Archive
Chevrolet Camaro 45th Anniversary, prestigio automobilistico
La storica Chevrolet Camaro, lanciata sul mercato nel lontano 1967, sarà aggiornata per il prossimo 2012 dalla prestigiosa casa automobilistica americana.
Ciò è stato “progettato” soprattutto per festeggiare i 45 anni della vettura, che è sempre stata ben vista da tutti gli appassionati di auto sportive americane.
Per il suo primo anno di produzione, inoltre, la nuova Chevrolet Camaro sarà commercializzata in un’edizione speciale, battezzata “45th Anniversary” che, oltre agli esterni e agli interni rinnovati, presenterà delle strisce sulla carrozzeria e dei nuovi loghi fatti apposta per l’occasione.
La propulsione, che è sempre stata un punto di forza di questo modello, sarà aggiornata con un V6 da 3,6 litri che sarà in grado di erogare la potenza massima di 328 cavalli a 6.800 giri. Secondo quanto annunciato dalla casa, però, i consumi rimarranno gli stessi del vecchio modello, questo anche grazie al peso ridotto di 9,3 chilogrammi.
Per altre informazioni e aggiornamenti, basta visitare il sito ufficiale chevrolet.com
Fonte: GoLook.it
Un viaggio sconfinato verso la Mauritania
Partire dal Marocco e avventurarsi in Mauritania, proseguendo per il Mali e purtroppo ritornare, non è impresa facile. Leggo oggi sul sito della Ambasciata francese che è fortemente sconsigliato avventurarsi via terra in Mauritania. In poche settimane due ostaggi sono stati freddati sul colpo e di altri quattro non si sa nulla. Ripercorrendo il mio percorso tracciandolo sulla cartina dell’Ambasciata ho realizzato che sono entrato in pieno nella zona rossa, quella verso il confine con il Mali. Quel disagio che ho percepito in tutta la transmauritanienne si è rivelato giustificato. Una terra splendida la Mauritania, davvero. Tre milioni e mezzo di abitanti in un territorio che è il doppio dell’Italia. Solitudini e silenzi. Avrei voluto partire per l’oasi di Chinguetti (Patrimonio Mondiale UNESCO), nell’Adrar, ma il tempo non era sufficiente per farlo e ho rinunciato. La Mauritania offre tra i più spettacolari paesaggi di tutta l’Africa. L’Adrar è un susseguirsi di dune sabbiose, oasi verdi e il monolito più grande dell’emisfero boreale. Sulla costa si trova lo spettacolare Parco Nazionale du Banc d’Arguin, anch’esso nella lista dei Patrimoni UNESCO, luogo simbolo per il birdwatching. In questa terra il deserto è il vero protagonista assoluto. Paesaggi che ti annegano gli occhi di Bellezza, quella vera, allo stato puro. Frammenti di vita, atmosfere irreali, villaggi spettacolari nella loro decadenza, un orgia di sensazioni. Le dune maestose che incontrano la lingua d’asfalto, dromedari selvaggi, qualche iena in corsa sfrenata, lo squallore di vite annullate, polizia ovunque. Non consiglio la Mauritania ai novizi ma a chi ha già assaporato particelle d’Africa vera, non quella dei depliants turistici all inclusive. Nouakchott, la capitale, stupisce per il numero di capre che pascolano libere per le strade, senza padroni, anarchiche, pronte ad infilarsi ovunque. Ho scoperto poi il perchè: sono i netturbini delle città e dei villaggi. In questi luoghi tutti gettano l’immondizia dove capita, davanti a casa, negli angoli della strade, ovunque. Rifiuti che non sono chiusi in sacchetti ma gettati cosi’ come si trovano, bottiglie con scarti dei cibi, carta, materiale di ogni tipo. E le capre, diligentemente, mangiano quasi tutto, dalla plastica al cartone, passando per gli scarti di cibarie. Raccolta dei rifiuti iperecologica. Quando si esce dalla capitale ti assale un senso di controllo, di “sentirsi osservati“, senza incrociare anima viva. Solo km e km di deserto, un assaggio di bush, dromedari e nomadi. I villaggi sono agglomerati di case e tende con basi di cemento (il nomadismo è nel DNA), a volte un pozzo dove esiste l’acqua, bidoni d’acqua dove l’acqua è introvabile. Nelle tende, aperte sui due lati per far circolare l’aria, ci si siede, si mangia, si discute e si dorme.
Appese nella parte centrale pezzi di carne di montone o cammello che, senza spostarsi, vengono cucinate sulle braci posizionate ai lati della tenda. E’ un ingranaggio collaudato, non si sprecano energie che nelle giornate torride sono preziose. A volte la sottile striscia d’asfalto diventa invisibile, il deserto avanza e copre ogni cosa, ti spiazza, rende le cose vanescenti e senza un moto continuo. I tramonti abbagliano, girandole di luci e di pensieri, intimi e coinvolgenti. La luce calda della sera avvolge ogni cosa, e tutto diventa ancor più bello, poetico. Ma quell’ansia di controllo ti segue ovunque, come un macigno sul torace, come un peso sulla nuca. La polizia, a volto coperto con spessi occhiali scuri, mitra alla mano, aggiunge peso al controllo. Documenti, fiches, informazioni, domande, risposte, chiarimenti, richieste di denaro e di regali. Un rosario di parole dette e ripetute all’infinito, sino al prossimo posto di blocco. Ma una natura cosi’ spettacolare a volte riesce a farti dimenticare certe brutture, certi squallori. I primi monumentali baobab e gli accenni di una savana li incontri verso il confine con il Mali, assapori un gusto d’Africa che non trovi in Marocco. Pensi che dietro a quell’albero, nascosto tra la bassa vegetazione, potrebbe uscire un leone, un ghepardo o un antilope, e non sarebbe fuori posto. Simbolo di questo paese la Draa (tunica azzurra o bianca che tutti gli uomini indossano), esibita con orgoglio e una punta di civetteria; in una piccola città, Néma, ho visto un ragazzo che lavava e poi stirava centinaia di questi capi (non si lavano in casa, non c’è acqua) usando semplicemente un antico ferro a brace, vaporizzando sul tessuto sorsate d’acqua direttamente dalla bocca.
Purtroppo la mutilazione genitale femminile e l’alimentazione forzata delle giovani spose è pratica comune ancora oggi nelle comunità rurali. In Mauritania vivono in stato di schiavitù circa 100.000 persone, arcaica e delinquenziale pratica che ancora oggi è diffusa sul territorio. Il colore della pelle è un importante fattore discriminante, dividendo la popolazione in Bidan e Haratin, mauri bianchi e neri, e sul gradino più basso si trovano gli schiavi e gli ex-schiavi neri.
Fonte: My Amazighen
“Frauscher Driving Experience 2011”, water show itinerante da marzo a giugno
FRAUSCHER DRIVING EXPERIENCE 2011: TUTTA LA GAMMA FRAUSCHER IN PROVA DA MARZO A GIUGNO IN UN FANTASTICO TOUR PER L’ITALIA!
Lasciarsi tentare: l’eleganza, la classe, lo stile e la potenza delle barche Frauscher in un fantastico tour itinerante per l’Italia. Partito a fine Marzo per concludersi a metà Giugno 2011 il “Frauscher Driving Experience 2011” è un “water show” itinerante che tocca i più importanti porti d’Italia dando la possibilità di prova ai numerosi estimatori di questi raffinati motoscafi austriaci. Il tour è organizzato dal Cantiere Nautico Feltrinelli importatore Frauscher per l’Italia, in collaborazione con i rappresentanti delle singole zone. Tutti gli appassionati potranno così ammirarne le linee, apprezzarne l’eccellente qualità costruttiva e provarne il comfort di guida e le prestazioni mozzafiato.
Ciascuna tappa prevede sessioni di prove in acqua di tutte le imbarcazioni della gamma Frauscher, a partire dal più piccolo della gamma, il 606 Riviera fino ad arrivare alla novità 2011 – l’ammiraglia 909 Benaco in versione motorizzazione ibrida, motoscafo “eco-chic” per eccellenza – passando per il 717 GT, vincitore del premio “Barca europea del 2010”, il best seller 686 Lido e l’elegantissimo 757 St. Tropez.
Il Frauscher Driving Experience 2011 è iniziato sul lago di Garda il 26 e 27 Marzo con la partecipazione a “Nautincontro” a Sirmione, passando il 9 e 10 aprile dalla Toscana (Cala Galera), dal Lazio (Gaeta), dall’evento del 21-22 maggio a Baveno sul Lago Maggiore, terminando ancora sul Lago di Garda presso la sede dell’importatore italiano Frauscher, Nautica Feltrinelli, il 18 e 19 Giugno.
Tutti i dettagli di questa fantastica “Experience” sul sito www.nauticafeltrinelli.it
Santoni Rose Collection, eccellenza e creatività
Eleganza, leggerezza e femminilità sono elementi caratterizzanti della nuova collezione estiva di Santoni Rose Collection. Muse ispiratrici di Edmundo Castillo, designer del brand, sono i paesaggi italiani del Lago di Como con le sue ville lussuose e i raffinati giardini.
I suoi colori sono un riflesso incondizionato attinto dal mondo floreale, tra i quali glicine e lilla, evidenziato dai toni chiari del pastello fino a quelli più vivificanti e forti come il giallo e il fucsia. I materiali in pelle sono pregiati, pitone, razza, vitello e camoscio, ma non mancano calzature realizzate in materiali naturali come la iuta. Stiletto e zeppe rivestite son un mood della collezione, identificanti la tradizione artigianale e la maestria degli artigiani che riflettono l’attenzione accurata per i dettagli, realizzati esclusivamente a mano, mentre i preziosi decori, piume esotiche e opali swarovski, ne sottolineano la raffinatezza di stile.
by Marius Creati
MyndPlay, il futuro della cine-visione da NeuroSky
Spesso i film ci offrono visioni di un mondo futuristico, dove il progresso tecnologico ha raggiunto livelli ad oggi impensabili o quanto meno impossibili da raggiungere alla pratica. Eppure è proprio il mondo del cinema quello che sarà rivoluzionato con una tecnologia che ci potrà sembrare futuristica. Sto parlando di MyndPlay, un’innovazione che ci permetterà di decidere il finale di un film. Ma già ora potrai decidere il finale di cortometraggi, giocare e controllare la tua musica semplicemente indossando delle cuffie…
Il funzionamento
MyndPlay è un sistema che comprende cuffie e film appositamente creati, che noi possiamo influenzare con il pensiero per ottenere finali diversi.
Il funzionamento è elementare, almeno da spiegare: la cuffia è dotata di un biosensore che viene appoggiato alla fronte e permette il rilevamento degli schemi delle onde cerebrali. In poche parole è un elettroncefalogramma. Una volta rilevato il pattern di onde cerebrali, viene inviato al software installato sul vostro computer che interpreterà le vostre emozioni e sceglierà il finale desiderato.
La tecnologia è stata sviluppata da NeuroSky, un’azienda californiana, e poi implementata dalla londinese MyndPlay nelle loro cuffie.
L’equipaggiamento
Per utilizzare MyndPlay, abbiamo bisogno di 3 cose: il software, la cuffia e il film.
Il software
Il programma è scaricabile dal sito ufficiale ed è disponibile per Windows e Mac. A breve usciranno le versioni per Linux, Android, Windows Mobile e iPad. Per scaricare il software gratuito sarà necessario crearsi un account, dopodichè potrai finalmente accedere alla pagina che ti permetterà di avviare il download. http://www.myndplay.com/software.php
Le cuffie
La parte più importante di MyndPlay è ovviamente il biosensore, per cui sarà necessario acquistare le apposite cuffie. Potremo acquistare o le cuffie della NeuroSky MindWave+MyndPlay oppure le più avanzate MyndSet+MyndPlay comprendenti il Development Kit per chi deciderà di sviluppare le proprie applicazioni sfruttando la nuova tecnologia.
Sul sito poi potrai trovare la lista delle specifiche di entrambi i modelli per decidere quale fa al caso tuo. Come noterai la spesa non è eccessiva considerando che questo set di cuffie è sostanzialmente un elettroencefalogramma portatile!
I film, o meglio: le apps!
Il titolo dell’articolo dice “Il futuro del cinema”, ma, come accennavo nell’introduzione, non si tratta solo di questo. Indubbiamente l’innovazione più grande riguarda la possibilità di essere un po’ il regista di un film, decidendo il finale di un cortometraggio ora e di un lungometraggio in futuro. Ma MyndPlay permette anche di giocare ed è questo il motivo per cui non posso parlare solo di “film”, ma di applicazioni. Per ora le applicazioni sono soltanto sei, quelle che vedete qui sotto, ma ovviamente sono destinate ad aumentare.
Conclusioni
Trovo MyndPlay davvero interessante, sia per la tecnologia sia per la varietà di cose che permette di fare. Il prezzo delle app è davvero competitivo e tutto sommato il modello base di cuffie è abbordabile. Se qualcuno non fosse ancora convinto vi lascio un video realizzato dalla MyndPlay.
Fonte: Skimbu
Adidas is all in, nuova campagna di comunicazione globale
Il 16 marzo 2011 adidas ha lanciato la sua nuova campagna di comunicazione globale.
Il video vuole esprimere la passione per il “gioco”, inteso sotto tutti i suoi aspetti legati al mondo dello sport, della strada o della moda.
Gli ambasciatori del brand sono numerosi e legati alla sfera sportiva, musicale e del lifestyle: dalle stelle del calcio Messi e Beckham a Derrick Rose, star dell’NBA; dall’icona pop Katy Perry al produttore e rapper B.O.B.; dallo skater Dennis Busenitz alla band delle The Like a molti altri ancora.
La campagna pubblicitaria, diretta da Romain Gavras e accompagnata dalle note di “Civilization” del gruppo francese Justice, si basa su spot TV di 30” e 60” e su una versione estesa della durata di 2 minuti creata solo per il web.
Il regista, già noto per la sua collaborazione con i Justice, ha voluto riprendere i protagonisti dello spot in momenti di vita reale, quando questo è stato possibile, ad esempio la parte del filmato che riguarda Messi è tratta dal girato durante la partita Argentia-Spagna del settembre scorso, vinta dai sudamericani per 4 a 1; fortuna per il regista che Messi segnò in quell’occasione.
Il video nel suo insieme lega benissimo immagini e musica e trasmette una grande sensazione di energia e movimento, insomma una campagna pubblicitaria davvero azzeccata da parte della adidas.
Fonte: Linea Di Sezione
Rodas, sicurezza stradale in tecnologia mobile
RODAS è un progetto della Carnegie Mellon University che ha l’obiettivo di rendere più sicura la circolazione stradale dando la possibilità a tutti gli utenti di segnalare buche o altri tipi di danni. Come? Molto semplicemente, andando sul sito dell’applicazione e facendo il login con il proprio account Facebook si avrà la possibilità di fare l’upload delle nostre foto che segnalano un pericolo stradale. Il sistema si può utilizzare sia da computer che da dispositivo mobile, l’unica condizione necessaria è che le fotografie uploadate siano geotaggate, per questo motivo è consigliabile averle scattate con telefonini di ultima generazione che tramite GPS mettono i geotag in automatico.
In questo modo è quindi possibile creare un ponte fra i cittadini e le autorità locali che grazie alla partecipazione attiva della collettività potranno più facilmente intervenire per provvedere alla sicurezza stradale (e quindi delle persone). E’ compito e cura però degli stessi utenti mantenere aggiornato il sistema, andando a verificare che i problemi segnalati vengano risolti (o meno) e quindi andare a eliminare le foto non più pertinenti o aggiungerne di nuove qualora il danno sia stato ignorato o malamente rimediato.
Un progetto a mio avviso molto interessante che va nella direzione di un utilizzo delle nuove tecnologie mobili per aumentare il senso civico degli utenti e la loro partecipazione attiva per rendere migliore la vita di tutti, in quella che ha il proposito di essere una cooperazione positiva fra popolazione civile e autorità piuttosto che uno scontro.
Vedendo come sono ridotte ultimamente le strade che percorro tutti i giorni, costringendomi a un continuo slalom fra buche anche molto pericolose e completamente prive di segnalazione, penso che sistemi di questo tipo siano la direzione giusta per trovare soluzioni che in futuro possano garantire un miglioramento generale della vita grazie a una collaborazione fra tutti i soggetti della società. RODAS non è infatti l’unico sistema di questo tipo, sempre negli Stati Uniti sono presenti altri applicativi simili come StreetBump (Android) o iBurgh (iPhone) che hanno però un utilizzo locale e che già sono connessi con le autorità.
Sembra quindi che la direzione sia quella giusta, anche se sicuramente il più grosso scoglio è rappresentato dal tempo che il singolo utente deve dedicare per interventi di questo tipo: ad esempio scattare la foto, taggarla, uploadarla, verificare poi se eliminarla… Ma da una parte il senso civico e la consapevolezza dell’utilità di azioni di questo tipo, dall’altra la sempre più evoluta automazione tecnologica (il tag geografico automatico ad esempio) insieme alla partecipazione collettiva (le correzioni potrebbero essere fatte anche da altri utenti in grado di verificare le segnalazioni di altri -fake compresi-), rende[rà] sicuramente più facile giustificare il tempo investito.
Fonte: Noisymag






















