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Secoli Fashion Show, giovani promesse della moda all’Alcatraz di Milano

WWW ovvero World Wide Wears, questo il titolo della sfilata che ha portato mercoledì 8 Giugno sulla passerella dell’Alcatraz di Milano le creazioni dei giovani allievi di quella che è senz’ altro una delle migliori scuole di modellistica per la moda a livello internazionale, l’ Istituto Carlo Secoli.
Otto temi decisi dagli insegnanti sono stati interpretati da 47 studenti di diversi corsi dell’ istituto che hanno progettato e realizzato due outfit a testa, scegliendo tra abbigliamento donna, uomo o intimo.
Emotional Visions è il tema interpretato dagli studenti della Next Fashion School di Carla Secoli: abiti che esplorano i volumi e le forme quasi in una dimensione virtuale in 3D. Strutture create con le stecche ricoperte da tessuti impalpabili e cangianti, bolle materiche, fili fluttuanti per abiti che sembrano evocare il futuro.
Login Nature ovvero riconnettersi alla natura è il secondo tema della sfilata dove tessuti grezzi come bourette e canvas si accostano a leggeri voile a georgette increspate e petali in pelle per ricreare l’abito a dimensione personale.
Gli abiti della collezione Luxury Tribe mescolano uno stile etnico-tribale al concetto moderno del lusso: pelli decorate con strass pietre preziose e applicazioni metalliche luccicanti, inserti di pelliccia, colori caldi come il rosso, il giallo ocra, i toni del terra e del marrone per una donna forte, un po’ guerriera ma anche femminile ed elegantissima.
Sfilano anche le creazioni dei finalisti del concorso Cupro “A touch of nature” che hanno interpretato la fibra di Cupro di Asahi Kasei con proposte giocate sui concetti di colore e contrasto cromatico, per esprimere le potenzialità di questo materiale prezioso.

Hyo Gwa – impatto sperimentale è una collezione maschile dove il gusto orientale e la sartorialità italiana si fondono per creare capi dall’impatto molto forte e appunto sperimentale: giacce che salgono rigide sulla schiena, quasi a voler ricreare un guscio, enormi zaini portati sulle spalle e grandi e leggere mantelle. I colori sembrano provenire dal mondo dell’ active sport: bianco, nero, verde bottiglia, terra bruciata, arancione.
Pump up the volume: come pezzi di design gli abiti si sviluppano su linee tondeggianti che li stravolgono fino a inglobarli. Colori neutri assecondano le linee interrotte da fasce di colore primario e insolite trasparenze.
Light Jpg interpreta la leggerezza, quindi sete chiffon, organze impalpabili avvolgono il corpo, stampe di immagini evanescenti come ricordi in digitale, fotografie dai social network invadono la passerella rivestendo i capi di ricordi sfumati, fusi tra loro e fuggevoli.
Stratified ovvero stratificazioni di elementi naturali che formano superfici interessanti: tessuti crespi e rigidi come la roccia, ricoperti da superfici leggere e fluenti come il vento, stoffe trasparenti come l’acqua che creano un effetto iridescente. Tutti questi elementi si combinano in abiti dai tagli asimmentrici, lunghissime strisce di tessuto si intrecciano, si annodano, si stratificano l’una sull’altra sull’ abito per creare nuove volumetrie sul corpo umano.

Al termine della serata gli studenti hanno ricevuto dei premi per le loro creazioni e quest’ultimo tema si è aggiudica il premio come migliore collezione, per l’impegno e l’esecuzione meticolosa degli abiti. I complimenti vanno a Nyny Fallylah Goungou (vincitrice anche di uno stage presso Lectra), Maria Adriana Cioli, Francesca Alberti e Stefania Pelucchi.
Una sfilata davvero ben riuscita che personalmente mi ha emozionata sia per la bellezza e la creatività dei capi proposti dagli studenti che per la fatica, l’impegno e la accuratezza con cui hanno lavorato, cosa che testimoniano gli abiti stessi e che traspare dalla serata. In bocca al lupo ragazzi!

Rossella Scicolone

Fonte: Noisymag

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