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Eberhard & Co. Chrono 4 Géant Titanium, special model in limited edition
The Chrono 4 Géant collection is being enhanced with the special titanium edition, limited to 1887 models celebrating the Eberhard & Co.’s foundation year.
The titanium model confirms the compactness, strength and dynamism conveyed by its predecessor and is an exclusive chronograph with explosive energy, generating a strong and decisive impact with every aspect of its design details. It has an imposing 46 mm diameter titanium case with satin finish, a rotating bezel studded with PVD-treated screws and, engraved on the satin caseback arethe name of the model and the motto “never forget who you are”.
Water-resistant to 200 metres, with an anti-reflective sapphire crystal, the titanium Chrono 4 Géant is available with a black or dial, displaying a circular metal plate, with a “Côte de Genève” decor, 6 black screws and shield “E” engraved in red colour. Luminescent applique indexes and the central seconds hand figure prominently, embellished with black or, snailed counter displays and contrasting red hands.
Reinforcing its decidedly gutsy character, the Chrono 4 Géant comes with an attractive, vertically sculpted rubber strap, or with a titanium bracelet.
Movement – Calibre EB. 250 12 ½ ” – basis ETA 2894 mechanical chronograph with automatic winding. The complete mechanism works with 53 rubies.
Functions – Eberhard & Co. device with 4 counters in line: minutes, hours, 24 hours and small seconds – date.
Case – Titanium, satin, with decorative black PVD-treated screws (Physical Vapour Deposition) on the crown guard. Diameter – 46 mm. Thickness – 14,10 mm. Case-back – Satin, with engravings, slightly curved on the outer edge – secured by 8 screws. Strap attachment – 22,00 mm.
Dials – Black Or dial, black or counters with red hands Shiny, with matt centre zone and snailed counters – luminescent, applique hourmarkers, black or. Date window at 12 o’clock – raised brand name. Red centre seconds-hand. Tachymeter scale on the flange expressed in Km/h. Subtle circular metal plate with Côte de Genève finish, 6 steel screws and “E” shield, engraved in red colour.
Crown – Screw-in, with crown guard and engraved elements to provide optimum grip; personalized with the ancient shield, symbol of the Maison, in bas-relief.
Push-pieces – Screw-down, with engraved elements to provide optimum grip; decorative black PVD-treated screws.
Bezel – Unidirectional rotating bezel, featuring 6 black PVD-treated screws and black engraved numerals.
Hands – Sword-shaped, skeleton, luminescent.
Crystal – Sapphire, flat, anti-reflective.
Water-resistance – 200 metres.
Strap – Rubber, vertically sculpted. Personalized with the “E” shield, engraved in bas-relief – “E&C” personalized titanium buckle.
Bracelet – Titanium.
Source: Eberhard & Co.
Fonte: Luxury & Fine Timepieces – Facebook
Yves Saint Laurent, nuovo logo per la storica maison francese
Non è stato accolto da applausi ed entusiasmo il cambio di nome di Yves Saint Laurent che ora è semplicemente Saint Laurent. La maison francese ha annunciato sulla propria pagina di Facebook il cambiamento e le risposte non sono tardate ad arrivare, soprattutto negative. A chi ha accusato il marchio di cancellare in qualche modo la storia del brand e del suo fondatore, la maison ha risposto prontamente che in realtà il cambiamento nasconde un ritorno alle origini visto che lo stesso Yves chiamò negli anni 60 la maison solo col proprio cognome e solo successivamente la personalizzò aggiungendo il nome di battesimo. I fan, però, rimangono ancora perplessi dalla scelta. Il nuovo logo appare molto classico ed elegante, e più stretto rispetto a quello precedente.
Fonte: VM-Mag
Charles Heidsieck, maison de champagne sponsor ufficiale della Coppa d’Oro delle Dolomiti 2012
La celebre Maison de Champagne Charles Heidsieck entra in grande stile in Italia, dal prossimo 30 agosto al 2 settembre, quale sponsor ufficiale della Coppa d’Oro delle Dolomiti 2012, la storica corsa di auto d’epoca giunta alla sua 65esima edizione che, puntualmente, snoderà 400 km di paesaggio dolomitico nei dintorni della celeberrima Cortina d’Ampezzo. Una delle tappe più in vista della presente edizione è quella dedicata ad Ernest Hemingway, celebrante il cinquantenario della sua scomparsa. C’é da ribadire che la Maison di Champagne ha messo in palio un interessante viaggio a Reims, con visita alla Maison Charles e al famoso Museo dell’Automobile, per il fortunato 65° equipaggio classificato, proprio in onore del 65° anniversario della Coppa d’Oro.
Marius Creati
Villa Scasso, oasi ambientale nella quiete di Sassello
Le origini di Sassello si perdono nelle epoche più remote. Secoli di storia e tradizioni si nascondono in questo intimo borgo posto sulle colline tra Liguria e Piemonte, insignito della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano – primo comune italiano ad aver ricevuto tale riconoscimento. Merito della sua alta qualità della vita e della sua ottima ospitalità, in un contesto ideale per vacanze riposanti, lontane dal caos delle grandi città. Il centro storico custodisce alcune interessanti testimonianze di architettura civile e religiosa del Sei e Settecento, con affreschi e decorazioni della scuola genovese. Il territorio è luogo di infiniti percorsi per escursioni e trekking. Il Parco naturale del Beigua è attraversato dall’Alta Via dei Monti Liguri, in un’oasi ambientale di grande pregio per la sua flora e per la sua fauna, tra cui spicca l’aquila reale.
Situata nel centro storico di Sassello, rinomato per gli amaretti e i funghi, Villa Scasso gode di una posizione ottimale per chi desidera muoversi alla scoperta di una regione incantevole; collocata sulla strada di transito tra il Piemonte e la Liguria, la struttura si trova a mezz’ora di macchina da Acqui Terme e dai tipici paesi della Riviera delle Palme. Questa piccola realtà a conduzione familiare offre la possibilità di trascorrere una piacevole vacanza, proponendo un ventaglio di opportunità che vanno dal mare alla natura del Parco Naturale del Beigua. Gli appartamenti, finemente curati nei dettagli e dotati di tutti comfort, sono la soluzione ideale sia per brevi che per lunghi soggiorni. Gli ospiti possono godere di indimenticabili momenti di relax nella quiete del suggestivo giardino esterno. La villa mette a disposizione anche uno spazio adatto per organizzare riunioni, mostre d’arte o eventi espositivi.
I 6 appartamenti di questa dimora a conduzione familiare sono finemente curati nei più minimi dettagli, dispongono di tutti i comfort per brevi o lunghe vacanze. Per un soggiorno romantico, fra charme e relax, l’ideale è l’Appartamento Caterina, situato al secondo piano, composto da un soggiorno ampio e ben illuminato, camera matrimoniale con letto a baldacchino, cucina indipendente ammobiliata, con soluzioni classiche e funzionali. La vista dalle ampie finestre spazia oltre le case del borgo, sul verde dei vicini boschi.
La villa mette a disposizione un elegante spazio adatto per organizzare piccole riunioni, mostre d’arte ed eventi espositivi.
Fonte: Dimore D’Epoca – Hotel di charme e dimore storiche
Breguet Marie Antoinette, orologio perpetuale a ripetizione e calendario
Nel 1782, Breguet realizza per la regina Marie-Antoinette l’orologio perpetuale a ripetizione e calendario n°2 10/82.
La regina apprezzerà le opere del Maestro e sarà sua cliente durante tutta la sua esistenza. In 1783, A. L. Breguet riceve un ordine stupefacente e misterioso, che viene da un ufficiale delle guardie della regina: gli propone di realizzare per la regina un orologio che incorpora tutte le complicazioni e tutti i perfezionamenti conosciuti all’ epoca, senza nessun limite ne in termini di tempo, né in termini di prezzo dove ciò è possibile.
Gli orologiai di Breguet si mettono al lavoro. Benchè ancora all’inizio della sua carriera, A. L. Breguet tiene al suo attivo alcune ottime invenzioni, in particolare l’ orologio con calendario perpetuo e gli orologi a ripetizione di cui è specialista. L’orologio sarà dunque automatico, unico produttore all’epoca; l’ automatismo, affascina il 18o secolo, quando i filosofi vedono nell’orologio una rappresentazione miniaturizzata dell’ Universo.
Si chiede a Breguet di fare un orologio a cattedrale in pochi centimetri quadrati, il risultato sarà il favoloso orologio N° 160 detto “Marie-Antoinette„ che la regina non vedrà mai poiché dopo lunghe interruzioni, non sarà terminato che nel 1827, dopo la morte della regina e quella di A. L. Breguet.
Occorre sottolineare, certamente, che egli agisce in un’opera collettiva, come tutto ciò che è realizzato in grande in orologieria; ha mobilitato anche le competenze di una ventina di collaboratori, di cui, in particolare, Michel Weber, una delle menti più brillanti della Casa.
Orologio perpetuo a carica automatica con massa oscillante in platino, dotato delle funzioni e complicazioni seguenti: ripetizione minuti; calendario perpetuo completo (indica il giorno, la data, il mese ed il ciclo di quattro anni); equazione del tempo; riserva di marcia; termometro metallico; grande secondi indipendenti a “volontà” (che trasforma l’orologio nel primo chronografo); piccola secondi continui; scappamento ad ancora; a spirale in oro; doppio paracadute (antichoc).
Tutti gli attriti, le sedi ed i perni sono in zaffiro, senza eccezione. L’orologio possiede una cassa in oro con un quadrante in smalto bianco ed un altro in cristallo di roccia. Il contratto iniziale è stato in gran parte esaudito; Breguet vanta l’orologio più complicato mai fabbricato e resterà durante il un secolo l’orologio più complicato al mondo.
Il seguito della storia potrebbe essere semplice, ma così non è.
Da qui nessuna indicazione di vendita è citata negli archivi. L’orologiori compare a Breguet nel 1838 quando il marchese dello Groye lo affida per una revisione; sembra essere allora il nuovo proprietario. Nuovo mistero: non ritorna mai più a ritirare l’orologio e rimane senza erede. Non tornando nessuno a richiederlo questo torna nelle mani di Casa Breguet che lo conserva fino al 1887, anno in cui viene ceduto ad un collezionista britannico, Sir Spencer Brunton, prima del di passare al fratello di quest’ultimo.
Diventerà in seguito di proprietà del sig. Murray Mark, prima del d’ integrare all’inizio del 20° secolo la collezione prestigiosa di Sir David Lionel Salomons.
Nel 1925, alla morte di quest’ultimo, “Marie-Antoinette„ diventa di proprietà della sua figlia Vera Salomons e l’ avventura continua. Nel corso di soggiorni in Israele, Vera Salomons si lega strettamente al professore di l’ università ebraica di Gerusalemme nominato Léo Arie Mayer che si appassiona all’ arte islamica. Decide allora di fondare un museo d’ arte islamica in omaggio al suo mentore ed amico. Mette a disposizione del suo progetto tutte le raccolte d’ arte islamica che possiede e sceglie d’ includere anche la collezione di orologieria occidentale ereditata da suo padre.
Il “Marie Antoinette„ è a capo dell’ opera d’ orologieria.
Concepito a Parigi da un orologiaio svizzero per una arciduchessa d’ Austria diventata regina di Francia.
Nel 1974 entra nella collezione del museo di Gerusalemme.
Nove anni più tardi, sabato il 16 aprile 1983, il museo deserto ed insufficientemente protetto, viene derubato e svuotato della sua collezione di orologi. Naturalmente scompareanche il “Marie-Antoinette„
Gli anni passano, e nonostante gli sforzi dell’ Interpol, il bottino resta introvabile.
L’ assenza del “Marie-Antoinette„ è regolarmente oggetto d’ articoli e di studi che possono soltanto constatare che la speranza di rivedere quest’ opera è sottile.
Desideroso di potere esporre nei propri musei uno straordinario mito quale il “Marie-Antoinette„ scomparso, Nicolas G. Hayek decide nel 2004 di ricrearlo, disponendo soltanto di alcune descrizioni e piani sommari e di vecchie fotografie in possesso. E’ l’ inizio del secondo capitolo di l’ storia tra Marie-Antoinette di Breguet.
L’orologio Marie-Antoinette è dunque scomparso da oltre 20 anni. La società Breguet ha trovato ed anche superato il suo splendore d’ antan e Nicolas G. Hayek desidera ricostruire la parte più mitica della storia dell’ orlogeria.
La manifattura Breguet trova poi documenti incompleti negli archivi, descrizioni sommarie dei lavori effettuati, fotografie datate in anni che precedono la sua scomparsa, analisi d’ altri movimenti vecchi che corrispondono in parte ad alcune parti del n°160.
Un passo alla volta, gli ingegneri Breguet intensificano d’ ingegnosità affinché i piani divengano realizzabili, fino a che la seconda “Marie-Antoinette„ inizia a essere costruita.
In parallelo, due collaboratori di Breguet intendono parlare della quercia di Marie-Antoinette situata nel parco del settore nazionale di Versailles vittima delle tempeste scorse e della canicola del 2003 e che deve essere abbattuta, a l’ età di 322 anni. Nel 1683, la quercia aveva raggiunto un’altezza di 35 metri ed un diametro del tronco di 167 cm. Nicolas G. Hayek invia i suoi collaboratori a Versailles per incontrare il giardiniere e vedere se Breguet avrebbe potuto comperare un pezzo della quercia di Marie-Antoinette per darle una seconda vita trasformandolo in uno scrigno maestoso per l’orologio che porta lo stesso nome.
Versailles accetta ed offre la quercia a Breguet. In scambio, versailles propone a Breguet di restaurare una statua del suo parco. Nicolas G. Hayek riceve una cartella con le possibilità di patronato al settore di Marie-Antoinette e preferisce alle statue il finanziamento del restauro del Petit Trianon e del padiglione francese, settori privilegiati della regina Marie-Antoinette per un importo di 5 milioni d’ Euro. Breguet rende così un doppio omaggio alla regina, ridando al suo orologio ed al suo castello il loro splendore d’ antan.
La quercia viene portata in Svizzera, ed i lavori cominciano su tutti i fronti. Ebanisti per lo scrigno, maestri d’ opera per il castello ed orlogiai per l’orologio, tutti lavorano con entusiasmo sul progetto “Marie-Antoinette„, la mostra prende vita già nel 2007 quando, per la prima volta, il suo cuore si mette a battere. Appena i mass media vengono a sapere, la saga del N°160 riprende, e Nicolas G. Hayek riceve una posta anonima che gli propone di riacquistare l’orologio scomparso nel 1989 dal Museo di Gerusalemme.
Dopo alcuni scambi di poste, verifiche d’ impiego e discussioni con la polizia, Hayek rifiuta una transazione illegale e si apprende alcuni mesi più tardi che la refurtiva è di ritorno al museo di Gerusalemme. Ma Breguet, nel frattempo, ha terminato la sua seconda opera e nell’aprile 2008 “Marie-Antoinette de Hayek„ è infine presentato in occasione del salone internazionale d’ horlogerie di Basilea, nel suo scrigno da Regina.
L’ esterno dello scrigno è una riproduzione fedele del disegno particolare della Corte del castello del Petit Trianon. All’ interno, vi si scopre un’intarsiatura, che nasconde il famoso orologio e che rappresenta il famoso ritatto della mano di Marie-Antoinette con la rosa, dipinto da Elisabeth-Louise Vigée Brun nel 1785. Composta da più di mille parti minuscole di diversi tipi di legno, questo capolavoro è stato interamente realizzato da un ebanista svizzero della Valle de Joux.
Dopo quattro anni, la Maison Breguet ha raggiunto oggi la fine di un’ avventura favolosa ricca di soddisfazioni e Nicolas G. Hayek è felice di rivelare al pubblico il Petit Trianon dopo i lavori di restauro resi possibili grazie al suo patronato. L’orologio di Marie-Antoinette è esposto per l’ occasione nel suo maestoso scrigno in legno della quercia di Marie-Antoinette, nel castello della Regina.
Le donne famose, da oltre due secoli, scelgono Breguet. Citiamo soltanto Marie-Antoinette, Marquise di Condorcet, l’ Imperatrice Joséphine o Caroline Murat, Regina di Napoli, che sono state conquistate dalla scorrevolezza e l’ abbagliamento di questi capolavori. Breguet ha sempre messo al servizio della donna il suo controllo dell’ arte orlogiera e di gioielliere.
Le Petit Trianon
PARIGI – Il Petit Trianon, la residenza privata della regina Maria Antonietta, a fianco della Reggia di Versailles, riapre al pubblico il prossimo 2 ottobre, dopo un anno di lavori, costati oltre cinque milioni di euro. La maison di orologi svizzera Breguet (dal 2000 del gruppo Swatch), gia’ orologieri di corte dal 1780 e fornitori di Maria Antonietta, ha finanziato tutto il restauro. ”Il nostro obiettivo era mostrare questa residenza come una casa ancora abitata dalla regina Maria Antonietta, come se la sua proprietaria fosse appena partita, e non come un museo”, ha spiegato oggi Jean-Jacques Aillagon, presidente del museo e delle proprieta’ della Reggia di Versailles, alla conferenza stampa inaugurale. I lavori, condotti da Pierre-Andre’ Lablaude, architetto dei Monumenti storici, sotto la direzione di Pierre Arizzoli-Clementel, hanno riguardato le decorazioni originali, l’arredamento degli appartamenti, le installazioni tecniche. Per la prima volta saranno aperte al pubblico anche tutte le stanze del secondo piano, che prima era chiuso, tra cui la camera da letto di Maria Antonietta.
Fonte: Segnatempo
Digital Luxury Group, indagine sulle borse più scelte dalle donne
Le fashioniste si dividono in due categorie: quelle che hanno gli armadi degni di una qualsiasi Imelda Marcos – ovvero piene zeppe di calzature – e quelle che adorano le borse. Una ricerca condotta da Digital Luxury Group ha analizzato le scelte delle consumatrici nel mondo in fatto di borse. Il campione preso in esame si riferisce al periodo Aprile 2011/Maggio 2012. Ne è emerso che il Regno Unito è in assoluto il Paese in cui le donne vanno pazze per le borse ordinandole online. Il Giappone, invece, è l’unico paese che non annovera il brand di lusso Louis Vuitton nella lista delle 5 marche più ricercate online – ma forse la ragione è che le giapponesi possiedono già almeno una borsa firmata LV -. Esistono poi paesi fortemente nazionalisti ovvero radicati su marchi nazionali – vedi Uk con Mulberry o Lonchamp in Francia -. A proposito dei nostri cugini d’Oltralpe, la Birkin di Hermès è una borsa che piace in diversi colori a seconda del paese in cui ci si trova: le francesi la adorano in nero, le americane in arancione. Insomma, a ciascuno la propria borsa.
Fonte: VM-Mag
Carl F. Bucherer Patravi EvoTec Calendar, innovative technology combined with classic elegance
The launch of the Patravi EvoTec DayDate at Baselworld 2009 marked the first step into a new watchmaking era for Carl F. Bucherer. This was the first model from the brand to have its own CFB A1000 Manufacture caliber, characterized by its peripherally mounted and bidirectional winding oscillating weight, its shock-absorption system (DSA) (patent pending) and an intelligent precision adjustment method with a central control element. The CFB A1000 was developed by construction engineers to serve as an ideal platform for housing specially developed functional modules. Carl F. Bucherer then went on to launch two more Patravi models in 2010: the EvoTec PowerReserve and EvoTec BigDate, both presented in eye-catching cushion-shaped cases.
Innovative technology combined with classic elegance. At Baselworld 2011, Carl F. Bucherer now presents the Patravi EvoTec Calendar, the first model which – while being based on the extremely resistant and reliable CFB A1000 Manufacture caliber – has a round case. Carl F. Bucherer thus reflects the preference many watch lovers have for a round timepiece. The case is produced in stainless steel or 18 K rose gold and has a diameter of 42.6 mm. The dial, which is available in black or silver, has a clearly defined design. Once again – as is typical of the Patravi EvoTec range – the Patravi EvoTec Calendar features a big date at 11 o’clock, confirming that this model belongs to the Patravi EvoTec family despite its round case. The small seconds function is indicated on the case by means of a disk. As this does not visually obstruct the indication of the weeks, it ensures optimum readability for the wearer.
An additional touch of elegance for the Patravi EvoTec Calendar is provided by the calfskin strap, available in black or brown.
The indication of 53 calendar weeks. The internal workings of the Patravi EvoTec Calendar features fascinating functions including a big date, a date indication and a small seconds display. In contrast with its predecessors, this model also has a indication of the weeks display, which reflects the round shape of the case within the dial-train, and displays the current calendar week by means of a pointer. Finally, this innovative model is equipped with the automatic CFB A1004 Manufacture caliber, which – like the CFB A1001, the CFB A1002 and the CFB A1003 that preceded it – is based on the “Evolution Technology” Manufacture concept. In addition to the indication of 52 calendar weeks, the CFB A1004 also includes a 53rd calendar week to avoid having to put the week calendar back in the relevant years.
The Patravi EvoTec Calendar was designed both for elegantly sporty men and for self-assured, independent women. With this functionally powerful timepiece, Carl F. Bucherer once again demonstrates its constant quest for perfection and its desire to create something truly extraordinary.
Movement – Automatic, CFB A1004 Manufacture caliber, diameter 32 mm, height 6.9 mm, 33 jewels, power reserve 55 hours.
Functions – Display of the week, big date, date, small seconds.
Case – Stainless steel, screw-down crown, sapphire crystal with anti-reflective coating on both sides, case back with sapphire crystal, water-resistant to 50 m, diameter 42.6 mm, height 12.85 mm.
Strap – Calfskin, folding clasp.
Variants – 18K rose gold case, calfskin strap with rose gold folding clasp.
Source: Carl F. Bucherer
Fonte: Luxury & Fine Timepieces – Facebook
Coccinelle, nuovo shop in shop a Manila
Coccinelle, l’azienda italiana leader nella produzione di borse, scarpe e accessori nel segmento del “lusso accessibile”, acquisita pochi mesi fa dal colosso coreano E.Land, ha inaugurato un nuovo shop in shop a Manila, nelle Filippine. Situato all’interno del prestigioso department store Rustan, il nuovo shop in shop Coccinelle ha una superficie di 20 metri quadrati e si trova al 3° piano del grande magazzino, nell’area dedicata agli accessori di lusso dove sono presenti anche altri marchi italiani e francesi di prestigio.
Fonte: VM-Mag
HD3 SLYDE, luxury watch amazing concept of time
A single case for a luxury watch with an infinity of components, movements and complications. Sounds unthinkable? Think again. This amazing concept of Time, born in the fertile mind of celebrated Swiss designer Jorg Hysek, has become reality: SLYDE. The perfect fusion between the latest design trends and cutting-edge electronic technology – revolutionizing our vision of Time at the dawn of the Third Millennium.
‘A designer is only satisfied if he is ahead of his time.’ That’s the credo of Jorg Hysek, arguably the most famous designer in world watchmaking. After a string of hugely successful complicated timepieces – notably Black Pearl, designed by his close associate Fabrice Gonet, and now a collector’s item – the founder of the independent HD3 brand continues to stand out from the world of traditional watchmaking.
SLYDE, his latest design, is sure to cause a sensation among luxury watch enthusiasts: traditional, rebellious, sporty, chic..tourbillon, movement..SLYDE unites all styles and types of watchmaking complication within a single, ultra-refined case, emblematic of HD3′s avant-garde approach.
SLYDE is a luxurious, sophisticated object – complete with avant-garde technology taken from the worlds of home automation and multimedia – that makes it startlingly easy to surf through the world of prestige watchmaking.
It is a revolution in universal Time, whose only limits are..the boundaries of the imagination.
An innovative concept
SLYDE takes the underlying principle of the smartphone – the possibility to change applications by merely sliding a finger over a tactile screen – and adapts it to the world of 21st century watchmaking.
Jorg Hysek was inspired by the automobile world (‘which influences our entire aesthetic approach’) in crafting the watch’s streamlined appearance. He came up with a de luxe timepiece perfect for modern, aesthetic, instantaneous time-reading.
The refined, no-frills square case has a tactile screen that moves vertically and horizontally. This revolutionary display means that, by simply sliding across the watch screen, the user can generate an unlimited variety of timepieces on the wrist – corresponding to any event, desire, or particular moment. Creating a range of ‘different’ watches within a single timepiece is made possible thanks to a range of top-quality virtual modules, all linked exclusively to the concept of time.
High-definition time
These applications, created by HD3 and designed by Swiss electronic engineers, can be downloaded over the internet. SLYDE covers all forms of Time: the Past, by inserting modules like the automatic count-down from private events, and the chance to personalize the watch by inserting photographs; the Present, with the immediate creation of watch interfaces providing aesthetic, made-to-measure time-reading; the Future, with an automatic countdown to future events as per the user’s requirements.
SLYDE is a veritable Swiss-made luxury watch, placing all the technological savoir-faire developed for its conception at the service of universal Time. There are no telephone applications, games, or other accessories among the customized modules. All that matters is apprehending Time, whether latent or real.
SLYDE watches are available with cases in black or grey titanium or in pink gold, in the purest tradition of Swiss watchmaking. Straps are in leather, printed alligator or rubber (5 colours). Every component of a SLYDE watch, complete with sapphire glass and water-resistant to a depth of 50 m, derives from luxury watchmaking.
Source: HD3
Fonte: Luxury & Fine Timepieces – Facebook
Breguet, nuova boutique a Milano
Anche Milano ha la sua boutique Breguet. Inaugurata questa settimana, il punto vendita si trova in via Montenapoleone 19, nel centro del lusso meneghino. Una nuova porta con una superficie complessiva di 120 metri quadrati ripartiti su due livelli, nel prestigioso contestodel quadrilatero della moda milanese, rappresenta un nuovo concetto di design all’avanguardia dove eleganza, raffinatezza ed innovazione fanno da cornice alle creazioni del brand. Breguet è una casa che è stata fondata nel 1775 e che ancora oggi rappresenta valori come tradizione e innovazione tecnologica, storia e patrimonio culturale nell’ambito dell’orologeria. Il colore che domina nel contesto del punto vendita è il marrone caldo testa di moro che dialoga con i rivestimenti in noce e con i dettagli in pelle. Le pareti di vetro riprendono le decorazioni dei quadranti a “Clous de Paris”, mentre le ellissi sul soffitto riproducono la forma ovoidale del modello “Reine de Naples” – ovvero il primo modello di orologio da polso ordinato dalla Regina di Napoli Carolina Murat a A.L Braguet nel 1810. Al secondo piano i visitatori sono invitati a scoprire la virtual room dove alcuni film tematici interattivi vengono proiettati e rappresentano i lavoratori Breguet che sorgono nella Vallée de Joux. A distanza di tredici anni – dopo la prima Boutique di Parigi aperta in Place Vendome nel 1999 – anche Milano entra nella rosa delle Porte Breguet collocate ovunque nel mondo: Cannes, Ginevra, Zurigo, Gstaad, Londra, Vienna, Mosca, Ekaterinenburg, New York, Los Angeles, Miami, Las Vegas, Dubai, Seul, Tokyo, Singapore, Shanghai, Beijing, Ningbo, Taipei, Hong Kong, Macao e Shenzhen.
Fonte: VM-Mag


























