Archive
Chopard Imperiale, quintessenza dell’eleganza
A Baselworld 2011 la prestigiosa casa di alta orologeria Chopard presenta la nuova collezione imperiale, quintessenza dello stile e dell’eleganza. Un nuovo modello erge dall’impero del marchio: appunto l’ineguagliabile Chopard Imperiale, realizzato in un mirabile connubio di oro rosa e acciaio. Reinterpretando il modello storico degli anni 90, Chopard si ispira a una donna raffinata ed elegante, provvista di una personalità spiccata amante del lusso in tutta la sua naturale discrezione.
Modello apparentemente essenziale con una cassa di 36 mm e 40 mm di diametro e movimento al quarzo o automatico, impermeabile fino a 50 metri, nasconde dettagli preziosi molto singolari. Provvisto di una linea dettagliata e profilata prorompe una maestosità visibile ad occhio nudo sottolineata nei vari dettagli.
La corona a forma di fiore di loto viene saputamente arricchita di piccoli preziosi cabochon di ametista, montata su una carrure essenziale e lineare per garantire maggiore luminosità e leggerezza. La sfumatura purpurea della pietra prefigura un emblema imperiale per eccellenza, evidenziandone le applicazioni e la firma.
Il fondo del quadrante argenté é in madreperla, delicatamente cesellato, mentre intorno sono visibili i graziosi numeri romani, un simbolo di maestosità imperiale, indicanti le ore. Le lancette finemente ricurve fanno pensare ad antiche spade affilate.
Chopard Imperiale racchiude in se semplicità e regalità, sensualità e raffinatezza, eleganza e immortalità.
Disponibile nella versione con o senza diamanti incastonati, corredato di bracciale oro rosa e acciaio o cinturino in pelle, seduce incontrovertibilmente tutte le donne più esigenti.
by Marius Creati
Design Made in Africa
A volte artigiani, a volte scultori, spesso entrambi, i designers ridefiniscono le forme del quotidiano e reinventano mobili e oggetti. Senza dimenticare le loro origini. Benvenuti nella nuova casa africana con universi rosa bombon dell’anglo-egiziano Karim Rashid, divani multicolori del senegalese Bibi Seck, estetica depurata del togolese Kossi Aguessy, oggetti del quotidiano marocchino reinventati da Younes Duret e Hicham Lahlou . Il design del continente nero si diversifica e stupisce ! Tra di loro c’è chi si ispira alla tradizione artigianale e chi ricorre alle tecnologie e ai materiali moderni, per essere sempre presenti ai rendez-vous internazionali del design. Il 16 novembre prossimo, il Museo delle Arti e del Design di New York inaugurerà una grande esposizione dal titolo ”Global Africa Project”, che riunirà per sei mesi le opere di una sessantina di artisti del continente. Per il senegalese Ousmane Mbaye ”la creazione nel continenete africano ha sempre sedotto i compratori. Non si è mai realmente chiamato design ma piuttosto « mano d’opera di arte primitiva » o arte primaria“.
Al di là dell’aspetto pratico, questi oggetti usuali sono stati pensati per essere belli e le creazioni contemporanee non sono un fenomeno di moda, ma fanno parte dell’ambiente estetico da molto tempo. Anche se le creazioni africane raggiungono a volte cifre da capogiro, come la sedia Uselless Toll, in acciaio e carbone di Kossi Aguessy, da 60.000 euro, i designers penano ancora nello svillupparsi su scala industriale. Per molte ragioni. In Marocco, spiega Younes Duret, “l’artigianato è un vero rullo compressore il settore è molto protetto dalle autorità e l’oggetto artigianale è sacralizzato“. E’ difficile allora per il designer posizionarsi. Anche se i marocchini sono sempre più ghiotti di creazioni che, con humor, fanno il verso all’oggetto artigianale. Dal 2009 gli apribus del marocchino Hicham Lahlou, architetto di fama internazionale, proteggono gli utilizzatori dei trasporti pubblici di Rabat, Temara e Salé. Due cose mancano in Africa, osserva il designer Bibi Seck: “ la capacità industriale della produzione di design e la formazione. Non esistono delle scuole di design e di grafismo, scuole che le nuove generazioni hanno bisogno di avere per sviluppare le loro capacità artistiche e professionali ”.
Fonte: My Amazighen
Radà, Africa nera e fruscìo Belle Epoque per la collezione primavera estate 2011
Fonte: BlogModa
Maratona delle Sabbie 2011
Oltre 900 concorrenti di cui 138 donne, con un età che varia tra i 17 e i 79 anni, in rappresentanza di 42 nazionalità, parteciperanno alla 26° edizione della Maratona delle Sabbie, prevista dal 1 al 11 aprile prossimo, nel magico paesaggio del deserto marocchino. Sette giorni durante i quali i maratoneti dovranno essere autosufficienti, gestire al meglio gli sforzi, la fatica e riposo, affrontando a volte delle temperature che si avvicinano ai 48° con tempeste di sabbia che rendono la visibilità nulla. Questa affascinante maratona venne creata nel 1986 ed ha riunito, in 25 edizioni, oltre 11.000 concorrenti. Un appuntamento imperdibile per i nuovi Indiana Jones, per i patiti della resistenza e dei fautori della conoscenza dei propri limiti. Questa prova sportiva di altissimi livello, anno dopo anno, grazie anche all’Alto Patrocinio di SAR Mohammed VI, sta conoscendo un successo unico in tutto il pianeta. I partecipanti dovranno percorrere 250 km in stile libero, ripartiti in sei tappe da 20 a 80 km, tra cui una no-stop da percorrere di notte. Questo periplo sarà seguito da 400 persone di cui 50 medici, 30 specialisti in logistica e 28 controllori e i test antidoping saranno effettuati conformemente alle norme della Federazione internazionale di atletica (AAF). Questa edizione avrà una copertura mediatica in oltre 200 paesi ed avrà una forte componente solidale e sociale nelle città di Tinghir e a Zagora. Secondo gli organizzatori, la competizione vedrà contendersi il titolo tra il marocchino Lahcen Ahnsai, autore di 10 vittorie, e numerosi pretendenti che arriveranno dalla Spagna, dalla Francia, dall’Italia e dalla Giordania. Il Marocco sarà rappresentato da 24 concorrenti. Un dispositivo di trasmissione satellitare sarà messo a disposizione per i giudici che potranno cosi’ avere la posizione esatta dei partecipanti che sarà visulizzata su di una piattaforma web online. L’itinerario di questa maratona, una delle più difficili al mondo, vedrà situazioni differenti come piste, palmeti, montagne, fiumi e deserto.
Fonte: My Amazighen
Pinko, orologi a Baselworld 2011
Fonte: BlogModa






















