggio recente di Skimbu.it dal titolo “Che effetti avrebbe un iPhone economico sulla concorrenza?“, il 44% dei votanti (la maggioranza) crede che un eventuale iPhone economico avrebbe un’effetto veramente devastante sulla concorrenza. C’è poi però un 43% che crede non sarà presentato, un 23% pensa che molti utenti Android passeranno ad iPhone mentre la restante percentuale (5%) non crede che un iPhone economico avrà successo. Se Apple non è stupida, presenterà al più presto un valido iPhone economico, che sarà un dispositivo dalle caratteristiche interessanti e diverse da qualsiasi altro iPhone (non sarà quindi il modello precedente di iPhone con il prezzo ribassato, come è sempre accaduto). Sarà dunque un iPhone pensato appositamente per chi non spende più di 200-300 euro per uno smartphone.
Sicuramente, con un iPhone da 200-300 € fatto bene Apple conquisterà un’ulteriore fetta di mercato, costituita da privati ma soprattutto anche da aziende che fin ad ora utilizzavano come smartphone aziendale Blackberry. Negli ultimi anni infatti Blackberry ha perso parecchio nei confronti dei concorrenti, e per ora a RIM (l’azienda che sviluppa Blackberry) rimangono solo le aziende. Con iOs 5 però Apple ha reso l’iPhone uno smartphone in grado di soddisfare finalmente anche le imprese, e se mai producesse anche un iPhone in grado di soddisfarle economicamente, allora l’era di RIM potrebbe finire.
Per concludere, non dimentichiamo che oltre all’iPhone economico (che potrebbe avere un nome particolare del tipo iPhone Nano?) Apple presenterà l’iPhone 5, che sarà ancora più potente e sottile dell’iPhone 4 e che potrà conquistare altri consumatori.

Mac, tablet e iPod

Come avrai capito, il futuro di Apple ruota soprattutto nel campo degli smartphone, dove c’è la concorrenza più agguerrita e dove basta poco per vedere calare vertiginosamente i propri profitti, basta vedere che è successo a Nokia e Motorola negli ultimi anni.
Mentre con i Mac, tablet e iPod cosa succederà? Nel campo dei tablet Apple è sicuramente più avvantaggiata, così come accade con gli iPod. Per un semplice motivo: se qualcuno nomina la parola tablet pensa subito all’iPad come miglior scelta. Così come accade esattamente con i lettori MP3. Per mantenere ed accrescere la propria popolarità nei tablet e negli iPod Apple dovrà semplicemente continuare il lavoro che sta facendo in questi anni, aggiornare i propri prodotti aggiungendo quelle piccole novità necessarie per mantenere la popolarità, e stare soprattutto attenta al design, che è ciò che l’ha portata ad avere tanto successo con gli iPod e con l’iPad.
Riguardo ai Mac, è difficile prevedere cosa succederà. La concorrenza con Windows, nonostante si sia attutita negli ultimi anni, continuerà ancora per molto. Windows 7 ha rivitalizzato le vendite e la popolarità del sistema operativo più comune al mondo, e sarà difficile per Apple rubare grandi fette di mercato ai PC, salvo grandi colpi di scena e novità inaspettate. Una cosa è certa: Apple sta guadagnando campo nell’hardware, non molto nel software. Mentre Microsoft ha sempre puntato sul vendere a tutti il proprio OS, Apple ha mantenuto una strategia chiusa, in cui Mac OS X viene installato solo sui computer Apple. Questa è la grande differenza che separa Windows da Macintosh. Apple può contare sulle proprie potenzialità per migliorare i propri computer, Microsoft deve per forza affidarsi a terzi (HP, Dell, Sony…) per accrescere le vendite dei PC. Se un giorno i produttori di PC inizieranno a “cedere” di fronte alle novità dei Mac, allora Windows e Microsoft si troverebbero in seria difficoltà.

Nuovi prodotti: la vera incognita

Ciò che ha fatto Apple un’azienda ammirata è la capacità di innovare e inventare. Ed è proprio qui che interveniva Steve Jobs. Lui era ed è un grande ideatore. Molte idee dei nuovi prodotti Apple provenivano da lui. Sicuramente, nonostante non sia più CEO, contribuirà a proporre nuove idee e molti Apple-fan si aspettano nuovi prodotti in arrivo, tra cui la cosiddetta Smart TV, la televisione targata Apple. In ogni caso già da ora il suo contributo è inferiore e presto toccherà a Tim Cook avere le nuove idee per mandare avanti Apple. Ed è questa la vera incognita, nessuno può sapere se Tim Cook sarà in grado di inventare quanto Steve Jobs, nessuno può sapere quanto l’assenza di Steve Jobs si farà sentire sui nuovi terreni, dove, metaforicamente, non ha ancora seminato.

Alberto Ziveri

Fonte: Skimbu

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